LAVI TOUJOU

IMG_2687LAVI TOUJOU
La vita sempre

In questi giorni, in prossimità della festività di tutti i Santi e della Commemorazione per tutti defunti, mi IMG_2535sta aiutando una immagine che ho utilizzato nella celebrazione del mio primo funerale ad Haiti. L’ho celebrato circa due settimane fa a  DANYEL, un “POS KATECHIS”, cioè in IMG_0794una zona dove abitualmente, al riparo di una tettoia di foglie di palma, si ritrova la gente del posto, ogni domenica per la liturgia della Parola. C’è un catechista responsabile (KATECHIS) che guida questa preghiera (OFIS). Questi IMG_1116“POS” sono una specie di avamposto missionario nelle zone più lontane della parrocchia, dove per noi padri è difficile dare una presenza continua, sia per la distanza, sia per la difficoltà delle strade, sia perché sono circa una quindicina. Sono IMG_1502proprio questi katechis che organizzano anche la visita dei malati e che si occupano delle famiglie più bisognose e aiutano noi padri insieme alla Caritas a provvedere o intervenire in base alle IMG_6144necessità. Durante questa liturgia, cercando di trovare delle parole semplici e abbordabili anche per il mio livello di lingua Kreyol, mi sono guardato attorno circondato com’ero da tutta quella vegetazioIMG_1415ne e ho detto che, da noi, in Italia, ci sono le stagioni più fredde, come autunno e Inverno, dove molte piante sembrano morire e ridursi ad uno scheletro. Poi al cominciare della primavera ecco il miracolo della vita IMG_3359che riprende e queste piante ritornano a vivere, passano dalla morte alla vita. Ma qui ad Haiti, non è così! Non c’è mai una stagione veramente fredda e le piante non diventano mai come IMG_6185degli scheletri. Si, anche qui, le foglie cadono, ma non te ne accorgi nemmeno. Per una foglia che cade, già ci sono altre mille che vivono e ne prendono il posto. C’è sempre tanto verde, tanta IMG_2160vita, la vita sempre! In questo angolo a nord ovest di Haiti la vita è sempre! Allora ho detto che se anche la morte è un fatto serio, che ci fa soffrire e piangere, come in questo giorno in cui salutiamo il nostro caro, c’è tutta una vita che continua, che pulsa, che vuole spingerci a continuare. Il nostro Dio, nonostante la morte che ci colpisce, è un Dio che ama la vita, quella per sempre!
Haiti è povera in tante cose, ma non nella vita. Ho già detto altre volte di come gli haitiani abbiano una forza di vivere che noi ci IMG_0420sogniamo, vivono, sopravvivono, cantano, sopportano, si arrabattano per il cibo quotidiano, a ciascun giorno la sua pena, per il domani si confida in Dio perché in chi se no e magari nell’aiuto del padre italiano che lo rappresenta.
“La vita sempre” è nei bambini di Haiti, nella loro spensieratezza e vivacità, nonostante la fame e le privazioni. Come si fa a non amare e servire un popolo così? IMG_0478

LA VITA E’ SEMPRE nei bambini e nei giovani che partecipano alle nostre attività. Ne vediamo tanti nella catechesi, a scuola e nei gruppi.

Nella cappella di IMG_2653aLavaltye ad esempio, quella più lontana, c’è un fenomeno che ci stupisce e ci preoccupa nello stesso tempo: durante l’unica Messa infrasettimanale del venerdì pomeriggio (verso le 17.30), a partecipare ci sono solo una trentina di bambini, fedelissimi e simpaticissimi. Gli adulti sono solo due o tre. IMG_2664Sembra che tutta la comunità sia costituita da bambini. Don Mauro come battuta dice spesso: non saranno tutti orfani? Loro ci sono sempre e sono quelli che ti corrono incontro ogni volta che arriva la Jeep o anche solo la moto che porta il padre missionario di turno. Se non altro sono un segno di futuro. Speriamo bene, anche se una mossetta agli adulti abbiamo in mente di darla!

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LA VITA È SEMPRE nei tanti giovani dei nostri gruppi. C’è il gruppo KIRO (una specie di gruppo scout) che è il più numeroso, poi il gruppo MEJ, il gruppo ENDEJ, il gruppo ANFAN MSSIONÈ…. Tutti insieme sono in grado di raggiungere in totale anche 250 giovani e ragazzi. Amano avere una divisa per le grandi occasioni, hanno i IMG_2490loro incontri settimanali, i loro campi scuola durante l’anno, così pure settimane di formazione. Per coordinare il tutto è sorto il gruppo della pastorale giovanile a IMG_1950cui partecipano i responsabili dei vari gruppi…. C’è una grande potenzialità in tutto questo, insieme ai vari problemi di relazione tra i gruppi e di inserimento sempre più vivo nella vita parrocchiale. Don Mauro è presente e supervisiona, mentre don Claudio è sempre più coinvolto nelle attività e nella formazione di tutto questo “ben di Dio”.

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LA VITA È SEMPRE in Sentelene, che continua a lottare per vivere e nonostante la sofferenza, i suoi alti e bassi di salute, non manca di regalare il suo sorriso e la sua
fede. E’ emozionante pregare insieme a Sentelene perché lo fa con una concentrazione e un trasporto tali da contagiare chi prega con lei. Sentelene per ora è stazionaria, IMG_9017non riesce ad alzarsi dal  letto, non sappiamo quanto potrà andare avanti. Lei si preoccupa sempre del suo papà che l’assiste con tanto amore, ma lui stesso non è in buona salute. Spesso dice, magari sussurandolo con pudore: “ Non avresti un soldino da dare a mio papà, così anche lui mangia e guarisce?”.

LA VITA SEMPRE, ecco un augurio haitiano per tutti voi

Alla prossima!

Aggiungo ora qualche foto per raccontare ciò che stiamo vivendo negli ultimi tempi

Avviata la scuola ecco i primi incontri con genitori e professori, con don Mauro in prima linea e noi, don Claudio e don Levi, presenti per conoscere e imparare.

Continua l’operazione case per le famiglie più povere. Questa è ad esempio la casa per la famiglia di Chalò, un uomo diventato cieco e che da tempo avevamo programmato di aiutare. La cosa più bella è che molti vicini di casa stanno aiutando e collaborando. Anche le altre 7 case in programma procedono bene.

Proseguono i lavori per la Chiesa di Kot de Fè. Siamo ormai in vista del traguardo. Ci aspettavamo un pochino di più la collaborazione della gente. C’è però chi gratuitamente  ha dato e sta dando molte energie per i lavori affidati al comitato  della chiesa. Spesso le persone più semplici e umili.

COSE DA REGNO DI DIO

COSE DA REGNO DI DIO
BAGAY YO PEYI WA KI NAN SYEL LA

IMG_2346Cose da Regno di Dio….
Si potrebbe dire “cose da matti, cose dell’altro mondo”… Si tratta infatti del mondo di Dio che è tra noi, del Suo modo di far girare le cose, del Suo modo di metterci mano. In parole più nobilmente evangeliche, si tratta del Regno Dio che è tra noi. Io lo sapevo che prima o poi mi sarei imbattuto in questi segni della sua Presenza, ci contavo che proprio qui ad Haiti avrei trovato certi segni più chiari e forti. Ed eccone qualcuno.

Il Battesimo di Sentelene
IMG_2351Martedì 14 ottobre, don Claudio ed io, siamo stati accom-pagnati da Madda in una casa situata vicino alla strada che porta a Kot de Fè, in una zona dove abitano e operano molti IMG_2304protestanti, per dare il Battesimo ad una ragazzina di 13 anni, che vive dai nonni dopo che la mamma è morta circa un anno fa. Loro sono famiglie di fede protestante, ma lei è da molto IMG_2327tempo che desidera diventare cattolica. Con il permesso della mamma, aveva già cominciato a frequentare degli incontri, a partecipare alla Messa e aveva espresso più volte questo desiderio. Purtroppo è stata colpita da una malattia che sembra incurabile, almeno qui ad Haiti, e per lei la vita si è fatta breve e potrebbe non durare ancora che una manciata di giorni. In queste ultime settimane di sofferenza ha chiesto ancora di poter IMG_2328ricevere il Battesimo tanto desiderato. Madda si era prodigata per portarla all’ospedale di Jean Rabel, dove hanno tentato quanto potevano, ma poi si è deciso che non restava altro che portarla a casa e farla soffrire il meno possibile. Così, sempre Madda, ci ha fatto
sapere del desiderio della bambina e del IMG_2331consenso dei suoi parenti.
Don Mauro era occupato a Mol San Nicolà per la predicazione alle nostre suore e allora è toccato a don Claudio il compito di IMG_2311amministrare il Battesimo. Abbiamo trovato Sentelene sdraiata a letto che per l’occasione aveva indossato una bella camicetta bianca, quella delle grandi occasioni. Con noi c’erano un gruppo di collaboratrici di Madda che IMG_2334l’aiutano nei vari servizi per la salute dei bambini. C’erano i parenti più stretti equalche vicino di casa. Il rito è stato molto semplice, l’acqua del battesimo messa in una pentola per cucinare, i canti belli e partecipati di tutti i presenti, compresi i protestanti. Don Claudio era visibilmente emozionato e ogni tanto gli si bloccava la voce dal magone, ma anch’io non so come avrei fatto al suo posto. Mi sono detto: ecco il IMG_2345Regno di Dio, qui in questa povera casa haitiana, in mezzo a questa povera gente, nel cuore di questa ragazzina indebolita dalla malattia, ma la più forte di tutti noi nel desiderio di Dio e del suo dono. Così Sentelene ha ricevuto il battesimo con una gioia davvero profonda e vera, bastava guardarla negli occhi e contemplare quel suo sorriso da Regno di Dio.                                       

In questi giorni sarà seguita IMG_2350dall’equipe di Madda per tutto quanto serve ad alleviare le sue sofferenze e per aiutare quelli di casa. Penso proprio che anche noi continueremo a visitarla, non solo per sostenere lei, ma anche perché Sentelene ha molto da dare alla nostra fede e alla nostra missione

IMG_2011Il caffè del Regno
Mi viene di chiamarlo così, perché si tratta proprio del caffè preparato alla haitiana. I chicchi di caffè, una volta tostati al fuoco della carbonella, vengono frantumati a colpi di bastone nel mortaio di legno, per ricavarne la preziosa polvere nera. Qui lo fanno ancora così come secoli fa. Ma il tocco della presenza del Regno non è tanto nel gusto del caffè (che amo), mIMG_2019a in una scena che ho visto durante l’ultima visita ai malati nella zona della cappella di Pekri, dedicata alla Madonna del Rosario. Don Claudio stava guidando la preghiera in un cortile di una casa, per poi dare la comunione ad un anziano cieco. Li nel cortile stavano preparando il caffè. Una signora pestava nel mortaio i chicchi neri. Ad un certo punto si è fermata per raccogliersi in IMG_2020preghiera insieme a noi. Lo ritratta così, in preghiera, appoggiata al bastone e al mortaio del caffè. Mi è sembrata una immagine forte della fede di questa gente, una fede che illumina e sostiene la loro vita quotidiana, che dona la forza necessaria per una vita così dura. Così si fa il caffè del Regno! Qualità garantita!

Vi allego le foto che illustrano il ciclo del caffè. Ho potuto vedere tutte le fasi dalla fioritura del mese di Marzo, fino alla raccolta del mese di agosto. Anche noi lo beviamo al mattino ed è fatto alla haitiana. Il caffè viene messo in un sacchetto di stoffa e immerso nell’acqua a bollire fin quando non rilascia tutta la sua sostanza e il suo sapore. Ma a pranzo ci concediamo il lusso di una caffè fatto con la moka, all’italiana con il caffè haitiano. Il risultato è sempre ottimo.

Le case del Regno
IMG_2281Il nostro ingegnere edile haitiano Wisnell mi ha invitato a partecipare ad un incontro con le famiglie che beneficeranno delle costruzione di nuove case. Ho rivisto così IMG_2286alcuni volti già incontrati nella visita per valutare le urgenze e il da farsi. Don Mauro ha deciso di portare avanti gli interventi sulle case e ne sono previste ben 8, per un costo che potrà superare i 40.000 dollari. Così sono stati consultati i responsabili caritas di zona e individuati i casi più urgenti. Nell’incontro con i rappresentati delle famiglie ho potuto apprezzare il metodo di coinvolgimento della parrocchia. La comunità parrocchiale è IMG_0021disposta a metterci i soldi necessari, la manodopera qualificata, i materiali, ma si chiede ai beneficiari di fare da parte loro tutto il possibile per collaborare e IMG_9272condividere. Procurare le pietre che nella zona abbondano, la sabbia del fiume più vicino, i legni per le strutture. Poi, dato che i mezzi non arrivano se non fino ad un certo punto, occuparsi del trasporto del materiale dal camion fino alla casa… Inoltre, si è IMG_0070chiesto di collaborare tra loro, di aiutarsi: tu hai molte pietre nel tuo terreno, io ho più vicino il letto del fiume dove prendere la sabbia, da me invece ci sono molte piante utili per ricavarne i pali per le strutture… Mettersi nella prospettiva di scambiarsi i materiali e condividere le fatiche. Tutto quello che così la parrocchia risparmia servirà per aiutare altri per altre case, ma il guadagno più grande sarà il loro crescere nella collaborazione e nella condivisione. E’ cosi che si costruiscono il Regno di Dio e le “sue” case.

MISSIONE CLOWN, UN SORRISO E UN NASO ROSSO CONTRO LA MISERIA

MISSIONE  CLOWN,
un sorriso e un naso rosso contro la miseria

Tutti conosciamo la simpatica realtà dei medici clown, di chi, in ospedale o nelle case di cura, oltre alle prestazioni di medico e infermiere, si presenta con il naso rosso da IMG_0942clown e soprattutto con un bel sorriso per alleviare la sofferenza e il disagio della malattia. Questo è tutt’altro che una “pagliacciata” o una mancanza di rispetto IMG_0929nei confronti di chi soffre. C’è la ferma convinzione che donare il sorriso è una delle più grandi medicine, che una buona dose di simpatia fa bene quanto una somministrazione di energetico o quanto una cura ricostituente. Se questo vale per la malattia, può valere anche per le situazioni di povertà e privazione. Pensavo proprio a questo in occasione dell’arrivo di Simona, dottoressa clown insieme a Lucrezia, una carissima volontaria che ha lavorato per mesi IMG_1091soprattutto a Port au Prince con l’Associazione Francesca Rava. Hanno trascorso qui qualche giorno, per conoscere la situazione e il tipo di missione che stiamo IMG_1087svolgendo.
Sono arrivate insieme ad alcune suore in visita alla comunità religiosa di Suor Gabriella, Suor Mariarosa e suor Rosalia che operano a Mol San Nicola, ad un’ora di Jeep da Mar Rouge.
Siamo stati con loro in visita a dei villaggi sulla costa e poi le abbiamo avute ospiti per un giorno qui da noi. Naturalmente non abbiamo perso l’occasione di portarle anche alla nostra scuola parrocchiale per una visitina alle classi dei più piccoli e alla classe dei “sous renmen”.
Per la dottoressa Simona era la prima volta e molto opportunamente ha pensato bene di portare il suo equipaggiamento da clown, il famoso naso rosso e uno zainetto da cui usciva sempre qualcosa di strano, divertente e magico, dal IMG_1131grande pettine colorato, al libro magico da sfogliare, alla scatola nera che faceva apparire e sparire le palline colorate, al piatto da equilibrista….
Si leggeva sui volti dei bambini e dei presenti dapprima una reazione di sorpresa, di incertezza, a volte di timore… che poi diventava finalmente sorriso, simpatia e divertimento.
Regalare un sorriso a chi ha fame, a chi è nell’indigenza, a chi deve cercare soprattutto di sopravvivere, potrebbe sembrare una leggerezza, ma non è così, ve lo assicuro.
Del resto, sono proprio loro, i nostri haitiani
di qui che ci P1070749possono insegnare che si può essere contenti con molto poco e che la depressione e la tristezza abitano più facilmente nei nostri paesi cosiddetti ricchi.
Credo che noi missionari dobbiamo essere un pochino “Clown”, capaci di sorridere e far sorridere, se non altro perché abbiamo sempre una “Bella Notizia” da comunicare che ha a che fare con un Amore che salva e che è più forte di ogni cattiveria e dolore.

Una comunità che sa far sorridere
IMG_1619Mi piace legare questo tema del “clownismo cristiano” con l’esperienza appena conclusa della Festa della Comunità. Mi chiedevo in che modo la nostra IMG_1632comunità di Mar Rouge potesse testimoniare la sua gioia e potesse farlo in un modo coinvolgente e credibile. Ed eccomi accontentato! In questa ultima IMG_1460domenica di Settembre ho potuto vedere una comunità capace di uscire sulle strade, di coinvolgere la popolazione nel fare festa insieme. Questa ricorrenza è stata pensata solo da IMG_1698qualche anno e vuole mettere insieme le quattro comunità della parrocchia per dare inizio all’Anno Pastorale. Così le quattro cappelle di Mar Rouge, Kot de Fer, Damè e Lavaltye IMG_1269 IMG_1408hanno potuto celebrare, marciare, mangiare e giocare insieme. Grande partecipazione alla Messa delle 8.00 (celebrare) e alla processione con l’Eucaristia per le vie del paese (marciare). Poi la condivisione del cibo per più di mille persone (mangiare) e nel pomeriggio la sfilata con i gruppi, le bande musicali, e il gruppo motociclisti verso il “terreno” di gioco dove ci sono state le animazioni dei gruppi, le sfide di abilità e poi l’immancabile partita di calcio cattolici-protestanti.
L’impressione è stata davvero quella di un grande entusiasmo che ha coinvolto moltissima gente.
Il tutto è riuscito grazie al lavoro di IMG_1227tante persone che si sono prodigate con tanta generosità di tempo ed energie, penso al gruppo cucina che ha lavorato tutta la notte, alle corali che hanno animato le celebrazioni, a tutti gli addetti ai vari servizi.
Al cuore di tutto questo non posso non citare la presenza di Monsignor Franz Kolimon, vescovo emerito della diocesi, amatissimo dal popolo, che IMG_1177nonostante l’età e il fisico esile, è stato con noi a guidare con tanta forza comunicativa le riflessioni del triduo di preparazione alla festa, confermando di essere un vero “padre apostolico” per il popolo di Haiti, un esempio evangelico per tutti.

 

 

Vi regalo un po’ delle tantissime foto scattate per l’occasione.

 

 

BAY ESPWA, DARE SPERANZA

IMG_0555BAY ESPWA – DARE SPERANZA

Papa Francesco in una recentissima omelia del mattino ha detto” “Quando Dio visita il suo popolo, restituisce al popolo la speranza. Sempre. Si può predicare la Parola di Dio brillantemente: ci sono stati nella storia tanti bravi predicatori. Ma se questi predicatori non sono riusciti a seminare speranza, quella predica non serve. E’ vanità”.
Ho interpretato questo discorso sul predicare come valido anche su IMG_0678ogni nostra azione missionaria. Ogni volta che incontri una persona che ti chiede aiuto (e qui è un continuo), ogni volta che esprimi un giudizio, che compi un azione di solidarietà, che visiti una famiglia, un ammalato…. Ogni volta ti devi chiedere se sei uno che comunica speranza, se quello che dici e che fai IMG_0696offre speranza. Non illusioni, non ipocrisie anestetizzanti, ma speranza! Noi padri missionari siamo, volenti o nolenti, consapevoli o no, un segno di speranza.
Effettivamente, in questa situazione di indolenza diabolica delle istituzioni haitiane, in questa situazione dove si perpetua una specie di rassegnazione a non IMG_0681riuscire di cambiare il proprio futuro, noi possiamo essere uno dei pochi fattori di cambiamento. Qui a Mar Rouge, grazie all’opera e alle intuizioni di don Giuseppe Noli affiancato da don Mauro, ci sono stati cambiamenti che hanno inciso profondamente nella vita dei nostri haitiani della zona. Penso all’attenzione per i bambini con handicapp (Aksyon Gasmi, Sous renmen), penso alla distribuzione dell’acqua potabile, penso all’attività parrocchiale del SOKAM per la formazione al lavoro dei giovani, IMG_0693penso a tutto il lavoro per la scuola, alla costruzione e alla riparazione di tante case per le famiglie più povere, a tutta l’azione della Caritas parrocchiale organizzata in modo capillare e con tanti bravi collaboratori volontari….
Tutto questo è speranza e offre continuamente speranza. E’ quel che si dice”riuscire a far cambiare le cose”. Se un missionario è in questa logica di speranza fattiva, anche le sue
prediche, il suo parlare IMG_0477con la gente e della gente sapranno comunicare speranza. Quando un padre missionario parla dell’amore di Dio, chi ascolta lo sa che non si tratta del solito discorso utile come anestesia sui
problemi, perché questo IMG_0621padre è uno che ama sul serio e opera sul serio secondo questo amore.
Intanto che frullano queste convinzioni nella mente e nel cuore, continuo il giro delle case di famiglie in difficoltà

Chare, direttore Caritas

Chare, direttore Caritas

secondo la lista e le segnalazioni della Caritas e di don Mauro. Siamo stati nelle zone del vasto territorio parrocchiale denominate Pekri e Janvier. Ho fatto questo guidato dai responsabili caritas della zona e insieme al nostro direttore Charè. Il territorio di Mar Rouge è diviso in 17 zone e per ogni zona ci sono uno o due responsabili che seguono da vicino le famiglie più bisognose. Mentre offro la mia presunta “abilità” di fotografo per la documentazione utile, ho l’opportunità di conoscere sempre più da vicino la vita della nostra gente.
IMG_0619Purtroppo, più si vede, più si trovano situazioni di incredibile indigenza. Vale il detto “occhio non vede, cuor non duole”… e qui, se vedi quel che c’è, non puoi non dolerti, non sentire il peso di questa loro povertà. Ieri sera, mentre IMG_0633ero a letto, c’è stato un forte temporale. Pensavo alla fortuna di avere un buon tetto sulla testa e pensavo alle case che avevo visto e mi immaginavo in che modo potessero stare rannicchiati nell’unico angolo della casa dove non piovesse dentro.
Qualcuno ha detto:” beh. Loro sono abituati… vivono così da anni…”. Chi ragiona così non è certo un campione di speranza.

Certo che noi non possiamo risolvere tutti i problemi. Intanto, qui a Mar Rouge, cerchiamo di non perdere di vista chi ce li ha e si continua a fare qualcosa di buono per loro.
Ecco qui tre case che scalano la classifica delle situazioni più urgenti, che “speriamo” di aiutare il più presto possibile.

Al primo posto la casa in fresche frasche già presentata l’altra volta, al secondo quella con l’interno a vista cielo (ci vivono 8 persone, fra cui bambini piccoli), la terza un vero miracolo di collage con tutto ciò che era a disposizione.

IMG_0638Spesso, in questa zona, i cicloni fanno più disastri che da altre parti perché la vegetazione è più bassa o non sufficiente a riparare dal vento. Ci sono famiglie che dopo il colpo del ciclone restano come paralizzate, IMG_0597come una specie di ictus che toglie le capacità di reagire e si adattano al peggio piuttosto che cercare un miglioramento. Altre famiglie, forse con qualche possibilità in più, IMG_0587IMG_0603reagiscono almeno nel mettere pezze e aggiustamenti di fortuna, e prima o poi , trovano risorse per ricostruire. Trovi case con piccoli daIMG_0593nni, ma lasciate andare, con disordine e sporcizia dappertutto, e trovi case sgangherate, ma con quel poco che è restato in piedi ordinato e pulito, con tanto di fiori che abbelliscono il cortile. Anche i poveri non sono tutti uguali!

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IMG_0532E’ iniziata la scuola, già da una settimana. Gli alunni non sono certo arrivati in massa e non solo perché volevano prolungare le vacanze. Questo vale per tutte le scuole, ancora peggio per quelle statali, praticamente vuote. Molti sono ancora a casa e in giro perché non hanno i soldi dell’iscrizione, non hanno il materiale, la IMG_0511divisa, ….Le nostre scuole parrocchiali fanno tutto ciò che possono per accogliere anche chi non riesce a pagare, ma la situazione è davvero pesante se su 700 alunni solo meno di duecento riescono a dare un minimo di contributo. Due terzi IMG_0521dei costi totali sono a carico della cassa parrocchiale (cioè degli aiuti italiani).

Con don Claudio abbiamo già fatto visita ai nostri alunni e così vi regalo qualche bella foto di inizio scuola.

Auguri a tutti gli scolari del mondo!