Archivi autore: Don Levi

TRA POCO IN ITALIA

Haiti Dic 2013 (6)aTra poco in Italia

La settimana pros- sima sarò ad Arcisate in Italia per un brevissimo periodo dopo quasi un anno di presenza ad Haiti.
L’occasione è data IMG_0039dall’opportunità di celebrare il matri-monio del mio caro nipote Francesco con Francesca, e di battezzare la mia prima pro-nipote Matilde, figlia di Giacomo (altro mio 1799042_10203084144209554_528421479_ocarissimo nipote) e Tania.

Devo confessare che ho proprio un grande desiderio di riabbrac-ciare mamma Amalia, Carlo, Piarosa, Roberta e tutti i miei famigliari, tanti amici e dire grazie di persona a tutti quelli 10885175_1587467121474158_1609876414130981349_nche stanno aiutando la nostra missione. La distanza, si sa, aiuta a dare ancora più valore ai legami più belli e più veri. Con la mia partenza ho poi riscoperto tante amicizie che erano restate come in standby per tanti anni e che si sono riaccese in tutta la loro forza affettiva. Persino ex- ragazzi e ragazze dei miei primi anni da sacerdote a Desio hanno chiesto amicizia su Facebook o hanno inviato e-mail di saluto e di stima. Devo dire che questo blog si sta rivelando davvero un ottimo 1798513_696928186995543_1725983233_nstrumento per far conoscere questa appassionante e coinvolgente missione ad Haiti. Non avrò molti giorni a disposizione, ma cercherò di passare da tutti. Certamente sarò ad Arcisate e a Brenno Useria, ma poi anche ad Abbiate Guazzone (che da anni sostiene la missione haitiana grazie al forte legame con don Noli e don Mauro), a Melzo (Messa di domenica 15, incontro lunedì 16 sera), a Zibido San Giacomo (almeno una capatina) e non ultimo a Desio, dove so che si stanno già movimentando per dare una mano. Così a Desio potrò rivedere Peppo e mettere giù qualche bel progetto. In certi casi 1230078_10200376387204461_1701657454_npotrò celebrare una Messa, in altri fare una serata con testi-monianza, in altri magari una semplice chiacchierata con tanto di scambio di abbracci e di ringraziamenti. In particolare non vedo 429943_462328887122142_1323712775_nl’ora di rivedere gli amici del gruppo missionario giovanile di Melzo “le Formiche” che restano il mio gruppo di riferimento e di appartenenza, perché io mi sento tutt’ora “una formica ad Haiti” ed è grazie a questo stupendo gruppo che ho scoperto la mia vocazione come prete Fidei Donum. Vedo le loro e-mail che si scambiano per portare avanti tutte le attività a favore di progetti in Perù, Bolivia, Africa ed ora anche ad Haiti, sono proprio contento che il gruppo con i suoi “veterani” e con don Fabio abbia saputo continuare a coinvolgere così tanti giovani nello spirito del Vangelo.

In questo ultimo periodo sono successe tante cose belle e interessanti.
IMG_0088Sappiamo innanzitutto che don Claudio è stato operato con ottimi risultati ed ora aspetta di fare l’ultimo intervento che si presenta senza difficoltà particolari. Così aspettiamo il suo ritorno per la fine di questo mese o quasi. Maddalena (Madda) nel frattempo è stata in Spagna per gli interventi agli occhi di un giovane, una ragazza e una bambina della nostra zona che da tempo erano in attesa di usufruire di una iniziativa sostenuta da un’associazione di medici spagnoli. Anche per lei tutto bene e tornerà da noi verso metà febbraio a riprendere l’intensissima attività a favore dei bambini con handicapp e tutta l’Aksyon Gasmi.
IMG_20150128_100019Dal 26 al 30 Gennaio, io e don Mauro , abbiamo partecipato agli Esercizi Spirituali per tutti preti della nostra diocesi di Port de Paix, con la presenza del nostro vescovo, mons. Pierre Antoine Paulo e predicati da un altro vescovo, mons. Andre Duma, che fra l’altro è stato 10 anni in Italia e parla molto bene l’italiano. La predicazione è stata naturalmente in francese e in creolo, ed ha avuto come tema L’identità del sacerdote oggi alla luce dell’identità di Gesù. Devo dire che ho potuto capire gran parte di ciò che è stato detto ed è stata un’esperienza molto positiva. C’erano una trentina di sacerdoti, in gran parte giovani perché il clero di questa diocesi è aumentato solo nel corso di questi ultimi anni con il ritmo di 4 o 5 ordinazioni all’anno. C’è stato un buon clima di raccoglimento e silenzio. Durante i pasti veniva letto un testo che offriva la testimonianza di Nelson Mandela. Ho potuto conoscere meglio i miei confratelli haitiani e ascoltare qualche loro storia. In genere le parrocchie sono davvero poverissime, spesso capita che non abbiano nemmeno una casa parrocchiale. C’è chi si è ricavato una stanza mettendo un separé nella chiesa stessa. Non c’è sostentamento del clero, le offerte della gente sono davvero una piccola cosa. Spesso ciò che ha una piccola resa economica è la scuola IMG_1205parrocchiale. Dopo due o tre anni di Messa, anche se ancora giovanissimi, questi sacerdoti vengono incaricati di condurre una parrocchia da soli o addirittura di fondarne una nuova con zero strutture di partenza. Noi italiani siamo senz’altro più fortunati grazie al sostegno che abbiamo dall’Italia e per questo non ci dimentichiamo di essere solidali con le altre parrocchie. Offriamo sempre il nostro contributo per IMG_1195l’insediamento di un nuovo parroco, paghiamo tutto il costo degli esercizi spirituali per tutti i sacerdoti e cosi le varie giornate di formazione, siamo disponibili a dare una mano per sostenere alcuni progetti. La nostra IMG_2664casa è spesso un punto di riferimento per i sacerdoti della zona, anche solo per una sosta, un buon pasto, una bella chiacchierata. Ultimamente, grazie al lavoro dei nostri due operatori Caritas italiani, Enrico e Chiara, che operano nella sede diocesana di Port de Paix, si sta organizzando la formazione di tutta una rete di azione caritativa con i vari comitati e organismi distribuiti a vari livelli, da quello diocesano, a quello decanale, a quello parrocchiale. Così che eventuali risorse possano essere utilizzate con intelligenza e con attenzione alle parrocchie più povere.
Enrico e Chiara sono stati da noi nei giorni scorsi e ci hanno aggiornato su tutte le iniziative in corso. Si vorrebbe dare più attenzione a tutti quei progetti, magari anche piccoli, che possano diventare a loro volta fonti di sostentamento per l’azione caritativa e liberare le parrocchie dalla dipendenza cronica dagli aiuti dall’esterno. Ad esempio, vicino alla casa degli esercizi (che è la casa della Caritas diocesana) c’è un capannone adibito all’allevamento intensivo di galline per la produzione delle uova. E’ un attività messa in piedi con risorse della Caritas e che si spera possa produrre lavoro e utili per l’opera di assistenza. Per ora i risultati sono incoraggianti.

Il 31 Gennaio abbiamo festeggiato don Bosco, patrono della nostra scuola parrocchiale. Purtroppo ha piovuto a dirotto sin dai giorni precedenti. Grazie ad un occhiata si sole si è potuto almeno celebrare la messa e svolgere alcune attività al coperto, ma tante iniziative le abbiamo rimandate a domenica prossima sperando nel bel tempo. Vi lascio qui un po’ di foto come al solito che illustrano meglio di tante parole.

IMG_5954Per due sabati consecutivi abbiamo celebrato i battesimi, una trentina circa, dopo due mesi di preparazione e di incontri con i genitori, padrini e madrine.

IMG_6044Nell’ultima parte del mese di Gennaio ci sono state piogge intense e perduranti, con una calo vistoso della temperatura, anche se non sono mai scese sotto i 16 o 17 gradi (siamo pur IMG_6068sempre ai Caraibi). Il problema è l’umidità che penetra dappertutto fin dentro alle ossa. Per fortuna, appena il sole torna a splendere, rieccoci con i nostri IMG_6148beneamati 28 gradi. Comunque sia, dopo aver visto così tante case in condizioni pietose, con i tetti che spesso sono un colabrodo, faccio fatica a dormire tranquillo pensando che tante famiglie devono rannicchiarsi in un angolo della casa e sperare che almeno lì l’acqua non li raggiunga.
Così per continuare a tenere viva la nostra attenzione a questa emergenza vi “regalo” qualche foto più eloquente in merito.

Per ora chiudo qui, magari la prossima puntata sarà tutta italiana, con i volti e i luoghi della gente che dall’Italia continua a sostenerci e che non finiremo mai di ringraziare.
Alla prossima!

PEPPO: ” QUI COME IN AFRICA”

PEPPO: “QUI, COME IN AFRICA”
IMG_4694Un nuovo anno è cominciato anche qui a Mar Rouge di Haiti. Qualche raro scoppio di petardo e naturalmente niente fuochi d’artificio, ci mancherebbe! Più che altro tanta IMG_4621musica ad alto volume sprigionata dalle radio dei moto taxi o da qualche venditore sulla strada munito di casse acustiche alimentate dal generatore a IMG_4648benzina. Una musica poco gradita, un tunz tunz ripetitivo che ha messo alla prova la nostra pazienza. La stessa per diversi giorni, soprattutto nelle ore serali.  Il primo giorno IMG_4637dell’anno è festa grande, non tanto perchè è capodanno, ma perchè tutta la nazione haitiana ricorda il giorno dell’indipendenza (1 Gennaio 1804) e della definitiva liberazione dalla IMG_4628schiavitù. Siamo rimasti delusi per la mancanza di impegno delle autorità civili nell’animare una giornata così indimenticabile. Come comunità cristiana, grazie all’iniziativa di don Mauro, abbiamo organizzato un raduno al crocevia del paese, dove abbiamo invitato le autorità pubbliche a fare almeno un breve discorso commemorativo, a leggere la dichiarazione di indipendenza e a cantare insieme l’inno nazionale e infine a ricevere tutti insieme la benedizione impartita da don Mauro stesso. Probabilmente è stato così da noi, perchè siamo in periferia, in una delle zone più sperdute di Haiti. Speriamo che almeno in capitale il governo abbia organizzato di propria iniziativa qualcosa di significativo.

IMG_4573In questi giorni natalizi abbiamo avuto la gioia di avere con noi il mio carissimo amico Peppo (Giuseppe Sala), uno dei più in gamba tra gli ormai ex giovani di IMG_4625Desio, uno dei testimoni dei miei primi anni da coadiutore dell’oratorio di Desio, dal 1985 al 1991, gli anni dei primi entusiasmi e di tante sane pazzie pastorali.
La presenza di Peppo è segno che le vere amicizie non finiscono mai e che il bene che si semina porta sempre i suoi frutti nei modi e nei tempi che lo Spirito Santo conosce bene. Fra l’altro proprio Peppo, insieme a Daniele Colombo (un mio carissimo adolescente di allora, ora da poco papà) con altri amici hanno IMG_4731messo in piedi da anni una specie di movimento di solidarietà chiamato “Moving for Africa” grazie al quale hanno realizzato parecchi progetti in Africa, in particolare in Kenya IMG_4732e in Tanzania per sostenere l’attività dei missionari salesiani nella zona.
Quando Peppo ha saputo della mia partenza per la missione ad Haiti ha dato da subito la sua IMG_4562disponibilità a darci una mano e, come giustamente usano fare nelle loro iniziative, è venuto sul posto a vedere di persona, per rendersi conto della situazione e ipotizzare qualche progetto.
Trovo che sia assai stimolante rivedere ciò che si sta vivendo ormai da mesi attraverso gli occhi di chi viene a visitarci. Così Peppo si è senz’altro accorto della nostra passione missionaria, del nostro amore verso i poveri e della nostra premura evangelica verso questo IMG_4737popolo così penalizzato dalla storia.  Gli haitiani sono così passati dalla schiavitù che li ha strappati alla loro terra africana d’origine a quella che può essere oggi la schiavitù della povertà e della IMG_4925perseverante assenza di un vero e proprio sviluppo. Quasi ogni giorno ci siamo spostati a piedi o in moto per visitare le famiglie che hanno fatto domanda di un aiuto per sistemare o IMG_4734ricostruire la loro casa. I nostri operatori Caritas responsabili delle varie zone ci hanno guidato per viottoli e sentieri, tra campi e vegetazione.
Peppo è rimasto DSC_0098colpito profondamente dalle situazioni di bisogno che abbiamo incontrato. Proprio non avrebbe mai immaginato di trovare una simile miseria nel cuore dei Caraibi, forse anche peggio di certe situazioni viste in Kenya o in Tanzania. Lo ha detto più volte “ qui è come essere in Africa, o anche peggio”.
Nello stesso tempo, se certe situazioni al limite della sopravvivenza feriscono il cuore, c’è anche lo stupore di non trovare poi, così tante persone afflitte dalla disperazione o così abbruttite dalla povertà, ma piuttosto uomini e donne, IMG_4745giovani e soprattutto tanti bambini che hanno voglia di vivere nonostante tutto e che sanno spesso regalarti il loro sorriso e la loro affabilità. Diverse volte, lungo il cammino, si sono aggregati gruppi di bambini contenti di IMG_4559accompagnarci, divertiti dalle nostre immancabili smorfie (anche Peppo non ha perso il pelo della simpatia) e curiosi di vedersi nelle foto che facevamo. Così, finché ce n’erano, DSC_0362sono uscite dai nostri zaini tante buone caramelle per tutti.
La nostra visita alle case non è certo da confondersi con quella di un assistente sociale (che rispetto IMG_4740assolutamente), ma è molto, molto di più perché è invece un modo concreto per annunciare il Vangelo dell’amore di Gesù, incarnato nel nostro farci attenti e vicini alla loro situazione. Loro non sono per noi semplicemente un caso sociale, ma sono fratelli e sorelle, nostre famiglie nel bisogno, la parte più cara della nostra comunità. Spesso poi c’è stata IMG_2377_ridl’occasione di trovare dei malati e di fare una preghiera insieme con loro.
La nostra presenza dove la gente abita e vive è davvero preziosa. In una casa, ad esempio, abbiamo IMG_4770trovato la presenza della pratica del Voudou messa in atto da alcuni parenti di una povera famiglia alla quale non volevano concedere l’uso della casa ricevuta in eredita dal padre. Per convincerli a lasciare la casa hanno collocato, forse nottetempo, in un angolo della stanza di ingresso, un lenzuolo con macchie di sangue e un altarino con IMG_4797bottiglie piene di strane sostanze e un machete piantato a terra avvolto da un nastro nero. Ho invitato loro a pregare e li ho benedetti dicendo IMG_4920che non c’è spirito, non c’è maleficio capace di superare l’amore e la benedizione del Signore Gesù. Tutti hanno detto un amen molto convinto e speriamo bene che ci credano davvero.
Peppo ha così condiviso con noi il bisogno di cercare fondi per il problema delle case e per sostenere l’opera caritativa. Ho promesso che avrei gestito in prima persona gli eventuali fondi e che avrei seguito tutti i lavori necessari in accordo con don Mauro e con don Claudio e soprattutto IMG_5033valorizzando sempre di più il ruolo dei vari comitati caritas delle varie zone. A proposito, vogliamo anche continuare a sostenere tutte quelle iniziative che possano mettere in IMG_4736azione questi nostri comitati per trovare risorse sul posto capaci di creare un circolo virtuoso di solidarietà locale. E’ quello che sia don Noli che don Mauro hanno da sempre cercato di promuovere con buoni frutti.
Ogni comitato può così progettare cosa fare per non dipendere solo dagli aiuti italiani o di altri, magari grazie ad un iniziale sostegno economico. Si tratta di Iniziative realisticamente possibili come ad esempio allevare delle capre per poi venderle e gestire il ricavato per l’assistenza ai più poveri, come acquistare fagioli in quantità e rivenderli a prezzi calmierati (come già si sta facendo a Mar Rouge), come fare delle Kermesse, IMG_4888cioè delle vendite dell’usato, manufatti o simili, per arrivare a forme ancora più evolute come creare dei fondi di solidarietà tra le famiglie (come descritto nell’articolo del blog “ Veye”) oppure alle iniziative come quella già felicemente in atto denominata SOKAM per la formazione al lavoro dei giovani o per il microcredito per incoraggiare la piccola imprenditorialità  di gruppi di persone che si mettono insieme, già descritta in articoli precedenti.

IMG_4609Il 31 dicembre, don Rodolfo, il parroco di Mol San Nicola, il capoluogo della zona in riva al mare (a circa 1 ora e 15 di Jeep da Mar Rouge), mi ha chiesto di di celebrare la Messa IMG_4608della sera visto che aveva altri impegni. Così ne abbiamo approfittato per una giornata al sole del mare dei Caraibi. Questo ha permesso a Peppo di vedere anche questa bellezza e questo piccolo scorcio di paradiso dopo la visione di tante situazioni difficili.                     Il pensiero che viene spontaneo è sempre lo stesso: se gli haitiani sapessero sfruttare le risorse naturali per il turismo, avrebbero tantissime chance per dare il via ad un IMG_4594vero sviluppo…. Ma anche in posti così belli, dove comincia ad esserci timidamente qualche struttura alberghiera, manca di tutto, dalle strade, all’energia, alla possi-bilità di IMG_3239rifornirsi, ….

Venire qui è per ora difficile e scoraggia i turisti

Peppo è così ripartito per l’Italia accom-pagnato da OLYMPUS DIGITAL CAMERAdon Claudio. Hanno preso due voli diversi, Don Claudio è tornato in Italia per continuare e speriamo con-cludere i vari interventi program-mati per la cura dei suoi occhi.
Avrà una prima operazione all’inizio di questo mese e poi l’ultima in febbraio. Qui lo accompagniamo con la preghiera, soprattutto i gruppi giovanili e la piccola comunità di Lavaltye.
Tutti aspettano il suo ritorno il più presto possibile.

A Peppo e agli amici di “Moving for Africa” l’augurio di diventare presto  “Moving for Haiti” con la benedizione di tutti i nostri poveri.

Qui in Missione restiamo io e don Mauro, lui con la sua grande esperienza IMG_5080di questi ultimi 8 anni e io con l’ardore di chi ha cominciato e che scalpita per buttarsi a capofitto in tutto quello che c’è da fare.

Cogliamo l’occasione per augurare a tutti un buon anno. Dopo le cose tremende successe in questi giorni credo che ci voglia davvero un di più di speranza. Qui da noi, domani 12 Gennaio, ricorre l’anniversario del terribile terremoto del 2010. Qui a Mar Rouge risiedono ancora centinaia di persone che sono Haiti Dic 2013 (821)_ridfuggite dalla capitale dopo aver perso persone e cose e che stanno tentando di rifarsi una vita. A suo tempo avevamo costruito delle case per loro grazie all’aiuto di tanti nostri benefattori. Nella foto vedete il monumento eretto sulla fossa comune dove sono seppellite più di 100.000 persone vittime del terremoto.

Un saluto speciale per tutti coloro che ci stanno aiutando e per coloro che lo fanno anche con l’attenzione e la preghiera.

Una benedizione per tutti!

Aggiungo qualche foto ancora..

Qui le foto di una casa recentemente bruciata. Un incidente che capita spesso nelle case con tetti di paglia. Basta a volte una scintilla… In questa casa abitano una mamma e due figlie, il marito le ha abbandonate da tempo… Vedremo come intervenire, intanto hanno trovato rifugio da una famiglia vicina.

Qui qualche foto della celebrazione del Natale presieduta da dom Mauro. Io e don Claudio abbiamo celebrato nelle altre cappelle.

Nel pomeriggio del Natale una bella animazione per i ragazzi organizzata da don Claudio nella cappella di Damè

Dopo le vacanze ecco che ricomincia la scuola… con tanto di riunioni con i professori. Don Mauro è  super-impegnato nei vari incontri con il personale docente,
Si sta fra l’altro preparando la festa di don Bosco del 31 Gennaio, patrono della nostra scuola

E poi alcune foto sparse….

Bon Fèt Nwèl

Bon Fèt Nwèl

IMG_4146Buon Natale! Che effetto farà questo augurio qui ad Haiti? Ho ancora poche ore per scoprirlo, ma intanto posso anticiparvi qualche prima impressione.
Qui vedete il nostro presepe, fatto in una mattina del 22 dicembre. Come vedete non c’è la tradizione di fare grandi cose, anche perché le statuine sono quello che sono ed già un segno straordinario per la nostra gente un piccolo presepietto come questo. Forse è l’unico presepio nel raggio di qualche chilometro. IMG_20141201_161922Comunque guardate il tocco haitiano dei palloncini colorati perché per loro sono segno della festa e della gioia. Abbiamo vissuto un tempo d’Avvento forte, guidati dalle quattro frasi prese dal IMG_4100Vangelo di ogni domenica: veye (vegliate, pare (preparate), temwen (testimone) e ave w (con te) e cercando di fare incontri di preghiera nelle varie zone e cappelle. IMG_3645L’ultima domenica è stata vissuta come domenica del dono e molta gente ha portato in chiesa in occasione della Messa quello che poteva per i più poveri. Come ad esempio una banana, un arancia, un mango, del riso, dei fagioli, delle patate, qualche vestito, qualche calzatura…. Tutto questo poi è stato portato a casa delle famiglie più povere.               Il Natale allora è già cominciato e molto bene da questo gesto di carità per ricordarci che il grande dono di Gesù che è in mezzo a noi ci spinge a diventare un dono di amore per gli altri.
Con i ragazzi della catechesi abbiamo proiettato il film di Zeffirelli di Gesù di Nazareth nella parte che riguarda la natività. Era in francese, la lingua ufficiale che si impara a scuola, anche se poi non si usa mai nel OLYMPUS DIGITAL CAMERAquotidiano. Il problema non era la lingua, ma la assoluta mancanza di abitudine a vedere un film. Comunque al momento della nascita di Gesù abbiamo fatto tutti un applauso. Per il resto, il paesaggio, il modo di vestire della IMG_3646gente, la capanna con gli animali sono tutte cose realissime per un haitiano perché qui il tempo si è fermato e si vive ancora come ai tempi di Gesù. Magari nella mente di un haitiano è più chiaro che per noi questa verità: Gesù è davvero OLYMPUS DIGITAL CAMERAdiventato uno di noi, povero proprio come noi!
A proposito, don Claudio ieri è stato a fare un giro di visite per gli ammalati e, come spesso succede, il responsabile laico della zona coglie l’occasione per far vedere certe situazioni di case veramente disastrose. Guardate qui nella foto una “casa” dove abita una famiglia di 8 persone con diversi bambini. Credo che questa capanna sia ancora più povera di quella di Betlemme. E’ incredibile per noi come possano vivere così.
IMG_4197Ieri sera c’è stato il concerto di Natale realizzato da uno dei nostri gruppi giovanili, il gruppo MEJM (Movimento Eucaristico Giovanile di MarRouge). Hanno provato per settimane mettendoci tutto il loro impegno. Il IMG_4170concerto è durato 4 ore. Per loro è molto importante la nostra presenza, anche se il loro modo di fare queste cose è veramente diverso dai nostri canoni. Importante è partecipare, stare loro vicini, comprenderli e aiutarli, se possibile, a fare qualche passetto in avanti.

IMG_3722In questi giorni ci sono state ripetutamente le prove delle varie corali e gli incontri per preparare le celebrazioni con don Mauro che ha coordinato il tutto.   E’ stata preparata anche la veglia che si svolgerà prima della Messa di mezzanotte, anche se qui si celebrerà alle 22.00. Nella veglia ci saranno delle novità che cercheremo di introdurre (uso di immagini e musiche) IMG_3386e una parte rappresentata, quasi nello stile del presepe vivente, vedremo come andrà.
Nei giorni scorsi abbiamo potuto fare qualche visita agli ammalati, ma è impensabile andare da tutti in pochi giorni, sia per il numero, sia per le distanze. Comunque i nostri incaricati laici hanno potuto raggiungere praticamente tutti. Abbiamo organizzato anche i tempi per le Confessioni, ma non bisogna pensare alle file al confessionale che vediamo nelle nostre chiese.
IMG_4137Qui usano fare i regali? Beh, certo, è una cosa che si usa fare ed è gradita, ma solo se si può. E’ normale che a volte non ci possa essere alcun dono perché non ci sono nè soldi ne altre possibilità. Su questo sono molto IMG_4006più liberi e sereni di noi. Un po’ come il mangiare: se c’è bene se no pazienza, magari domani si mangia. Se c’è anche tre volte al giorno, altrimenti va bene anche una volta sola con quello che si riesce a trovare..
Così è sufficiente regalare una biro per la scuola e quei bambini che la ricevono ti ringraziano con un sorriso da orecchio a IMG_4034orecchio.

Domenica scorsa, in occasione del Natale, don Claudio ha organizzato con alcuni giovani un pomeriggio di animazione per i bambini e i ragazzi di Mar Rouge. E’ stato partecipatissimo ed è stato un bel regalo natalizio per tutti i ragazzi con giochi, canti, scenette e una buona merenda per tutti.

11_Lavi nouunnamed (2)In questi giorni stanno arrivando diverse offerte da tanti amici e persone che stimano la nostra missione ad Haiti. Anche questo è un modo per sentire il Natale in una maniera inedita, perchè mai, come in questo momento ho sentito così la gioia della solidarietà di chi mi vuole bene.

Grazie in particolare ai contributi arrivati in occasione del matrimonio di Antonella e Maurizio, grazie a tante altre famiglie e persone che hanno inviato il loro aiuto.
Così colgo l’occasione per fare a tutti i migliori auguri di un Buon Natale,  assicurandovi la nostra preghiera e la benedizione dei nostri poveri
Sto raccogliendo qualche intervista IMG_3481e qualche storia di vita da potervi poi offrire sul blog per farvi conoscere la vita delle famiglie e dei bambini di qui. Un materiale richiesto anche per animare IMG_3943qualche incontro di catechesi con i                                                        ragazz6_Ave nou nan nesans lii.

Buon Natale da tutti noi:                          don Mauro, don Claudio, don Levi e Maddalena.

VEYE, VEGLIATE

VEYE, Vegliate

Veye, vegliate, vigilate!! Haiti, insieme a tutta la Chiesa cattolica romana, ha iniziato questa domenica  il tempo dell’Avvento.

Qui vedete l’ingresso solenne della Parola di Dio e la prima frase con il tema della prima settimana. Mi sono domandato chissà cosa significa per un haitiano vivere l’Avvento, l’attesa del Natale di Cristo? A livello della loro tradizione di fede sembra molto meno viva che da noi l’attesa del Natale come festa. Certamente non c’è assolutamente l’aspetto consumistico che c’è ancora da noi (anche perché qui non c’è niente da consumare), non ci IMG_3453sono segni esteriori tipo festoni, palline colorate e lucine intermittenti (anche perché non c’è la corrente elettrica nelle case). Don Mauro ci ha già parlato della fatica che mostrano gli haitiani di qui a IMG_3040comprendere l’importanza della festa del Natale. Loro tenderebbero a viverlo come un giorno qualsiasi, specialmente se è un giorno di mercato come capita quest’anno.IMG_3436

Certamente sono già in programma le confessioni, la Veglia di Natale e la Messa di mezzanotte, così la Messa del giorno, ma non dobbiamo immaginare un granché di partecipazione. Vi saprò raccontare di questo alla fine del mese di Dicembre.

Che cosa attende un haitiano allora? Se penso a quelli che sto IMG_3406incontrando qui, se penso alla loro situazione di povertà, mi viene da dire che la loro vita è una continua attesa. Ogni giorno non sanno bene se troveranno il cibo o i soldi per ciò che è strettamente necessario. Vivono “come Dio la manda” perché non hanno né risorse, né chance per un vero cambiamento. Il governo haitiano IMG_2116è praticamente nullafacente, le moltissime e varie organizzazioni umanitarie sono concentrate nei loro singoli progetti e sono ben lontane da mettere insieme le forze per cambiareIMG_3465IMG_3197 realmente la situazione. La Chiesa haitiana stessa è continuamente dipendente dagli aiuti stranieri e pare mendicare continuamente aiuto da tutte le parti.
Poi, ecco, ci siamo noi, i sacerdoti Fidei Donum della chiesa di Milano, in una delle parrocchie più povere di Haiti, presenti oramai, grazie a Don Giuseppe Noli e a IMG_2998don Mauro Brescianini, da 10 anni. Grazie agli aiuti delle nostre comunità italiane le risorse non sono indifferenti, ma noi desideriamo essere comunque una presenza che faciliti e promuova un cambiamento dentro una mentalità che rischia di essere rassegnata, mendicante e fatalista. Dobbiamo continuamente vegliare sul nostro dare perché non sia un dare senza chiedere una collaborazione, che sia un dare che sempre stimoli la loro intraprendenza e che valorizzi le loro capacità, il loro spirito di sacrificio, la loro dignità. Noi ci IMG_2974attendiamo da loro il fiorire di una specie di “orgoglio di popolo” che porti a diventare loro stessi i protagonisti del loro futuro, in tutti gli aspetti della vita.
Qualche buon segno c’è ed è di buonissimo auspicio, come i due che vi racconto qui di seguito.

IMG_3380

CASE “SOLIDALI”.
Ho già parlato del problema delle case e di come tentiamo, anno per anno, di dare risposta alle numerosissime richieste di aiuto (le case già costruite o IMG_3349riparate in questi anni sono alcune centinaia). Stiamo ultimando una serie di ben 8 case per le famiglie più povere tra le povere. La cosa bella e che ci ha rallegrato è vedere IMG_3382come le famiglie abbiano collaborato nel raccogliere il materiale (rocce, sabbia, legname, acqua…) e a contribuire al trasporto con una specie di catena IMG_3361umana (facile vedere donne, uomini e anche ragazzi trasportare sulla testa il materiale) o con tutti i mezzi a disposizione come asinelli, muli e qualche volta le moto. Le condizioni della strada, spesso e volentieri poco più di un sentiero, non permettevano, fra l’altro, altre modalità. Così è successo che una casa che poteva costare 9/10.000 dollari è venuta a costarne “solo” 6 o 7.000, grazie alla collaborazIMG_3390ione delle famiglie stesse. Si tratta quasi di un terzo del totale e sono tutti soldi risparmiati e utili per gli altri interventi.

 

IMG_3324

TRE LUCCHETTI E UNA CASSETTA
Ho scoperto da poco una cosa che mi ha davvero stupito. In una cappella secondaria della parrocchia, denominata Dikonje, dove abbiamo una IMG_3334comunità molto viva e che è animata e gestita dai nostri operatori laici, è stata inventata una specie di “Banca della Carità”. Sono un gruppo di 30 famiglie, per ora, che hanno IMG_3331aderito a far parte di un gruppo chiamato “gruppo che lotta per una vita migliore” (Gwoup n ap lite pou lavi miyo) . Ogni settimana depongono 5 gourdes a famiglia da mettere in una “cassettina blindata” per IMG_3340creare un fondo di solidarietà per chi è più povero di loro. Ogni famiglia ha il suo libretto dove viene marcato puntualmente il contributo. Ogni 15 giorni si ritrovano IMG_3344per un momento di preghiera, per una relazione sui casi da aiutare e per decidere come intervenire. Ci sono tre responsabili eletti con votazione “pubblica” e ciascuno di essi ha una chiave per aprire uno dei tre lucchetti che chiudono la IMG_3367cassettina, questo perché nessuno può prelevare soldi senza la presenza e il consenso degli altri.
I soldi in gioco possono fare sorridere per il loro valore materiale (circa 600 gourdes al mese = 12 Euro) ma vanno moltiplicati per 100 o per 1000 per il loro significato morale e squisitamente cristiano.
Certamente nella stessa cassetta confluiscono i soldi che la Parrocchia, tramite la Caritas parrocchiale, mette a disposizione ogni mese in ogni IMG_3239cappella per l’assistenza ordinaria, ma è davvero incoraggiante vedere come gli haitiani stessi sanno diventare protagonisti della loro solidarietà.

Questi sono segni di un attesa che non sarà delusa, come l’attesa della venuta del Regno di Dio, già operante in mezzo a noi.

IMG_3062Una visita pastorale lampo
C’è stata la visita del nostro vescovo Monsignor Pierre Antoine Polo. Purtroppo è durata solo una mattinata per i tanti impegni IMG_3061che erano in ballo. Il vescovo ha voluto incontrare una rappresentanza del gruppo di operatori laici che don Mauro sta da tempo formando per la missione. Il problema della evangelizzazione è un tema IMG_3273molto caro al nostro vescovo ed è da tempo che gira le parrocchie proponendo un nuovo slancio missionario. Lui stesso ha preparato i sussidi che i gruppi in diocesi stanno utilizzando per la formazione.
IMG_1513Noi di Mar Rouge IMG_1499abbiamo fatto presente come c’è già comunque un forte impegno missionario che ci porta ad essere presenti in varie forme anche nei punti più lontani della parrocchia, grazie all’attività nelle altre tre cappelle e alla decina di “pos catechis”.
In questo tempo di Avvento, ad esempio, ogni settimana, abbiamo organizzato degli incontri di preghiera e di riflessione sul IMG_3320vangelo domenicale, nei punti più disparati del territorio parrocchiale. Dove possiamo, siamo presenti noi sacerdoti, altrimenti ci sono sempre dei laici responsabili in grado di guidare gli incontri.

Con questo auguriamo Buon Avvento a tutti e arrivederci al prossimo contributo pre-Natalizio

“NON C’ERA POSTO PER LORO….” Lc 2,7

Il problema dIMG_9233elle case, più in dettaglio…

Molti hanno chiesto informazioni e immagini per il problema case, così da tentare qualche forma di sensibilizzazione e di raccolta fondi in Italia. Vi offro qui qualche dato e soprattutto molte immagini.

Ecco il progetto tipo che abbiamo già realizzato e sperimentato e che viene a costare circa 8/9000 dollari americani se non c’è possibilità per la famiglia di collaborare. Mentre se la famiglia, insieme ai vicini recuperano parte del materiale , aiutano nei lavori e concorrono nel trasporto di ciò che occorre si può scendere ad un costo di 6/7000 dollari americani.

Abbiamo avuto centinaia di segnalazioni, ma ecco alcune tra le “prime in classifica” quanto a situazione

Ma anche queste che seguono non scherzano. Il problema è che se arriva l’ennesimo ciclone anche queste rischiano di crollare del tutto…. Dentro spesso ci sono famiglie di 8 o anche 10 persone, fra cui tanti bambini e anziani.

In questi 10 anni, lo possiamo ripetere, grazie agli aiuti delle nostre comunità in Italia, grazie alla collaborazione con la Caritas Milanese e italiana, abbiamo già realizzato centinaia di interventi. Tra poco saranno ultimate le altre 8 case di cui abbiamo già parlato. Siamo eternamente grati e speriamo che la solidarietà non venga meno, nonostante la preoccupante crisi della nostra cara Italia.

IMG_2793Si può contribuire per tutta una casa o per parte del materiale utile.
Esempio il legname per tutta una casa costa : 308 dollari
Tutto il cemento che occorre costa in totale: 1250 dollari

Tutte le 60 lamiere per il tetto: 260 dollari
La mano d’opera: 2400 dollari
I circa 950 mattoni (blocchi di cemento): 105 dollari
e così via….IMG_20141129_065121Chi desidera sapere i dettagli, può scrivere all’indirizzo e_mail e prendere accordi per mettere in piedi le iniziative più opportune.

Grazie ancora e vi assicuriamo che un posto per voi nelle nostre preghiere non manca mai

Buon Avvento

EFFETTO CISTERNA

IMG_2883EFFETTO CISTERNA
Sa ki pase andann citen la
Cosa succede dentro la cisterna?

In questi giorni, anche qui a Mar Rouge e in tutto il IMG_4730nord-ovest di Haiti, sta piovendo molto, soprattutto nel pomeriggio e durante la notte. Il fenomeno è tipico per questa stagione. Non c’è niente di così disastroso come sta succedendo nel Nord Italia, ma il cadere abbondante della pioggia limita la vita della gente per via del fango sulla strada già tribolata e sui sentieri che portano alle abitazioni. Anche andando con la Jeep si rischia di restare intrappolati nel fango (è appena capitato a don Mauro e don Claudio andati per una visita ad un malato in fin di vita), peggio ancora è cercare di usare il moto-taxi.
IMG_2885C’è un vantaggio però: l’acqua per lavarsi, per cucinare finalmente è abbondante e la cisterna, che raccoglie acqua dal tetto in lamiera, è così piena che continua a traboccare. Un altro vantaggio è che l’acqua che sgorga dal rubinetto sta diventando sempre più trasparente e pulita. IMG_1172Normalmente, se è un pò che non piove, l’acqua che si utilizza per lavarsi assume un colore rossiccio, rossiccio come la polvere della terra di Mar Rouge (chiamata così per questo) che si insinua e si deposita dappertutto. Ho utilizzato questa immagine anche durante un omelia, per dire come le cose che succedono nella vita possono essere come l’acqua piovana che entrando nella cisterna purifica quella che trova dentro, fa uscire quella in eccesso, genera un salutare ricambio del prezioso dono naturale.
IMG_1221Mi sembra una immagine semplice di come la nostra vita non può stagnare nelle solite cose e per fortuna arriva qualcosa o qualcuno che rimescolando il IMG_2776tutto, ti spinge a cambiare e a purificare.

Questo vale molto per la Missione, perché sarebbe un guaio per un missionario fermarsi all’opera fatta, non accettare le continue IMG_1216provocazioni che i poveri ti lanciano ogni giorno e così perdere l’occasione di rigenerarsi nell’annuncio del Vangelo. La vita è un continuo cambiamento, perché se non ci fosse il continuo ricambio, saremmo come moribondi. Per fortuna l’acqua che piove non è mai la stessa e non c’è mai una goccia uguale all’altra.IMG_2804                                                                      Qui a Mar Rouge le cose stanno cambiando, dopo la partenza di don Noli, dopo l’assunzione di responsabilità del nostro don Mauro Brescianini come parroco e la presenza ormai certa IMG_2778di don Claudio Mainini e del sottoscritto. Così l’acqua nuova è arrivata, la cisterna si riempie di nuove forze, qualcosa esce perché non ci sta più, qualcosa prende il suo nuovo posto ridando slancio e novità alla missione.

Il nostro progetto pastorale è di lavorare insieme, come un equipe missionaria, don Mauro, don Claudio, io e Madda ed il prossimo periodo sarà di rodaggio per vedere di distribuirci compiti e responsabilità.

IMG_2595Alte notizie?
Una triste, ma piena di annuncio evangelico è la morte di Sentelene. La piccola non c’è l’ha fatta, la malattia era troppo avanzata. Così martedì scorso, dopo le ultime ore di grande sofferenza, Sentelene ha finito di sentire il dolore per continuare a sorridere per sempre nel cielo. Mercoledì mattino, abbiamo celebrato il funerale nella cappella di IMG_2523Kot de Fer.  Abbiamo concelebrato tutti e tre (che onore cara Sentelene!). Dopo la celebrazione non abbiamo seguito il corteo che andava alla sepoltura perché di solito è un momento riservato alla famiglia e ai parenti, ma mi hanno detto, che lungo il tragitto a piedi dalla cappella al cimitero, per quasi 45 minuti di strada, la gente ha cantato, danzato e facendo danzare anche Sentelene nel far ondeggiare la sua bara bianca. Un modo per dire che la morte non ha l’ultima parola e che la danza della vita continua. In effetti è vero che Sentelene ha sofferto, ma è anche vero che questi sono stati tra i giorni più belli della sua vita, per la gioia del Battesimo ricevuto e per l’amore di cui è stata circondata.                       Il suo sorriso ce lo conferma.

IMG_2793Per il resto, tempo permettendo, si continua la visita ai malati, si seguono i lavori per le case e per la chiesa di Kot de fer.                         Con don Mauro in testa abbiamo avviato e IMG_2802stiamo continuando la formazione del gruppo liturgico. Nello steso tempo stiamo formando un primo gruppo di operatori missionari in vista di un azione IMG_2527pastorale che coinvolga sempre di più gli adulti della parrocchia per arrivare ad annunciare il Vangelo anche nei confini più lontani del nostro territorio.

Si cerca di attivare anche il gruppo della pastorale famigliare in una prospettiva sempre più attenta alle famiglie più difficili da coinvolgere, magari disperse tra campi e vegetazione.

Don Claudio si adopera sempre di più nel seguire i giovani, nei vari gruppi e attività. Tra  l’altro c’è l’idea di proporre a chi desidera un bel cammino di ascolto e di conoscenza della Bibbia.

IMG_2780C’è tutta una azione caritativa che è ammirevole per ciò che tenta di fare in questo oceano di povertà e di bisogni in cui il popolo haitiano cerca di stare a galla. E’ un settore che amerei seguire sempre di più e ci giocherei tanto delle mie energie.

In questi giorni, Madda ha potuto far venire da Port au Prince una equipe di educatori esperta nel facilitare e organizzare l’inserimento dei bambini con IMG_2834handicap nella scuola. Hanno potuto incontrare gli insegnanti della nostra scuola  per poi fare lo stesso in altre del territorio per alcune ore  di formazione. E’ una IMG_2862delle tante iniziative del nostro “progetto Gasmi” affinchè l’intuizione nata a Mar Rouge possa diventare da stimolo per le altre parrocchie e scuole della diocesi.

IMG_2828Attendiamo una breve visita pastorale del nostro Vescovo, Mons. Pierre Antoine Polò che non mancherò di documentare sul prossimo contributo.

Ciao a tutti e magari, adesso, un bel sole sui tutti i nostri paesi!

LAVI TOUJOU

IMG_2687LAVI TOUJOU
La vita sempre

In questi giorni, in prossimità della festività di tutti i Santi e della Commemorazione per tutti defunti, mi IMG_2535sta aiutando una immagine che ho utilizzato nella celebrazione del mio primo funerale ad Haiti. L’ho celebrato circa due settimane fa a  DANYEL, un “POS KATECHIS”, cioè in IMG_0794una zona dove abitualmente, al riparo di una tettoia di foglie di palma, si ritrova la gente del posto, ogni domenica per la liturgia della Parola. C’è un catechista responsabile (KATECHIS) che guida questa preghiera (OFIS). Questi IMG_1116“POS” sono una specie di avamposto missionario nelle zone più lontane della parrocchia, dove per noi padri è difficile dare una presenza continua, sia per la distanza, sia per la difficoltà delle strade, sia perché sono circa una quindicina. Sono IMG_1502proprio questi katechis che organizzano anche la visita dei malati e che si occupano delle famiglie più bisognose e aiutano noi padri insieme alla Caritas a provvedere o intervenire in base alle IMG_6144necessità. Durante questa liturgia, cercando di trovare delle parole semplici e abbordabili anche per il mio livello di lingua Kreyol, mi sono guardato attorno circondato com’ero da tutta quella vegetazioIMG_1415ne e ho detto che, da noi, in Italia, ci sono le stagioni più fredde, come autunno e Inverno, dove molte piante sembrano morire e ridursi ad uno scheletro. Poi al cominciare della primavera ecco il miracolo della vita IMG_3359che riprende e queste piante ritornano a vivere, passano dalla morte alla vita. Ma qui ad Haiti, non è così! Non c’è mai una stagione veramente fredda e le piante non diventano mai come IMG_6185degli scheletri. Si, anche qui, le foglie cadono, ma non te ne accorgi nemmeno. Per una foglia che cade, già ci sono altre mille che vivono e ne prendono il posto. C’è sempre tanto verde, tanta IMG_2160vita, la vita sempre! In questo angolo a nord ovest di Haiti la vita è sempre! Allora ho detto che se anche la morte è un fatto serio, che ci fa soffrire e piangere, come in questo giorno in cui salutiamo il nostro caro, c’è tutta una vita che continua, che pulsa, che vuole spingerci a continuare. Il nostro Dio, nonostante la morte che ci colpisce, è un Dio che ama la vita, quella per sempre!
Haiti è povera in tante cose, ma non nella vita. Ho già detto altre volte di come gli haitiani abbiano una forza di vivere che noi ci IMG_0420sogniamo, vivono, sopravvivono, cantano, sopportano, si arrabattano per il cibo quotidiano, a ciascun giorno la sua pena, per il domani si confida in Dio perché in chi se no e magari nell’aiuto del padre italiano che lo rappresenta.
“La vita sempre” è nei bambini di Haiti, nella loro spensieratezza e vivacità, nonostante la fame e le privazioni. Come si fa a non amare e servire un popolo così? IMG_0478

LA VITA E’ SEMPRE nei bambini e nei giovani che partecipano alle nostre attività. Ne vediamo tanti nella catechesi, a scuola e nei gruppi.

Nella cappella di IMG_2653aLavaltye ad esempio, quella più lontana, c’è un fenomeno che ci stupisce e ci preoccupa nello stesso tempo: durante l’unica Messa infrasettimanale del venerdì pomeriggio (verso le 17.30), a partecipare ci sono solo una trentina di bambini, fedelissimi e simpaticissimi. Gli adulti sono solo due o tre. IMG_2664Sembra che tutta la comunità sia costituita da bambini. Don Mauro come battuta dice spesso: non saranno tutti orfani? Loro ci sono sempre e sono quelli che ti corrono incontro ogni volta che arriva la Jeep o anche solo la moto che porta il padre missionario di turno. Se non altro sono un segno di futuro. Speriamo bene, anche se una mossetta agli adulti abbiamo in mente di darla!

IMG_0485IMG_2484

LA VITA È SEMPRE nei tanti giovani dei nostri gruppi. C’è il gruppo KIRO (una specie di gruppo scout) che è il più numeroso, poi il gruppo MEJ, il gruppo ENDEJ, il gruppo ANFAN MSSIONÈ…. Tutti insieme sono in grado di raggiungere in totale anche 250 giovani e ragazzi. Amano avere una divisa per le grandi occasioni, hanno i IMG_2490loro incontri settimanali, i loro campi scuola durante l’anno, così pure settimane di formazione. Per coordinare il tutto è sorto il gruppo della pastorale giovanile a IMG_1950cui partecipano i responsabili dei vari gruppi…. C’è una grande potenzialità in tutto questo, insieme ai vari problemi di relazione tra i gruppi e di inserimento sempre più vivo nella vita parrocchiale. Don Mauro è presente e supervisiona, mentre don Claudio è sempre più coinvolto nelle attività e nella formazione di tutto questo “ben di Dio”.

IMG_2595IMG_2304

LA VITA È SEMPRE in Sentelene, che continua a lottare per vivere e nonostante la sofferenza, i suoi alti e bassi di salute, non manca di regalare il suo sorriso e la sua
fede. E’ emozionante pregare insieme a Sentelene perché lo fa con una concentrazione e un trasporto tali da contagiare chi prega con lei. Sentelene per ora è stazionaria, IMG_9017non riesce ad alzarsi dal  letto, non sappiamo quanto potrà andare avanti. Lei si preoccupa sempre del suo papà che l’assiste con tanto amore, ma lui stesso non è in buona salute. Spesso dice, magari sussurandolo con pudore: “ Non avresti un soldino da dare a mio papà, così anche lui mangia e guarisce?”.

LA VITA SEMPRE, ecco un augurio haitiano per tutti voi

Alla prossima!

Aggiungo ora qualche foto per raccontare ciò che stiamo vivendo negli ultimi tempi

Avviata la scuola ecco i primi incontri con genitori e professori, con don Mauro in prima linea e noi, don Claudio e don Levi, presenti per conoscere e imparare.

Continua l’operazione case per le famiglie più povere. Questa è ad esempio la casa per la famiglia di Chalò, un uomo diventato cieco e che da tempo avevamo programmato di aiutare. La cosa più bella è che molti vicini di casa stanno aiutando e collaborando. Anche le altre 7 case in programma procedono bene.

Proseguono i lavori per la Chiesa di Kot de Fè. Siamo ormai in vista del traguardo. Ci aspettavamo un pochino di più la collaborazione della gente. C’è però chi gratuitamente  ha dato e sta dando molte energie per i lavori affidati al comitato  della chiesa. Spesso le persone più semplici e umili.

COSE DA REGNO DI DIO

COSE DA REGNO DI DIO
BAGAY YO PEYI WA KI NAN SYEL LA

IMG_2346Cose da Regno di Dio….
Si potrebbe dire “cose da matti, cose dell’altro mondo”… Si tratta infatti del mondo di Dio che è tra noi, del Suo modo di far girare le cose, del Suo modo di metterci mano. In parole più nobilmente evangeliche, si tratta del Regno Dio che è tra noi. Io lo sapevo che prima o poi mi sarei imbattuto in questi segni della sua Presenza, ci contavo che proprio qui ad Haiti avrei trovato certi segni più chiari e forti. Ed eccone qualcuno.

Il Battesimo di Sentelene
IMG_2351Martedì 14 ottobre, don Claudio ed io, siamo stati accom-pagnati da Madda in una casa situata vicino alla strada che porta a Kot de Fè, in una zona dove abitano e operano molti IMG_2304protestanti, per dare il Battesimo ad una ragazzina di 13 anni, che vive dai nonni dopo che la mamma è morta circa un anno fa. Loro sono famiglie di fede protestante, ma lei è da molto IMG_2327tempo che desidera diventare cattolica. Con il permesso della mamma, aveva già cominciato a frequentare degli incontri, a partecipare alla Messa e aveva espresso più volte questo desiderio. Purtroppo è stata colpita da una malattia che sembra incurabile, almeno qui ad Haiti, e per lei la vita si è fatta breve e potrebbe non durare ancora che una manciata di giorni. In queste ultime settimane di sofferenza ha chiesto ancora di poter IMG_2328ricevere il Battesimo tanto desiderato. Madda si era prodigata per portarla all’ospedale di Jean Rabel, dove hanno tentato quanto potevano, ma poi si è deciso che non restava altro che portarla a casa e farla soffrire il meno possibile. Così, sempre Madda, ci ha fatto
sapere del desiderio della bambina e del IMG_2331consenso dei suoi parenti.
Don Mauro era occupato a Mol San Nicolà per la predicazione alle nostre suore e allora è toccato a don Claudio il compito di IMG_2311amministrare il Battesimo. Abbiamo trovato Sentelene sdraiata a letto che per l’occasione aveva indossato una bella camicetta bianca, quella delle grandi occasioni. Con noi c’erano un gruppo di collaboratrici di Madda che IMG_2334l’aiutano nei vari servizi per la salute dei bambini. C’erano i parenti più stretti equalche vicino di casa. Il rito è stato molto semplice, l’acqua del battesimo messa in una pentola per cucinare, i canti belli e partecipati di tutti i presenti, compresi i protestanti. Don Claudio era visibilmente emozionato e ogni tanto gli si bloccava la voce dal magone, ma anch’io non so come avrei fatto al suo posto. Mi sono detto: ecco il IMG_2345Regno di Dio, qui in questa povera casa haitiana, in mezzo a questa povera gente, nel cuore di questa ragazzina indebolita dalla malattia, ma la più forte di tutti noi nel desiderio di Dio e del suo dono. Così Sentelene ha ricevuto il battesimo con una gioia davvero profonda e vera, bastava guardarla negli occhi e contemplare quel suo sorriso da Regno di Dio.                                       

In questi giorni sarà seguita IMG_2350dall’equipe di Madda per tutto quanto serve ad alleviare le sue sofferenze e per aiutare quelli di casa. Penso proprio che anche noi continueremo a visitarla, non solo per sostenere lei, ma anche perché Sentelene ha molto da dare alla nostra fede e alla nostra missione

IMG_2011Il caffè del Regno
Mi viene di chiamarlo così, perché si tratta proprio del caffè preparato alla haitiana. I chicchi di caffè, una volta tostati al fuoco della carbonella, vengono frantumati a colpi di bastone nel mortaio di legno, per ricavarne la preziosa polvere nera. Qui lo fanno ancora così come secoli fa. Ma il tocco della presenza del Regno non è tanto nel gusto del caffè (che amo), mIMG_2019a in una scena che ho visto durante l’ultima visita ai malati nella zona della cappella di Pekri, dedicata alla Madonna del Rosario. Don Claudio stava guidando la preghiera in un cortile di una casa, per poi dare la comunione ad un anziano cieco. Li nel cortile stavano preparando il caffè. Una signora pestava nel mortaio i chicchi neri. Ad un certo punto si è fermata per raccogliersi in IMG_2020preghiera insieme a noi. Lo ritratta così, in preghiera, appoggiata al bastone e al mortaio del caffè. Mi è sembrata una immagine forte della fede di questa gente, una fede che illumina e sostiene la loro vita quotidiana, che dona la forza necessaria per una vita così dura. Così si fa il caffè del Regno! Qualità garantita!

Vi allego le foto che illustrano il ciclo del caffè. Ho potuto vedere tutte le fasi dalla fioritura del mese di Marzo, fino alla raccolta del mese di agosto. Anche noi lo beviamo al mattino ed è fatto alla haitiana. Il caffè viene messo in un sacchetto di stoffa e immerso nell’acqua a bollire fin quando non rilascia tutta la sua sostanza e il suo sapore. Ma a pranzo ci concediamo il lusso di una caffè fatto con la moka, all’italiana con il caffè haitiano. Il risultato è sempre ottimo.

Le case del Regno
IMG_2281Il nostro ingegnere edile haitiano Wisnell mi ha invitato a partecipare ad un incontro con le famiglie che beneficeranno delle costruzione di nuove case. Ho rivisto così IMG_2286alcuni volti già incontrati nella visita per valutare le urgenze e il da farsi. Don Mauro ha deciso di portare avanti gli interventi sulle case e ne sono previste ben 8, per un costo che potrà superare i 40.000 dollari. Così sono stati consultati i responsabili caritas di zona e individuati i casi più urgenti. Nell’incontro con i rappresentati delle famiglie ho potuto apprezzare il metodo di coinvolgimento della parrocchia. La comunità parrocchiale è IMG_0021disposta a metterci i soldi necessari, la manodopera qualificata, i materiali, ma si chiede ai beneficiari di fare da parte loro tutto il possibile per collaborare e IMG_9272condividere. Procurare le pietre che nella zona abbondano, la sabbia del fiume più vicino, i legni per le strutture. Poi, dato che i mezzi non arrivano se non fino ad un certo punto, occuparsi del trasporto del materiale dal camion fino alla casa… Inoltre, si è IMG_0070chiesto di collaborare tra loro, di aiutarsi: tu hai molte pietre nel tuo terreno, io ho più vicino il letto del fiume dove prendere la sabbia, da me invece ci sono molte piante utili per ricavarne i pali per le strutture… Mettersi nella prospettiva di scambiarsi i materiali e condividere le fatiche. Tutto quello che così la parrocchia risparmia servirà per aiutare altri per altre case, ma il guadagno più grande sarà il loro crescere nella collaborazione e nella condivisione. E’ cosi che si costruiscono il Regno di Dio e le “sue” case.

MISSIONE CLOWN, UN SORRISO E UN NASO ROSSO CONTRO LA MISERIA

MISSIONE  CLOWN,
un sorriso e un naso rosso contro la miseria

Tutti conosciamo la simpatica realtà dei medici clown, di chi, in ospedale o nelle case di cura, oltre alle prestazioni di medico e infermiere, si presenta con il naso rosso da IMG_0942clown e soprattutto con un bel sorriso per alleviare la sofferenza e il disagio della malattia. Questo è tutt’altro che una “pagliacciata” o una mancanza di rispetto IMG_0929nei confronti di chi soffre. C’è la ferma convinzione che donare il sorriso è una delle più grandi medicine, che una buona dose di simpatia fa bene quanto una somministrazione di energetico o quanto una cura ricostituente. Se questo vale per la malattia, può valere anche per le situazioni di povertà e privazione. Pensavo proprio a questo in occasione dell’arrivo di Simona, dottoressa clown insieme a Lucrezia, una carissima volontaria che ha lavorato per mesi IMG_1091soprattutto a Port au Prince con l’Associazione Francesca Rava. Hanno trascorso qui qualche giorno, per conoscere la situazione e il tipo di missione che stiamo IMG_1087svolgendo.
Sono arrivate insieme ad alcune suore in visita alla comunità religiosa di Suor Gabriella, Suor Mariarosa e suor Rosalia che operano a Mol San Nicola, ad un’ora di Jeep da Mar Rouge.
Siamo stati con loro in visita a dei villaggi sulla costa e poi le abbiamo avute ospiti per un giorno qui da noi. Naturalmente non abbiamo perso l’occasione di portarle anche alla nostra scuola parrocchiale per una visitina alle classi dei più piccoli e alla classe dei “sous renmen”.
Per la dottoressa Simona era la prima volta e molto opportunamente ha pensato bene di portare il suo equipaggiamento da clown, il famoso naso rosso e uno zainetto da cui usciva sempre qualcosa di strano, divertente e magico, dal IMG_1131grande pettine colorato, al libro magico da sfogliare, alla scatola nera che faceva apparire e sparire le palline colorate, al piatto da equilibrista….
Si leggeva sui volti dei bambini e dei presenti dapprima una reazione di sorpresa, di incertezza, a volte di timore… che poi diventava finalmente sorriso, simpatia e divertimento.
Regalare un sorriso a chi ha fame, a chi è nell’indigenza, a chi deve cercare soprattutto di sopravvivere, potrebbe sembrare una leggerezza, ma non è così, ve lo assicuro.
Del resto, sono proprio loro, i nostri haitiani
di qui che ci P1070749possono insegnare che si può essere contenti con molto poco e che la depressione e la tristezza abitano più facilmente nei nostri paesi cosiddetti ricchi.
Credo che noi missionari dobbiamo essere un pochino “Clown”, capaci di sorridere e far sorridere, se non altro perché abbiamo sempre una “Bella Notizia” da comunicare che ha a che fare con un Amore che salva e che è più forte di ogni cattiveria e dolore.

Una comunità che sa far sorridere
IMG_1619Mi piace legare questo tema del “clownismo cristiano” con l’esperienza appena conclusa della Festa della Comunità. Mi chiedevo in che modo la nostra IMG_1632comunità di Mar Rouge potesse testimoniare la sua gioia e potesse farlo in un modo coinvolgente e credibile. Ed eccomi accontentato! In questa ultima IMG_1460domenica di Settembre ho potuto vedere una comunità capace di uscire sulle strade, di coinvolgere la popolazione nel fare festa insieme. Questa ricorrenza è stata pensata solo da IMG_1698qualche anno e vuole mettere insieme le quattro comunità della parrocchia per dare inizio all’Anno Pastorale. Così le quattro cappelle di Mar Rouge, Kot de Fer, Damè e Lavaltye IMG_1269 IMG_1408hanno potuto celebrare, marciare, mangiare e giocare insieme. Grande partecipazione alla Messa delle 8.00 (celebrare) e alla processione con l’Eucaristia per le vie del paese (marciare). Poi la condivisione del cibo per più di mille persone (mangiare) e nel pomeriggio la sfilata con i gruppi, le bande musicali, e il gruppo motociclisti verso il “terreno” di gioco dove ci sono state le animazioni dei gruppi, le sfide di abilità e poi l’immancabile partita di calcio cattolici-protestanti.
L’impressione è stata davvero quella di un grande entusiasmo che ha coinvolto moltissima gente.
Il tutto è riuscito grazie al lavoro di IMG_1227tante persone che si sono prodigate con tanta generosità di tempo ed energie, penso al gruppo cucina che ha lavorato tutta la notte, alle corali che hanno animato le celebrazioni, a tutti gli addetti ai vari servizi.
Al cuore di tutto questo non posso non citare la presenza di Monsignor Franz Kolimon, vescovo emerito della diocesi, amatissimo dal popolo, che IMG_1177nonostante l’età e il fisico esile, è stato con noi a guidare con tanta forza comunicativa le riflessioni del triduo di preparazione alla festa, confermando di essere un vero “padre apostolico” per il popolo di Haiti, un esempio evangelico per tutti.

 

 

Vi regalo un po’ delle tantissime foto scattate per l’occasione.

 

 

BAY ESPWA, DARE SPERANZA

IMG_0555BAY ESPWA – DARE SPERANZA

Papa Francesco in una recentissima omelia del mattino ha detto” “Quando Dio visita il suo popolo, restituisce al popolo la speranza. Sempre. Si può predicare la Parola di Dio brillantemente: ci sono stati nella storia tanti bravi predicatori. Ma se questi predicatori non sono riusciti a seminare speranza, quella predica non serve. E’ vanità”.
Ho interpretato questo discorso sul predicare come valido anche su IMG_0678ogni nostra azione missionaria. Ogni volta che incontri una persona che ti chiede aiuto (e qui è un continuo), ogni volta che esprimi un giudizio, che compi un azione di solidarietà, che visiti una famiglia, un ammalato…. Ogni volta ti devi chiedere se sei uno che comunica speranza, se quello che dici e che fai IMG_0696offre speranza. Non illusioni, non ipocrisie anestetizzanti, ma speranza! Noi padri missionari siamo, volenti o nolenti, consapevoli o no, un segno di speranza.
Effettivamente, in questa situazione di indolenza diabolica delle istituzioni haitiane, in questa situazione dove si perpetua una specie di rassegnazione a non IMG_0681riuscire di cambiare il proprio futuro, noi possiamo essere uno dei pochi fattori di cambiamento. Qui a Mar Rouge, grazie all’opera e alle intuizioni di don Giuseppe Noli affiancato da don Mauro, ci sono stati cambiamenti che hanno inciso profondamente nella vita dei nostri haitiani della zona. Penso all’attenzione per i bambini con handicapp (Aksyon Gasmi, Sous renmen), penso alla distribuzione dell’acqua potabile, penso all’attività parrocchiale del SOKAM per la formazione al lavoro dei giovani, IMG_0693penso a tutto il lavoro per la scuola, alla costruzione e alla riparazione di tante case per le famiglie più povere, a tutta l’azione della Caritas parrocchiale organizzata in modo capillare e con tanti bravi collaboratori volontari….
Tutto questo è speranza e offre continuamente speranza. E’ quel che si dice”riuscire a far cambiare le cose”. Se un missionario è in questa logica di speranza fattiva, anche le sue
prediche, il suo parlare IMG_0477con la gente e della gente sapranno comunicare speranza. Quando un padre missionario parla dell’amore di Dio, chi ascolta lo sa che non si tratta del solito discorso utile come anestesia sui
problemi, perché questo IMG_0621padre è uno che ama sul serio e opera sul serio secondo questo amore.
Intanto che frullano queste convinzioni nella mente e nel cuore, continuo il giro delle case di famiglie in difficoltà

Chare, direttore Caritas

Chare, direttore Caritas

secondo la lista e le segnalazioni della Caritas e di don Mauro. Siamo stati nelle zone del vasto territorio parrocchiale denominate Pekri e Janvier. Ho fatto questo guidato dai responsabili caritas della zona e insieme al nostro direttore Charè. Il territorio di Mar Rouge è diviso in 17 zone e per ogni zona ci sono uno o due responsabili che seguono da vicino le famiglie più bisognose. Mentre offro la mia presunta “abilità” di fotografo per la documentazione utile, ho l’opportunità di conoscere sempre più da vicino la vita della nostra gente.
IMG_0619Purtroppo, più si vede, più si trovano situazioni di incredibile indigenza. Vale il detto “occhio non vede, cuor non duole”… e qui, se vedi quel che c’è, non puoi non dolerti, non sentire il peso di questa loro povertà. Ieri sera, mentre IMG_0633ero a letto, c’è stato un forte temporale. Pensavo alla fortuna di avere un buon tetto sulla testa e pensavo alle case che avevo visto e mi immaginavo in che modo potessero stare rannicchiati nell’unico angolo della casa dove non piovesse dentro.
Qualcuno ha detto:” beh. Loro sono abituati… vivono così da anni…”. Chi ragiona così non è certo un campione di speranza.

Certo che noi non possiamo risolvere tutti i problemi. Intanto, qui a Mar Rouge, cerchiamo di non perdere di vista chi ce li ha e si continua a fare qualcosa di buono per loro.
Ecco qui tre case che scalano la classifica delle situazioni più urgenti, che “speriamo” di aiutare il più presto possibile.

Al primo posto la casa in fresche frasche già presentata l’altra volta, al secondo quella con l’interno a vista cielo (ci vivono 8 persone, fra cui bambini piccoli), la terza un vero miracolo di collage con tutto ciò che era a disposizione.

IMG_0638Spesso, in questa zona, i cicloni fanno più disastri che da altre parti perché la vegetazione è più bassa o non sufficiente a riparare dal vento. Ci sono famiglie che dopo il colpo del ciclone restano come paralizzate, IMG_0597come una specie di ictus che toglie le capacità di reagire e si adattano al peggio piuttosto che cercare un miglioramento. Altre famiglie, forse con qualche possibilità in più, IMG_0587IMG_0603reagiscono almeno nel mettere pezze e aggiustamenti di fortuna, e prima o poi , trovano risorse per ricostruire. Trovi case con piccoli daIMG_0593nni, ma lasciate andare, con disordine e sporcizia dappertutto, e trovi case sgangherate, ma con quel poco che è restato in piedi ordinato e pulito, con tanto di fiori che abbelliscono il cortile. Anche i poveri non sono tutti uguali!

 IMG_5173

 

 

IMG_0532E’ iniziata la scuola, già da una settimana. Gli alunni non sono certo arrivati in massa e non solo perché volevano prolungare le vacanze. Questo vale per tutte le scuole, ancora peggio per quelle statali, praticamente vuote. Molti sono ancora a casa e in giro perché non hanno i soldi dell’iscrizione, non hanno il materiale, la IMG_0511divisa, ….Le nostre scuole parrocchiali fanno tutto ciò che possono per accogliere anche chi non riesce a pagare, ma la situazione è davvero pesante se su 700 alunni solo meno di duecento riescono a dare un minimo di contributo. Due terzi IMG_0521dei costi totali sono a carico della cassa parrocchiale (cioè degli aiuti italiani).

Con don Claudio abbiamo già fatto visita ai nostri alunni e così vi regalo qualche bella foto di inizio scuola.

Auguri a tutti gli scolari del mondo!


Rache, krache, pa pè, …..

Rache, krache, pa pè, kampè souple…..

IMG_0002

Rache, krache, pa pè, kampè souple…..“Bisogna estrarre il dente, adesso sputa nel secchio, non aver paura, resta fermo per favore….”. Queste le frasi che i nostri due giovani dottori dentisti italiani dovevano IMG_9998ripetere tutto il giorno con decine di pazienti arrivati da tutta la zona per godere delle loro prestazioni gratuite e competenti.

Dottor Stefano e dottor Dario sono venuti qui a Mar Rouge pagando di tasca propria il viaggio e su sostegno di una associazione spagnola che ha procurato i contatti e un po’ del materiale necessario per offrire un servizio gratuito alla nostra popolazione. Maddalena (Madda) che ha reso possibile il loro arrivo a Mar Rouge ha organizzato
il loro lavorIMG_9983o nel nostro dispensario parrocchiale. Così i nostri due emiliani (con un accento alla Valentino Rossi) hanno fatto una settimana di servizio in un villaggio in periferia di Port au Prince, poi la settimana da noi all’estremo Nord ovest di Haiti e ora sono tornati in capitale per un’altra settimana di servizio presso il carcere minorile.     I due giovani dentisti hanno alloggiato qui da noi ed è stato davvero arricchente e simpatico
condividere questi giorni. Hanno lavorato da mattino a sera, con un minimo di materiale trasportabile in scatoloni e valigie, sedia del paziente compresa. Grazie al motore a scoppio hanno potuto utilizzare il trapano da viaggio.  Con IMG_9994IMG_9997il tempo e i mezzi a disposizione hanno potuto fare estrazione di IMG_0100denti irrimediabilmente perduti, sistemare le carie più evidenti, stuccare qua e là, fare la pulizia, restituire il sollievo e un bel sorriso
a molti pazienti, piccoli e grandi.

Il grosso problema dei denti ad Haiti è causato dalla scarsa igiene IMG_0176 IMG_0177dentale, dalla assenza di cure mediche, dal consumo della canna da zucchero (che spesso sgranocchiano e succhiano per
supplire alla fame e alla mancanza di cibo più a buon mercato) che genera la carie e il veloce deterioramento dei denti anteriori.

Carissimi IMG_0222dottori, grazie di tutto e come avete constatato qui il lavoro non manca mai, soprattutto se gratuito e appassionato come il vostro.

La prossima volta portate anche un po’ di tortellini, neh?

IMG_9548Tra noi è presente il ciclone ingegnere Giuseppe Bertani, che è il fautore di moltissimi progetti realizzati a Mar Rouge e dintorni e che è qui per far continuare gli altri in progetto. E’ instancabile, da mattino a IMG_9611sera, organizza, chiama, si reca nelle varie zone dei progetti, coinvolge tutti, spinge per proseguire. Nonostante non sappia granché di Creolo, è capace eccome di farsi capire e di far girare le cose come lui conosce e sa. E’ stato addirittura sull’isola della Tortuga accompagnato da don Claudio per vedere di far realizzare un progetto di acquedotto come quello di Mar Rouge.
E’ arrivato con carte, cartine, progetti, foto panoramiche per illustrare tutto il da farsi. Oltre all’ampliamento del sistema dell’acqua potabile IMG_0272(finanziato in buona parte da Filomondo), si sta definendo il progetto di costruzione del centro parrocchiale e diverse sere siamo stati a discutere su cosa e come costruire: abitazioni sacerdoti, spazi di accoglienza, aule di catechismo, salone polivalente, biblioteca….
Grazie Giuseppe, tu sei un ciclone di persona, uno di quelli che speriamo non IMG_0275IMG_0083smettano mai di piombare nella vita dei nostri cari haitiani. La tua forza, lo sappiamo, viene dal tuo cuore e dalla tua intelligenza, ma IMG_9629IMG_9616anche dal sostegno di una comunità stupenda come quella di Abbiate Guazzone.
Grazie a tutti

Con don Mauro ho potuto fare l’esperienza di un altro giro di malati a Digotri, in una delle zone più povere e fuori mano della parrocchia. Ho potuto vedere lo stato di povertà in cui vive questa gente e la loro forza di sopravvivenza. Le case sono sparpagliaIMG_19710103_101358te in mezzo alla vegetazione, in questo su e giù di colline e collinette, dove senza la guida non sapremmo dove andare. A volte per raggiungere un ammalato si deve camminare per un’ora di buon passo, tra calore e umidità.

IMG_0033Continua anche la visita alle famiglie che chiedono aiuto per la casa. Io naturalmente faccio molte foto e così aiuto i responsabili di Caritas della parrocchia a preparare la documentazione corredata da immagini

Qui in parrocchia stiamo preparando la Festa della Comunità che si svolgerà domenica 28 settembre. E’ interessante partecipare alle IMG_0250riunioni e vedere come i nostri haitiani si sanno coinvolgere e organizzare. Mi pare che possa diventare l’occasione più opportuna per affidare insieme a tutta la popolazione il IMG_4873nuovo corso della vita comunitaria dopo la partenza di don Noli, l’assunzione di responsabilità di don Mauro e la presenza ormai sicura di don Claudio. Io intanto resto a Mar Rouge in attesa di assumere il mio compito più definito, come diventare parroco in un’altra parrocchia della zona o restare a Mar rouge a fare equipe con gli altri. Ormai è questione di poco, il mio creolo diventa sempre più comunicativo e comunque presto riceverò indicazioni sui miei impegni futuri.

IMG_3637A proposito di don Noli, ho ricevuto proprio oggi le foto dell’incontro che è stato organizzato domenica sera ad Arcisate. S.Messa alle 18.00 in Basilica, poi la cena condivisa e infine la serata di testimonianza con molte foto prese anche da questo blog. Mi hanno detto tutti che è stato un incontro molto interessante e coinvolgente. Su questo io non avevo dubbi e spero che altre comunità possano fare tesoro della presenza di don Noli in Italia prima della sua ormai prossima partenza per la missione in Niger

IMG_9464Nei giorni scorsi ci raggiunto la notizia della morte improvvisa di Pietro, il fratello di Suor Gabriella. Lei non ha potuto tornare in Italia in tempo per partecipare al funerale. Così abbiamo deciso di celebrare una Messa nella cappellina della comunità a Mol San Nicola per affidare Pietro al Signore e per stringerci attorno a Suor Gabriella in questo momento di grande dolore.

Infine, visto che ho tardato un pochino nell’aggiornare il diario, recupero con un bel pò di immagini su alcune attività recenti.

La seconda gita al mare questa volta con i ragazzi delle zone di Damè e Lavaltye

Uscita di fine vacanze con il gruppo Gasmi, con i collaboratori e alcuni bambini sous renmen

 

Conteggio parole: 934 Bozza salvata alle 3:42:45. Ultima modifica di Don Levi il 9 settembre 2014 alle 1:23
Conteggio parole: 934
Basta scrivere.