Archivio mensile:Maggio 2014

QUANDO COMINCIA LA MISSIONE?

QUANDO COMINCIA LA MISSIONE?

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La Domenica andando alla Messa…

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Ragazzi niente foto scontate!!! Va bene così, mon Pè?

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Da che pulpito!?

Prosegue a tutto campo l’apprendimento della lingua e il fatto di aver cominciato a predicare qualche volta nei giorni feriali e, ormai, quasi tutte le domeniche, rende più veloce il tutto. Ancora non è possibile parlare in pubblico senza avere scritto quanto si è pensato. Si passa dal leggere senza quasi staccare gli occhi dal testo al parlare sbirciando il foglio con qualche licenza poetica e qualche improvvisazione che diventa sempre più spontanea. Il cammino è ancora lungo, ma promettente.

Formazione al lavoro per i giovani: taglio e cucito

Formazione al lavoro per i giovani: taglio e cucito

La cosa a cui tengo di più però è capire la nostra gente quando parla, non vedo l’ora di capire le loro conversazioni, di sentirmi raccontare la loro vita quotidiana, di cogliere il loro pensiero, la loro sensibilità… Qui siamo ancora sul difficile. E’ come per un cinese studiare l’italiano e poi cercare di capire un bergamasco stretto o un calabrese rustico, rustico.

Quando comincerà la mia missione? Forse è già cominciata nell’offrire a chi mi incontra il mio sorriso, il mio desiderio di capire e apprendere, forse è già cominciata nel pregare insieme con la stessa lingua…

L’altro giorno però ho ricevuto una lezione indimenticabile.

Don Mauro con un gruppetto in preparazione alla Prima Comunione

Don Mauro con un gruppetto in preparazione alla Prima Comunione

Eravamo andati nella cappella della frazione di Dame per un pomeriggio di ritiro spirituale per i ragazzi che domenica hanno celebrato la Prima Comunione. Don Mauro ha tenuto l’incontro e poi abbiamo confessato un po’ di ragazzi.

Nello stesso momento c’era giù IMG_4348nell’angar (tettoia per gli incontri) una riunione dell’ Azione Gasmi (Aksyon Gasmi), cioè l’iniziativa parrocchiale guidata da Madda per i bambini colpiti da handicap e le loro famiglie. Sono passato per IMG_4346salutare e così Madda mi ha chiesto di presentarmi all’assemblea. Ho farfugliato qualcosa di semplice.  Poi Madda mi ha detto” Non ti offendere, don. Vorrei presentarti io, in un modo speciale”. Ho risposto “va bene, non c’è problema”. Ha IMG_4347detto ai presenti: “ Guardate Pè Levi, cosa vedete in lui, guardatelo bene bene”. Hanno cominciato a dire che ero pelato, che avevo barbetta e baffi,.. Io poi ho esibito i muscoli tanto per far sorridere. Madda ha insistito: “Guardatelo bene, IMG_4350guardate le sue labbra…”. Allora ho capito cosa voleva far notare. Così io stesso ho indicato il mio labbro superiore e il segno della mia vecchia menomazione, quella del labbro leporino. Tutti, a questo punto han detto: “ si, si.. lo vediamo ha il labbro così…”. Nel gruppo c’era una mamma con la sua bambina in braccio, entrambe con un vistoso sintomo di labbro IMG_4343leporino, con il labbro diviso in due tanto da lasciar vedere denti e gengive. Così Madda ha potuto dire a loro e gli altri: “Vedete Pè Levi? Anche lui aveva un problema come il vostro. Ma grazie a chi lo ha aiutato è diventato addirittura P5071176un missionario, parla benissimo e sa anche cantare bene. E ora è qui per volerci bene e aiutarci. Non dovete arrendervi perciò e dovete credere che se ci aiutiamo tutti insieme possiamo affrontare e risolvere tanti nostri problemi!”.          Non mi ricordo se c’è stato un applauso, perché il mio cuore ha cominciato ad elaborare e la mia mente a viaggiare sul significato di quanto era appena successo!

P5061140Così è iniziata la mia missione! Non per qualcosa di straordinario che ho saputo dire e fare, ma a partire dal punto più debole, da quel difetto che in fondo, in fondo, non ho mai accettato del tutto.  Così un mio handicap, una “disgrazia” naturale è diventata il mio primo annuncio di speranza per i più poveri.  Ma guarda un po’!

IMG_4406Grazie Madda, grazie amici dell’Aksyon Gasmi. Volevo evangelizzare, ma sono stato anzitutto evangelizzato.

Dopo questo, ogni famiglia ha cominciato a presentarsi agli altri, a raccontare la propria storia, a mostrare, senza vergogna, il proprio handicap o quello dei propri figli.

Il vangelo ha continuato così                           la sua corsa…

CHE VITA!!!

IMG_0571CHE VITA!

In questi giorni ha piovuto con abbondanza, anche tutta la notte. Tutto questo ha reso il clima un pochino uggioso, quasi autunnale. Ma poi, si sa, nei Caraibi il sole IMG_0686arriva presto a splendere, ad asciugare, a regalare mille colori. Allora, cambiamo registro!

CHE VITA! Potrebbe essere l’esclamazione in negativo che deplora una vita sfortunata, carica di problemi e di preoccupazioni. Potrebbe essere l’esclamazione più spontanea per noi italiani quando scopriamo e vediamo le condizioni di vita di tanti nostri haitiani.

IMG_0487CHE VITA! Viene però da dire così anche in tutt’altro senso. Nel senso dell’ammirazione per la loro voglia di vivere e per come sanno gridare al mondo che li circonda, nonostante tutto, la loro voglia di vivere.

IMG_3644CHE VITA! Soprattutto nei giovani, nei bambini! Ad haiti la popolazione giovanile è praticamente il 50 %, un haitiano su due non ha più di 25 anni.

CHE VITA! Haiti ha questo IMG_3561tesoro di vita, di energia che sprizza dai suoi bambini e dai suoi giovani che è sorgente di speranza, nonostante tanta povertà e miseria.

Certamente non sempre è così. Quando non mangi per un giorno o due è difficile sprizzare energia, ma, in ogni caso, loro sanno sopportare le privazioni in un modo che noi non possiamo nemmeno immaginare.

CHE VITA! Ieri l’ho detto quando sono passato con la Jeep per andare a IMG_3608celebrare la Messa domenicale nella nostra cappella più lontana, a Lavaltye. Arrivato nella zona abitata, ecco spuntare i bambini che come al solito corrono verso la macchina per chiedere di salire. E’ un rito gioioso al quale noi missionari non ci sottraiamo. Allora su, tutti insieme, finché c’è posto! Ieri poi, due bambine, pur di non perdere il passaggio in Jeep, sono corse fuori dalla casa seminude con i bei vestitini bianchi da festa svolazzanti in mano e hanno finito di vestirsi in Haiti Dic 2013 (198)macchina. Lì a Lavaltye, l’assemblea è formata quasi tutta da bambini ed è una bella impresa tenerli tutti partecipi e attenti.

CHE VITA! Ieri, come ogni 18 maggio, c’è stata la Festa del Drapo, cioè della bandiera. E’ IMG_4303tra le feste più attese dell’anno perché celebra l’orgoglio di essere una Nazione libera. I giovani sono i più sensibili a festeggiare, preparano canti e danze per la sfilata, i vari gruppi fanno a gara per l’esibizione più grandiosa e pittoresca. Questo avviene un po’ dappertutto, anche nelle frazioni più piccole. Da noi il gruppo più coinvolto è il KIRO, un gruppo numeroso di ragazzi e giovani della parrocchia che assomigliano ai nostri scout. Dopo la Messa hanno sfilato, cantato e danzato per ore nelle strade di Mar Rouge. Lungo la giornata sono arrivati anche altri gruppi venuti dalle frazioni.

IMG_4293Noi italiani ci siamo stupiti per tanta energia e vivacità, per così tanto entusiasmo nei confronti di un paese che, per ora, sembra incapace di offrire risposte vere alla loro voglia di vita.

Ecco allora alcune immagini per dire insieme a noi “CHE VITA”!

Papa Nou…

IMG_4077Papa Nou ….Padre Nostro

Papa Nou ki nan syel la…. Sono le parole del Padre Nostro in Kreyol che ancora risuonano nel mio cuore. Così abbiamo pregato ieri IMG_3455insieme ai nostri volontari italiani nella cappellina delle piccole sorelle, la comunità di suor Luisa che siamo passati a salutare a Port au Prince. Oggi i nostri volontari tornano in Italia ed è stato davvero bello vivere con loro il servizio verso i piccoli disabili di Aksyon Gasmin nella nostra zona di Mar Rouge. Abbiamo scelto così di pregare insieme con la semplicità e la grandezza del Padre Nostro, utilizzando il Kreyol dicendo noi (esperti.. eh..eh.) una frase alla volta e loro a ripeterla.

IMG_4012Questo perché, come sempre dovrebbe essere, dopo un’esperienza così si arriva a comprendere meglio il senso di quel dire “Nou”, cioè “Nostro”… Quel “Nou” si allarga ora a tutte le persone incontrate in questi giorni, a tutti i bambini a cui i nostri volontari hanno dedicato tutte le loro energie, le loro capacità professionali, tutto il loro amore. In quel “Nou” ci siamo anche noi, Don Giuseppe Noli, don Mauro, Madda, don Claudio, il sottoscritto… Perché con questi nostri amici italiani, il dottor Carlo, la moglie dottoressa Caterina, Elisabetta, Teresa e Celeste, si è stretto un vincolo davvero fraterno. Ci siamo salutati con un abbraccione stretto stretto, con un po’ di sana commozione e il desiderio di rivederci presto o in Italia o qui ancora per portare avanti il progetto di Aksyon Gasmin.

Loro partono, noi restiamo, tutti con il cuore dal “nou” più largo e più accogliente che mai.

IMG_3523Grazie davvero amici, vi aspettiamo per le prossime avventure e per il bene dei più piccoli e dei più poveri che il Padre predilige.

Vi lascio un po’ di foto che testimoniano il lavoro svolto da questa “equipe fisioterapeutica” che ha donato agli operatori locali guidati da Madda un’altra bella chance per migliorare il proprio servizio, per capire i bambini disabili (a centinaia nel nostro territorio), cogliere insieme alle famiglie i progressi che questi piccoli possono fare per compiere qualche passo in più verso una vita migliore. A volte questo vuol dire semplicemente camminare meglio, poter restare seduti su una sedia, mangiare da soli, farsi capire con qualche parola nuova o con una gestualità più comunicativa, svolgere qualche piccolo servizio in casa… Mi piace anche ribadire, come ama sottolineare Madda, che tutta questa attenzione “privilegiata” per i disabili , i “sous renmen”, aiuta i nostri cari haitiani a crescere nella sensibilità e nel rispetto per la vita e così diventa come una profezia provocante sulla possibilità di un futuro migliore per tutti.

TANKOU SUPERMAN

TANKOU SUPERMAN

IMG_1326“Tankou Superman”, così come Superman. Si tratta di un’espressione che ho utilizzato maldestramente nell’omelia di domenica. Maldestramente perché questo riferimento a Superman nessuno lo ha capito nell’assemblea. Io l’ho utilizzato IMG_3476perché ho visto diversi ragazzi di qui indossare la classica t-shirt blu con la mitica S del supereroe planetario.
Probabilmente la indossano senza farsi troppe domande sul suo significato.
Stavo parlando di Gesù Risorto circa l’episodio di Emmaus. Avevo esordito bene nel dire che qui ad Haiti la gente cammina moltissimo, perché non ci sono macchine, ecc… L’assemblea annuiva con il capo, dicendomi:” E’ così… E’ così…”. Poi ho detto che anche ai tempi di Gesù si camminava molto e infine che anche Gesù era uno che amava camminare.IMG_2009
Addirittura lo vediamo camminare anche da Risorto, ad esempio con i due discepoli di Emmaus. Poi ho voluto rimarcare il tutto dicendo che
Gesù Risorto, se voleva, poteva volare “tankou yon avion” (come un aereo) … Qui già qualcuno aveva fatto una faccia strana giustamente perché molti non hanno mai visto un aereo… Poi ho esagerato nel dire “tankou Superman”… Qui dovevate vedere le facce che dicevano “ma che sta dicendo? Cos’è questo Superman?”… Io poi che facevo il verso di superman quando vola… I bambini almeno si sono divertiti a vedermi fare quel mimo…
Devo dire che poi me la sono cavata benino per essere la terza volta.
Penso che abbiano notato tutto il mio desiderio di comunicare nella loro lingua.
IMG_3318Don Claudio ha celebrato anche lui da solo in un’altra cappella più lontana e mi è sembrato molto contento.

Qui ad Haiti, in questa zona povera e fuori dal nostro mondo abituale dobbiamo ancora imparare tantissimo sul loro modo di intendere la vita, sui loro riferimenti culturali, anche se, qualche missionario esperto, come don Noli o don Mauro, dice spesso che è quasi impossibile capire cosa passa per la testa di un haitiano.
Vedremo…

IMG_3175Tankou superman potrebbe essere anche il nostro modo di proporre attenzioni e servizi che qui ad Haiti erano davvero sconosciuti e incomprensibili. Penso a tutto il lavoro iniziato da anni in parrocchia e poi in tutta la IMG_3187zona per far maturare l’attenzione verso i bambini colpiti da handicap. Un bambino disabile è il povero tra i poveri. Normalmente è visto come una disgrazia che colpisce la famiglia e può essere  lasciato sdraiato su una stuoia  stesa sul pavimento in un angolo buio della casa. A volte è come lo si lasciasse morire poco a poco. Tanti di loro non superano i primi anni di vita.
Voi immaginate l’effetto profetico e dirompente che ha avuto e sta avendo tutta l’attenzione privilegiata messa in atto dalla nostra Madda che è la principale IMG_3199responsabile, che dona tutta se stessa perché questi bambini siano considerati come persone, siano amati, siano visti come un dono e non una disgrazia. La parrocchia di Mar Rouge ha deciso da tempo di privilegiare
IMG_3234questa attenzione in molti modi e con molte risorse. In mezzo a tanta povertà chi “privilegiare? I poveri tra i più poveri, naturalmente!
Tankou superman sono sembrati i nostri carissimi volontari arrivati dall’Italia, il pediatra dottor Carlo e sua moglie Caterina, esperti in riabilitazione motoria dei bambini, insieme a Elisabetta (era stata già qui da noi per un servizio di ben 6 mesi), Teresa e Celeste, due giovanissime IMG_3245stagiste che preparano sul campo la loro tesi universitaria. Madda ha con loro una collaudata collaborazione e ha potuto far tesoro della loro presenza per la formazione di operatori locali e per visitare, assistere nella fisioterapia e offrire soluzioni per diversi casi difficili sparsi sul territorio. IMG_3254Questi volontari sono davvero un gruppo stupendo, si stanno dando da fare in mille modi, e davanti a tanto bisogno a volte sembrano come sopraffatti dai limiti di tempo e risorse. Tante volte avvertono che il loro modo di operare è fin troppo rispetto a ciò che la gente di qui farebbe per bambini così. A volte le famiglie non capiscono perché è meglio insegnare a stare seduti o a IMG_2991tentare di farli mangiare da soli… come a dire: “tutta fatica sprecata, tanto non capiscono nulla, tanto non cambierà niente…”. E’ anche vero, parola loro, che questi bambini haitiani reagiscono più prontamente agli stimoli e danno risultati più sorprendenti rispetto ai bambini italiani.
IMG_2933Tankou superman, così i nostri volontari vorrebbero essere per moltiplicare energie e capacità di intervento, ma Superman è una finzione fumettistica, non esiste. Oppure si, Superman esiste: quando una persona fa tutto il suo possibile e nel migliore modo possibile credo che sia già più che un Superman!
Grazie carissimi volontari e a tutti quelli che verranno qui da noi a fare lo stesso. In questi giorni seguirò più da vicino il lavoro di Madda e dei nostri volontari così potrò regalarvi qualche altra informazione e qualche bella immagine.

 

IMG_3394Tankou superman anche nel rendere visita ai malati. Questa mattina ho accompagnato don Mauro insieme ad un gruppo di volontari della parrocchia che ci hanno guidato. Abbiamo camminato per tre ore su e giù per una zona “rurale” della parrocchia. Ho portato la macchina fotografica come al solito, ma non ho potuto e voluto ritrarre certe situazioni all’interno delle case anche per rispetto e pudore. Povertà e malattia sono un binomio micidiale, che colpisce il cuore e fa venire il magone.
Anche qui, avere dei super-poteri come Superman renderebbe tutto più facile.
Abbiamo però il potere della fede, della solidarietà sincera e fattiva, della presenza del Risorto, che non è poco!!!

Alcune foto del giro per gli ammalati