LA CHIAMANO TRINITA’

La chiamano Trinità…

Le “vacanze” sono finite, le mie 4 settimane in Italia sono passate IMG_8075come un soffio. Per certi versi l’esperienza è stata frastornante, sia per i tempi un poco costipati sia per l’intensità delle emozioni e degli incontri.

Proprio oggi mi preparavo per l’omelia sulla Santissima Trinità e ho trovato che il modo migliore per accostare tale mistero non è certamente fare della matematica stralunata del tipo 1+1+1 = 1, piuttosto parlare di relazioni tra persone, e come segnalava ilTrinita buon Paolo Curtaz, semmai è da fare 1x1x1=1, dove il segno x sta per relazione, per amore uno per l’altro, del Padre del Figlio e dello Spirito Santo e per tutta l’umanità credente o no. Il vero ateo è chi non lavora a creare legami, comunione, accoglienza. Ateo è chi diffonde gelo attorno a se. “ Se vedi l’amore, vedi la Trinità “ (S. Agostino).
Così mi dIMG-20160426-WA0002ico: quante belle relazioni “trinitarie” ad Arcisate, a Brenno, a Desio, a Melzo, a Zibido San Giacomo, a Cernusco sul Naviglio, a Cinisello Balsamo e ad Opera. Oltre alle parrocchie, ho avuto 812ef423aa3459dfb29270100c523d6b-COLLAGEmodo di incontrare delle realtà già molto impegnate per sostenere la solidarietà per i paesi più poveri. Innanzitutto metterei il gruppo missionario “Le formiche” di Melzo che ho rivisto con gioia e al quale faccio tutti i miei auguri per 13238878_1122623664425991_8457463140129878738_nil progetto del “campo dei sogni” e per la “Casa missione”. Poi ho incontrato anche delle nuove disponibilità. Ad esempio nella persona di Silvio ho potuto conoscere meglio la realtà di ANPIL che opera ad Haiti da anni (www.anpil.org) . Silvio Faschi è un italiano IMG_7877nativo di Haiti e che ha vissuto l’infanzia a Port au Prince, perché il papà aveva un’impresa ad Haiti. Da quando è in pensione si dedica a tempo pieno per l’attività di ANPIL a favore di Haiti e non solo. Tramite una comune amicizia di Arcisate (la Lally) ho potuto andare a casa sua, a Varese, e iniziare un cammino di collaborazione a favore della zona di Ka Philippe. Ho scoperto anche che in Valceresio è presente la Rotary Club, un organizzazione a 13094236_1062942263765012_4272723900252856543_ntutti ben nota composta da industriali, uomini d’affari, professionisti in vari campi, sorta in America negli anni 50, con sedi in tutto il mondo e che si adopera per finanziare progetti di sostegno e sviluppo nei paesi più poveri. Ho incontrato Giuseppe Del Bene, presidente in carica, ed è stato davvero illuminante e IMG_8056incoraggiante per la sua disponibilità e attenzione. Credo proprio che da questi provvidenziali contatti saranno raccolti molti buoni frutti per la realizzazione di alcuni progetti per la gente di Ka-Philippe e dintorni. La nostra associazione Levhaiti di Arcisate farà da tramite per continuare il dialogo e la collaborazione anche a nome mio. A proposito non so come esprimere il mio grazie per tanta amicizia e sostegno di tutti coloro che compongono la neo-associazione levhaitiana e vi collaborano. Tra q13076880_984677178318523_5652282038078327560_nuesti amici vorrei menzionare anche quelli della Compagnia Teatrale dei 4 venti, di cui ho fatto parte sin da giovane e che ora, anche attraverso le loro serate mi sostengono nelle necessità della missione. Inoltre ho rivisto con piacere gli amici di Desio e in particol10259891_819546304739365_3029555538673225773_nare Peppo (Giuseppe Sala) e Lele (Daniele Colombo) responsabili di Moving for Africa che hanno organizzato vari eventi per raccogliere fondi e per continuare a tenere viva l’attenzione per questa parte di Haiti. Infine, insieme a don Claudio, anche lui in Italia per il periodo di riposo, abbiamo cenato con il nostro carissimo ingegnere Bertani Giuseppe per quanto concerne il progetto dell’acqua potabile sostenuto da “Filomondo”. Anche, tante belle prospettive concrete e realizzabili da mettere in atto.
Tutte queste e tante altre sono dunque le relazioni “trinitarie” che si intrecciano con la nostra missione qui ad Haiti. Ed ora, appena tornato, ecco il tuffo nella vita di questa gente che ti sa accogliere, avvolgere, tirare dalla sua parte, prenderti il cuore e la vita. Ecco dove si svela il mistero della Trinità! Grazie a tutti per avermi rivelato ancora più chiaramente il vero volto Dio e la prova del suo amore.
Sono tornato e subito ho trovato dei cambiamenti che mi fanno intuire ancora meglio il da farsi.
Li ho lasciati con il dono di tre bei pannelli solari che danno la corrente a quasi tutta la struttura parrocchiale. In particolare c’è la nuova sala parrocchiale dove è permesso ai parrocchiani di ricaricare i telefoni e le lampade a batteria gratuitamente. Devo dire che non c’è per ora il caos che immaginavo e soprattutto verso sera la sala è frequentata da molti giovani che così aspettando la carica si ritrovano insieme per fare i compiti, per parlare e per ascoltare IMG_8021un po’ di musica. Una bella possibilità che mi è data per conoscerli e dialogare con loro. Loro ne approfittano per telefonare più a lungo con gli amici o per chi ha un telefono più dotato di vedere dei video. Ho dato il limite delle ore 20.30, poi tutti a casa e a nanna perché la vita comincia per tutti alle 5 del mattino, se non più presto per qualcuno che ha la scuola più lontana. Dal nulla e dal silenzio quasi eremitico dei primi giorni mi ritrovo un mezzo ad un bel IMG_6817movimento di vita. Un po’ meno di pace, ma certamente molta più sana e proficua relazione.
A proposito di ritmi di vita, il primo giorno che ho celebrato al mattino IMG_7471la Messa feriale delle ore 6.00, mi sono trovato la chiesa già gremita poco dopo le 5. Ho chiesto spiegazioni perché ho ricordato che l’orario è sempre stato, prima che partissi per l’Italia: suono della campana e apertura della chiesa alle 5.30, rosario comunitario, preghiere varie e poi la Messa alle 6.00. Come mai erano già lì così presto? Mi hanno risposto che adesso il sole sorge prima, e quando c’è la luce del giorno, non importa a che ora, non si resta a letto, ma ci si muove per vivere il nuovo giorno. E’ la luce del sole che comanda, non l’orologio (che normalmente non hanno) o le indicazioni del cellulare (non sempre attivo o carico). Così ho chiesto se volevano la messa più presto, magari alle 5.30, almeno per questa parte dell’anno, ma c’è il rischio di fare confusione. Hanno risposto di lasciarla alle 6.00 e che si adatteranno al suono della campana, del resto ormai siamo diventati una parrocchia.
IMG_6687Sto ancora valutando l’opportunità dell’acquisto di una televisione con l’istallazione del sistema satellitare a parabola di Canalsat per avere il segnale. Mi piacerebbe offrire ai giovani un programma di documentari, film e anche qualcosa di sport per aggregarli e animarli. Inoltre la televisione sarebbe utile IMG_7848anche per arricchire il programma di apprendimento per gli alunni della scuola parrocchiale al mattino. Inoltre dovrei recuperare un certa quantità di libri in lingua francese o creola per allestire un minimo di biblioteca come abbiamo a Mare Rouge. Certo questo sarebbe un bel regalo per loro, ma poi ci sono anche i giovani delle altre cinque cappelle, non meno numerosi di loro. Vedremo, perché questo dipende anche dalla effettiva disponibilità economica, dagli aiuti che ricevo e dalle altre emergenze che man mano mi si manifestano.
Sono molto contento di aver subito incontrato mesye Lusyot, il responsabile laico di Ka-Philippe, che ha fatto da “parroco” in mia assenza e che mi consegnato le due liste di nomi che avevo chiesto, una per formare il gruppo Caritas e l’altra per l’assistenza dei malati nelle varie zone. Presto li incontrerò per dare il via all’organizzazione condivisa e partecipata dei due servizi così essenziali e preziosi.
IMG_6105Sabato 28 potrò incontrarmi con tutti i responsabili laici sia delle cappelle come delle altre frazioni più piccole ( i “pos”) per un riunione di formazione e per coordinare le varie scadenze delle celebrazioni patronali e dei sacramenti. Mi aspetta senz’altro un periodo davvero intenso da questo punto di vista.

Domenica 12 Giugno, nel pomeriggio, riceveremo un breve visita IMG_7451pastorale del nostro vescovo, mons. Antoine Paulo, che vorrà parlarci di come essere ancora più missionari e del sistema delle cellule di evangelizzazione. Dovrò dirgli di portare ancora pazienza perché veramente devo ancora prendere le misure della realtà. C’è però un gruppo della parrocchia, il gruppo Emmaus, che da anni svolge la sua missione a contatto con i malati e per animare la preghiera nei vari cortili o nei luoghi più lontani. Saranno loro a presentarsi al vescovo per rivelare come certe cose sanno nascere ancor prima per iniziativa dei laici e dei più semplici.

IMG_8077In questi giorni ho avuto sempre più richieste di aiuto sia per problemi di salute sia per il pagamento delle quote scolastiche. Devo ancora cogliere con più chiarezza chi veramente ha bisogno, chi gioca la carta dell’opportunismo. Cerco di chiedere informazioni agli adulti che mi circondano e collaborano con me, per non rischiare di dare risposte non corrette o sbilanciate. Pian piano conoscerò meglio le persone e le situazioni e inoltre avrò un gruppo Caritas che mi aiuterà a filtrare e coordinare gli interventi.

IMG_8022I bambini e i ragazzi sono tra i frequentatori più assidui della parrocchia. Cercano un pallone per giocare, una corda per saltare, le fotocopie di disegni IMG_8038da colorare, qualche nuovo gioco da imparare o qualsiasi attività li possa occupare. Non ho ancora molto materiale e mi piacerebbe poter far inviare dall’Italia ciò che servirebbe (Palloni, colori a matita, giochi in scatola, pongo colorato, ecc..) , ma non è così facile organizzare questi invii evitando costi sproporzionati del trasporto fino ad Haiti. Ci stiamo impegnando per trovare spazi pressoché gratuiti presso le organizzazioni che già spediscono container sull’isola. Ad esempio ANPIL, ad esempio la congregazione dei Camilliani di Torino…
Intanto utilizzo ciò che ho a disposizione. Ad esempio avendo due dadi colorati, ho stampato lo schema del gioco dell’oca e subito è stato un successo, per piccoli e grandi. A tal punto che alcuni genitori sono venuti a prendere per le orecchie chi tra loro si era dimenticato di andare a riprendere le caprette al pascolo o di andare a prendere l’acqua per la famiglia. Inoltre, i più piccoli, e non solo, amano colorare i disegni che posso stampare e distribuire loro.

 

Occorrono soggetti a loro famigliari tra quelli che internet ( IMG_8023connessione permettendo) offre: pupazzi, paesaggi, macchine, bambini, fiori, animali, … Qui utilizziamo le matite colorate perché i pennarelli hanno una vita breve e non sono adatti alla situazione. Ogni giorno vengono a chiedere disegni nuovi ed è difficile spiegare loro che la stampante non è inesauribile. Certo che è un miracolo per loro vedere come dal monitor il disegno esca stampato su carta. C’è quasi sempre un ohhh di meraviglia quando assistono alla IMG_8067stampa. Fra l’altro mi sono finalmente ricavato un minimo di ufficio per ricevere le persone e per il mio lavoro che ha l’accesso e la finestra sul cortile della parrocchia. Ho sempre dei ragazzi che spiano dalla finestra e sono curiosi di vedere quello che faccio. Così appena accendo il computer mi dicono: “desen, desen…”… i disegni, i disegni…
IMG_7933 copiaComunque, non è che sto nello studio più di tanto, vista la vastità del territorio della parrocchia e la necessità di muovermi e andare un po’ dappertutto con la moto o a piedi per svolgere il mio servizio pastorale.

IMG_7771Spero al più presto di recuperare una Jeep o un mezzo simile adatto alle difficile situazione delle strade di qui. Ho ricevuto alcune proposte per delle occasioni di seconda IMG_7775mano che devo valutare. Altrimenti anch’io imparo a dire come i nostri haitiani: “se Dio vuole”. Infatti se programmo di andare con la moto in un posto e un temporale improvviso annacqua e infanga la strada, il programma è già saltato e così dico Amen! Magari ho trovato il tempo per scrivere questa puntata del nostro blog.

IMG_7937Vi lascio qui il video delle due momenti di animazione per la festa Nazionale della Bandiera (Fèt Dwapò oppure Fèt disuit Me , festa del 18 maggio). Sono state molto coinvolte le scuole, sia quelle parrocchiali, sia quelle nazionali, che fra l’altro hanno saputo collaborare bene e con tanta fierezza, per l’occasione. Ho celebrato la Messa dopo il rito dell’alza bandiera e il canto dell’inno. Poi è seguita la sfilata e le attività varie di animazione per la giornata.

Così chiudo e vi saluto, vi ringrazio tutti per la generosità e l’attenzione. Ma vi lascio un ulteriore testimonianza del nostro campione locale: il piccolo Loveson di soli 9 anni. Un ragazzo speciale.

Viviamo insieme questa missione e non mancate di pregare per noi.
Con affetto, Pè Levi

ECCO, IO FACCIO UNA COSA NUOVA

“Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”
Is 43,19
Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? IMG_7067Questo testo di Isaia, incontrato nelle liturgia della V domenica di Quaresima, secondo il rito romano, mi ha davvero illuminato nel riconsiderare gli ultimi avvenimenti che riguardano la mia piccola storia personale, la missione che sto svolgendo qui ad Haiti, ma non solo. Credo che questa profezia sia come un preannuncio pasquale, una verità che è sempre viva in ogni situazione. Si tratta di credere all’azione di Dio per noi, piuttosto che restare chiusi nei limiti di ciò che possiamo o sapIMG_6310piamo fare. Si tratta di credere che la violenza, l’ingiustizia, la morte non hanno l’ultima parola, non hanno il potere di chiuderci IMG_6990nel sepolcro della desolazione e della bruxellessconfitta. C’è un alba di Risurrezione che si rinnova continuamente, proprio là dove le tenebre sembrano voler persistere. Scrivo questo con il dolore di quanto è appena successo a IMG_6803Bruxelles, nonostante il limite delle comunicazioni, l’assenza della Tv, la notizia è arrivata anche da noi, attraverso internet.
Qui da noi la gente ignora quanto succede nel mondo, è ancora più difficile spiegare loro cosa sia il fenomeno del terrorismo, che cosa sia l’ISIS. Anche i notiziari in lingua haitiana sono spesso molto poveri di comunicazione e di attenzione a quanto succede oltreoceano. Il mezzi di comunicazione più diffusi sono il telefono IMG_7240cellulare e le radio locali. A volte ho comunque l’impressione che le persone di qui abbiano l’energia appena sufficiente per cercare di sopravvivere ogni giorno, per recuperare l’acqua, il cibo o il minimo per l’esistenza. Non so fino a che punto possano avere la forza di soffrire la sofferenza di altri o di portare il peso dei problemi di altri popoli o paesi. Comunque non mancheremo anche noi di pregare per tanto dolore innocente e per la conversione dei cuori.

IMG_7293Martedì 22 Marzo, abbiamo partecipato al pellegrinaggio decanale in occasione dell’Anno della Misericordia. Il luogo scelto è stato proprio Mare Rouge per la sua posizione più centrale e per la IMG_7262capacità di accogliere tante persone. Così, come nuovo parroco di Ka-Philippe, ho avuto la gioia di tornare a Mare Rouge e di rivedere tanta gente con cui ho lavorato nei primi due anni di missione. IMG_7275Don Mauro e don Claudio hanno davvero ben organizzato il tutto e tantissima gente è arrivata da tutte le altre parrocchie, molti a piedi con diverse ore di cammino e altri con mezzi vari. Io ho scelto di utilizzare un bus perché la distanza da Mare Rouge avrebbe chiesto almeno quattro o cinque ore di cammino. Naturalmente un bus da 50 posti ne ha portati 90, alcuni anche sul tetto del pullman. E’ stata davvero una magnifica giornata con la partecipazione di molti altri preti haitiani. Abbiamo confessato a lungo e tantissimi hanno potuto così IMG_7328entrare pienamente nella grazia di questo anno giubilare e preparare più profondamente l’ingresso nel Triduo Pasquale.
Don Mauro ci ha accolti verso le 8.30, facendoci entrare per IMG_7297la porta Santa e poi, via, via si sono alternate le celebrazioni e i momenti di preghiera e animazione. Siamo così arrivati alle 14.00 con un momento di benedizione IMG_7309Eucaristica finale, dopo aver celebrato la Messa. E’ stato qui che ho provato una forte emozione, quando il sacerdote è sceso tra la gente con il Santissimo Sacramento. Mi ha emozionato la IMG_0083-bisreazione del popolo che ha accolto il passaggio dell’Eucaristia con grandissima devozione. Molti tendevano le braccia come a voler toccare Gesù, tanti esponevano foto di famigliari o biglietti scritti a mano come per farli notare a Gesù che passava. Mi è venuto in mente un passaggio del Cardinal Martini che descrive la gioia provata da Gesù nel vedere la fede dei semplici: “Io ti rendo lode o Padre, Signore del cielo e della terra, chmartini_635xcopfoto_795270e hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10,21). Martini commenta:” Il mistero di Dio è un mistero di comunicazione, è un mistero di partecipazione di sé all’uomo, è un mistero di amore che suppone la capacità di saper ricevere. Gesù stesso ha ricevuto ogni cosa dal Padre e il mistero dell’uomo consiste nell’essere disponibile, piccolo e cosciente del suo bisogno, così da saper ricevere il dono di Dio” (dal testo “Qualcosa di molto personale, Meditazioni sulla preghiera”).

IMG_6736_bisVi auguro di cuore di celebrare la Pasqua nello stesso spirito di Fede, di saper accogliere il mistero dell’amore di Dio in Gesù crocifisso e risorto, di poter esultare nello Spirito. “Anche noi siamo invitati a fare spazio alla gioia creativa e sorgiva che è dentro di noi, perché emerga dai blocchi del cattivo umore o della fatica o della noia o dell’insofferenza e perché la verità zampilli a vantaggio di altri come lode ed esultanza
(Card.C. Maria Martini, idem)

Vi lascio ora qualche altra notizia e soprattutto tante immagini che vi possano aiutare a sentirvi partecipi di quanto stiamo vivendo nella nostra missione haitiana.

28 Febbraio 2016,
INSTALLAZIONE COME PARROCO DI KA-PHILIPPE
IMG_6952Innanzitutto vi offro alcune immagini del momento dell’istallazione (enstalasyon) come parroco fondatore della nuova parrocchia di Ka-Philippe. Purtroppo la pioggia è caduta IMG_6993abbondante e ha impedito a molti di partecipare, soprattutto agli amici di Mare Rouge e di Ti Rivye. In certi tratti le strade erano allagate con l’acqua che arrivava ai finestrini o con così tanto IMG_7038fango da bloccare anche le Jeep più potenti. Comunque il vescovo è arrivato puntuale provenendo da Port de Paix, una zona con le strade in uno stato più percorribile. Erano presenti anche IMG_6962diversi altri sacerdoti. E’ stato tutto molto emozionante, sia per la ritualità della presa di possesso della chiesa e dell’assunzione varie responsabilità ministeriali, sia per la IMG_7012partecipazione gioiosa ed entusiasta della popolazione, sia per il sentirmi ancora più fortemente parte di questa chiesa haitiana e del suo presbiterio diocesano.
Erano presenti, per IMG_6977l’occasione, diversi haitiani di Ka Philippe che risiedono e lavorano all’estero, soprattutto a Miami, in Florida e che hanno contribuito alla festa sia con la loro offerta in denaro IMG_7056sia con la loro disponibilità a collaborare per lo sviluppo della comunità.
C’è stato poi un pranzo offerto a tutti i presenti che ha chiesto il lavoro di tanti volontari che IMG_6931hanno dedicato tutta la notte precedente per preparare bene ogni cosa.
Il vescovo, mons. Pierre Antoine Paulo, era visibilmente molto sodisfatto e lo è stato ancor di più quando gli abbiamo regalato un bel IMG_1340capretto vivo da caricare in macchina e portare a casa come dono della nostra comunità.

 

Così, chiuso il capitolo dell’ingresso ufficiale, ho continuato ad entrare sempre di più nel  nuovo servizio pastorale.
Sto girando le varie cappelle e i vari post.   Cerco IMG_7092 IMG_7208 di celebrare le Messe là dove posso o comunque visitare la situazione per rendermi conto di ciò di cui c’è bisogno. I responsabili laici delle varie Cappelle o dei vari Pos fanno veramente da anni e anni un lavoro di guida e di animazione delle comunità che è davvero straordinario. Sono stato ad esempio a Boulè, nel territorio della cappella di Labelleè, il posto più lontano in assoluto di tutto il territorio parrocchiale, ad un’ora e 15 di moto da Ka Philippe, più una bella camminata di 45 minuti. Mi sono così reso conto di come queste comunità sappiano portare avanti la vita della fede, la preparazione ai sacramenti, l’assistenza caritativa per i più bisognosi in un IMG_7214modo a dire poco eroico e nella forma più gratuita. Mi hanno chiesto, come per altre situazioni se posso trovare il modo di costruire una cappella in muratura a prova di pioggia, vento e di cicloni. MI hanno chiesto la possibilità IMG_7220di aprire una scuola almeno per i più piccoli e poi, se possibile, organizzare un servizio sanitario, magari con la visita di un dottore o di un infermiera specializzata ogni IMG_7228tanto.
Io raccolgo queste ed altre esigenze, ormai ho una lista che si allunga ogni giorno di più e dico loro che non so quando sarò in grado di aiutarli e che io stesso dipendo dalla generosità e dalle possibilità di altre persone che in Italia mi stanno già aiutando e che comunque non è più così facile reperire fondi e aiuti. Anche in Italia ci sono grossi problemi economici e la gente fa già molti sacrifici per darmi una mano.
Loro capiscono questo e penso che apprezzino comunque la mia sincerità. Vedono che sono lì con loro per condividere i loro problemi e fare tutto ciò che è possibile.

 

IMG_6687Il capitolo dei giovani è quello più stimolante, perché davvero sono loro la speranza per il futuro e questo è ancora più sentito in un paese così povero e ancora così bisognoso di sviluppo. Fa male al cuore da un lato riscontare la voglia di vita, l’intelligenza e la potenzialità di questi giovani e vedere dall’altro lato come tutto è così limitato per loro. Poche possibilità di frequentare scuole di un livello più alto e formativo, pochissime possibilità di trovare un lavoro, quasi nulle. Il lavoro dei campi o del piccolissimo allevamento famigliare di qualche capretta, pecora o di qualche maiale non può certo bastare al loro prorompente bisogno di una vita nuova, che sia al passo con i tempi. Ammiro molto l’opera fatta da don Noli e don Mauro a Mare Rouge per la formazione al lavoro di tanti giovani e tutto l’impegno di don Claudio per animare spiritualmente e culturalmente i diversi gruppi giovanili. Così pure ho grande stima del grandissimo investimenIMG_6435to di risorse e di energie che don Giuseppe a dedicato e sta dedicando alla formazione culturale e scolastica dei giovani di Ti Rivye.

Io per ora cerco di capire cosa fare, cosa può essere meglio per loro, ho bisogno di un pò di tempo ancora per trovare ispirazione e consiglio. Intanto cerco di favorire la loro partecipazione alle iniziative di formazione cristiana e di gruppo che vengono proposte nella zona, perchè non restino isolati in questa parte così povera e dispersa e trovino stimoli per diventare protagonisti nella vita comunitaria e nella società.

Qui vedete le foto della loro partecipazione ad alcuni giorni di ritiro in preparazione alla Pasqua insieme ai giovani di Jean Rabel

come-affrontare-un-lungo-volo-in-aereo_6f274426a22fc3b3228a66e23cfe6080Il 14 Aprile sarò in Italia fino all’11 Maggio. Un periodo che mi permetterà di fare un po’ di vacanza, ma soprattutto di gustarmi la compagnia della mia mamma e dei miei arcisate_via-crucis-3_141tour-varesenews-620x300famigliari e di tutti gli amici coinvolti dalla missione. Cercherò di preparare del materiale, soprattutto video, per raccontare quando sto vivendo e per illustrare i progetti futuri. Mi renderò disponibile a venire un po’ da tutti, anche per celebrare la Messa o per incontrare i gruppi che lo desiderano e pregare con loro.

Non vedo l’ora di incontrarvi di persona e di portarvi in diretta la benedizione dei nostri poveri.

Buona Pasqua a tutti

Pè Levi

MISERICORDIAS DOMINI IN AETERNUM CANTABO

MISERICORDIAS DOMINI IN AETERNUM CANTABO

Mercoledì 10 Febbraio, mercoledì delle ceneri, secondo il rito romano abbiamo iniziato il tempo di quaresima. Ho celebrato la messa alle 9.00 a Ka Philippe con tanto di rito dell’imposizione delle ceneIMG_6727ri.
Le ceneri sono state ricavate dalle foglie di palma offerte da qualche fedele giusto per l’occasione.
Ho fatto conoscere l’antifona in latino cantata nello stile di IMG_6172Taizè “ Misericordias Domini in aeternum cantabo” e l’hanno molto apprezzata. Così ho avuto ancora l’occasione di rimotivare l’anno straordinario della misericordia e di invitare a vivere il tempo quaresimale come scoperta dell’amore misericordioso del Signore. Per parlare dell’amore di Gesù per noi ho avuto un preziosissimo alleato: il crocifisso della nostra chiesa da poco fatto restaurare, grazie ad un gruppo di giovani artisti della zona. Ho scherzato nel dire che il crocifisso, prima del restauro, presentava un Cristo ammalato di una strana malattia che gli aveva staccato le braccia e che lo aveva reso tutto rosa e poi, attorno alla bocca, c’era qualcosa che faceva pensare ad un indigestione di mango da parte di Gesù. Dopo il restauro ecco un bel Crocifisso, così trasformato da far dire ooohhh a IMG_6733quelli che entravano in chiesa.
Ho messo ai piedi di Gesù la frase del ritornello per dire che è proprio sulla croce di Gesù che noi possiamo scoprire il vero volto della Misericordia del Padre.

A proposito di Misericordia ho notato che tanti fedeli non fanno la comunione e non si accostano per la Confessione. Ho scoperto che il problema principale è la loro situazione irregolare, spesso non IMG_6804sono sposati e convivono, perché sposarsi costa troppo, oppure perché l’uomo ha abbondato la famiglia per andare con un’altra donna o più, la moglie ha trovato papa-francesco-532114_660x368un altro uomo che potesse sostenere la famiglia, ci sono i figli dell’uno e i figli dell’altro. Le famiglie spesso sono un miscuglio di parentele, di paternità e maternità.  Proprio per questo ci vuole un grande senso pastorale, un ascolto fatto con il cuore davvero misericordioso e accogliente. Come dice Papa Francesco, al numero 10 della Bolla IMG_6797“Misercordiae vultus:” L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole .È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza”.

Foto della Via Crucis a Ka-Philippe

Adesso qualche notizia per raccontarvi come vanno le cose.

IMG_20160128_104434Dal primo Febbraio sono nominato ufficialmente parroco di Ka Philippe e delle sue altre cinque cappelle, più almeno otto pòs (Come delle sotto-IMG_5861cappelle, luoghi più semplici per la preghiera domenicale, alcuni in muratura, altri ridotti ad una tettoia di paglia). Domenica 28 Febbraio verrà il nostro vescovo, Mons. Pierre Antonie, per celebrare la Messa dell’insediamento ufficiale (estalasyon). Fervono i preparativi e vedrò per la prima volta il loro spirito di organizzazione in azione. Cercherò di non interferire troppo (se ci riesco) e assecondare la loro intraprendenza e seIMG_5889mmai incoraggiarla.
La zona è davvero ampia, come già avevo scritto, e chiede tempi lunghi per gli spostamenti. Ogni domenica cerco di celebrare almeno due messe, una a Ka Philippe e una in una IMG_6397cappella o in un pòs. Ogni occasione è buona poi per rendermi presente per delle attività o ricorrenze speciali.

 

 

Pos Pize (4)Sabato 30 Gennaio ho celebrato i miei primi battesimi nel pòs di Pize. Ci è voluta un’ora e mezza di moto su una strada che spesso si trasformava in un sentiero o una specie di pietraia. Ho Pos Pize (8)Pos Pize (10)Pos Pize (16)davvero fatto il mio battesimo come conduttore di moto, mi sono detto, se sono riuscito a fare questa, tutte le altre strade saranno una bazzecola. Abbiamo celebrato la Messa e battezzato 15 bambini e ragazzi. C’era anche l’impianto voce alimentato dal generatore a benzina. La gente ha gremito la chiesetta e c’era chi veniva da due ore di cammino da li. Tutto è stato preparato con molta attenzione, nonostante la povertà della struttura che durante la settimana funge anche da scuola. Guardate nelle foto come un ragazzo tra quelli battezzati ha escogitato di adornare la chiesetta con una composizione di bottiglie di plastica ritagliate. Alla fine lo hanno chiamato in mezzo per tributargli un meritato applauso.

IMG_6701Domenica 7 febbraio ho celebrato la Messa a Loubye, un altro pòs che meriterebbe essere promosso a cappella per come la gente partecipa e per la sua dislocazione strategica sulla IMG_6722strada che porta al grande mercato de Lakoma. Anche qui i responsabili laici hanno preparato con cura la celebrazione e i canti erano animati con vivacità e grande forza di coinvolgimento di tutti i presenti.
In un filmato vedete ancora il momento dell’offertorio che io apprezzo molto perché esprime la gioia del dono con la danza di chi riceve e di chi offre.
La struttura chiede di essere resa più stabile con delle fondazioni e dei sostegni in cemento. Sarà uno dei lavori per il futuro, a Dio piacendo.

 

IMG_6760Giovedì 11 Febbraio, festa della Madonna di Lourdes, ho potuto celebrare la festa patronale della cappella di Gran Falez (vuol dire un luogo impervio, con burroni). Il grosso IMG_6766sforzo che viene fatto e soprattutto quello di ben preparare la celebrazione eucaristica e poi il mangiare per tutti. Pur essendo dedicata a Notre Dame de Lourdes, la chiesa non ha nessun segno mariano. Ci vorrebbe almeno una statuetta, mi sono detto. La cappella è stata di recente ricostruita, ma è allo stato grezzo e ci sono delle parti da finire.
Comunque c’è stata una buona IMG_6779IMG_6788partecipazione, anche se meno del previsto a causa del maltempo.
Il ritorno in moto è stata una bella avventura, soprattutto per le scarligate sul fango e le rocce bagnate, ma alla fine tutto bene. Non ero solo, perché una delegazione di gente di Ka Philippe era venuta ad accompagnarmi con altre moto

IMG_6824Sabato 13 febbraio sono stato a Fouby, uno dei pòs più poveri e malandati, una struttura fatta con pali di legno e foglie di palma intrecciate e il pavimento in terra IMG_6834IMG_6842battuta. Anche qui, per celebrare la Messa e amministrare 12 battesimi. Davvero consolante vedere la loro partecipazione e tutto lo sforzo che hanno fatto per rendere decoroso l’ambiente. L’impressione che mi danno, questo tipo di comunità, è proprio quello di essere alla periferia del mondo, dove la continuità della fede cattolica IMG_6845nonostante l’isolamento e la scarsissima presenza del sacerdote ha qualcosa di miracoloso e commovente.

 

IMG_6649A Ka Philippe proseguono i lavori per dare una sistemata minimale alle strutture.

In casa ho ormai l’essenziale per vivere, anche se IMG_6681sarebbe difficile accogliere qualcuno che stia con me.

Abbiamo sistemato il cortile, i muri cadenti, arrangiato le grondaie, messo porte dove non c’erano e soprattutto preparato l’ufficio parrocchiale e una sala riunioni. Un po’ alla volta si vedrà come migliorare il resto e in un futuro non prossimo prevedere il progetto di una nuova casa parrocchiale.

I ragazzi giocano a calcio  in una zona dietro la parrocchia, che nei miei sogni potrà essere trasformato in un bel campetto. Per ora i ragazzi si adattano e non si fanno IMG_6592problemi a giocare a piedi nudi (Soulye Adidas, scarpe adidas haitiane, eh..eh..) e a dover recuperare i palloni giù per la vallata.

 

 

Sto cominciando ad incontrare le situazioni di povertà, soprattutto per quanto riguarda la salute. Ci sono stati casi di colera assistiti dal nostro dispensario e che sono stati risolti senza troppi problemi. Spesso, il problema è quello di accedere a delle strutture ospedaliere per fare degli esami o per interventi più seri.

Gli spostamenti degli ammalati vengono fatti a piedi o con un cavallo o un mulo, oppure la moto per chi può pagare il servizio. Ho visto arrivare al dispensario un gruppo di IMG_6851persone che hanno portato l’ammalato su un letto, cantando e danzando. Hanno fatto più di un’ora di cammino per arrivare.

 

 

Vi lascio un filmato ripreso al termine della Messa nella cappella più lontana, quella di La Belèe. Alla fine è esplosa una gioia contagiosa, direi qualcosa di pasquale. Così vi auguro di fare un bel cammino di quaresima per arrivare a celebrare la Pasqua con una gioia simile alla loro.  Buona Quaresima a tutti e ancora una grazie sincero per il vostro sostegno.

 

HAI I MIEI STESSI OCCHI

Hai i miei stessi occhi!
Ou gen menm je mwen

IMG_5850Il primo giorno che ho cominciato a dormire a Ka Philip, giovedì 10 Dicembre, dopo una mattinata spesa per il mio piccolo trasloco da Jean Rabel con la macchina di Padre IMG_5998Zaccaria parroco della zona, ho potuto visitare con lui tutte le altre comunità che ancora non avevo visto, Boukan Patryot, Gran Falez, La Belè… Poi dopo aver salutato Padre IMG_6337Zaccaria ho cominciato a raccapezzarmi per vedere come organizzare la mia vita con quello che c’era. Come prendere l’acqua per lavarmi, dove sistemare alla meglio le cose più indispensabili e in mancanza di armadi vedere cosa tirar fuori dagli scatoloni e cosa tenere stipato…. Comunque il sole stava tramontando e ho voluto uscire nel corIMG_6348tile per pregare con il vespero e godermi lo spettacolo di colori che solo il tramonto haitiano sa regalare. Una ragazza del cortile lì vicino, una quindicenne, mi è venuta incontro come per dirmi IMG_6054una cosa importante, una cosa che la faceva sorridente e tutta premurosa. Mi ha detto: “Mon pè, nou genyen menm koule je, noi abbiamo gli occhi con lo stesso colore!”. I miei sono marrone scuro… L’ho guardata meglio è ho detto: “E’ vero abbiamo gli occhi dello stesso colore, che bello! Anche i tuoi sono marrone scuro come i miei! Così, abbiamo già scoperto di avere qualcosa in comune, già al primo giorno che sono qui!”. Non posso dimenticare la gioia con cui mi ha comunicato questa sua scoperta, la sua soddisfazione di avere una cosa in comune con me. Poi mi ha dato un bacio sulla guancia ed è andata via saltellando dalla contentezza. Come avrà fatto a notare il colore degli occhi? Forse mi ha visto arrivare, forse era tra quelli che formavano un piccoIMG_6065lo gruppetto di benvenuto, mi avrà squadrato da cima a fondo, perché tutti sapevano dell’arrivo di un padre bianco e ha subito cercato in me qualcosa di speciale per lei

Se questa nIMG_6107on è una specie di premonizione, non so cosa altro pensare. Un po’ di romanticismo missionario non guasta e ho davvero colto questo fatto come un messaggio per me. Avere lo stesso colore degli occhi può voler dire cercare di avere lo stesso tipo di sguardo, cercare di avere lo stesso punto di vista per vedere le cose, cercare di entrare in situazione senza pregiudizi o strategie precostituite e quindi ascoltare, osservare e domandarmi: Che cosa per loro è degno di attenzione? Che cosa per loro è bello, che cosa per loro merita di essere notato e valorizzato? Partire dal loro punto di vista e poi cercare di condividere, se possibile, anche il mio di sacerdote italiano e dell’illustrissima diocesi di Milano.
Beh, grazie Wolanda (Rolanda è il nome della giovane dagli occhi marroni come i miei), mi hai dato subito l’imput più bello.

Per il resto vi descrivo qualche altro dettaglio della situazione.

IMG_6072Al momento non sono ancora nominato parroco e la cappella di Ka Filip non è ancora stata proclamata parrocchia. Il vescovo mi ha già detto che tutto è IMG_6515stato deciso e approvato, mancano solo i tempi burocratici per mettere nero su bianco il decreto ufficiale. Mi ha consigliato di cominciare comunque una presenza più stabile e di avviare il mio lavoro pastorale con gradualità, ma già nello spirito di sacerdote responsabile di Ka Filip e delle altre comunità del territorio affidato.

IMG_6408Sto cercando di sistemare alla meglio un minimo si spazio abitativo e un minimo di struttura comunitaria.
Dopo quasi 15 anni di assenza di un sacerdote e con la IMG_5963povertà della situazione, le strutture, ormai in disuso, sono diventare poco agibili e cadenti. La nostra piccola scuola a Ka Filip è tra le più disagiate, dovreste vedere come sono conciati certi spazi dove i bambini fanno lezione.

IMG_6152Ho già potuto celebrare in tutte le cappelle salvo che in quella più lontana di La Belè dove però è arrivato a celebrare Padre Zaccaria ancora nella sua funzione di parroco. IMG_6246Dopo ogni celebrazione della Messa ho potuto incontrare il comitato responsabile che mi ha puntualmente presentato la situazione pastorale della cappella, i problemi delle strutture, il IMG_6045funzionamento del dispensario (ce ne sono ben cinque) e della scuola comunitaria. Ogni cappella è da anni che gestisce in maniera quasi autonoma la IMG_6247conduzione dell’ufficio domenicale (liturgia senza la Messa), la catechesi in preparazione ai sacramenti e una minima attenzione ai malati e ai bisognosi. Certo è che la situazione è di grande povertà sotto tutti gli aspetti e rasenta spesso la sopravvivenza.

Ormai mi sto abituando a spostarmi per conto mio con la moto in attesa di trovare una jeep e i fondi per acquistarla. Tra cappella e cappella IMG_6047le distanze sono grandi e a piedi ci metterei molto tempo. C’è da dire che andare in moto ha il suo lato piacevole, diciamo più sportivo e soprattutto offre un IMG_6329contatto più ravvicinato che permette di rispondere alla gente che spesso mi saluta, oppure mi chiede di fermarmi per un piccolo dialogo o per mostrarmi la casa dove abita.  Ho fatto IMG_6397qualche visita a piedi a qualche ammalato che abita più all’interno, ma appena sarò più stabile conto di organizzarmi per una visita più pianificata.

IMG_6352Il problema dell’acqua potabile è uno dei più forti, basti pensare che normalmente per andare alla sorgente più vicina ci vogliono dalle 3 alle 4 ore a piedi, tra andata e ritorno. Anche l’acqua che bevo mi viene portata da un incaricato dentro due bidoni che durano quasi quindici giorni. Per lavarmi ho la fortuna di attingere ad una grossa cisterna costruita sotto la chiesa e che raccoglie l’acqua piovana recuperata dalla copertura in IMG_6318lamiera. Comunque, è questo uno dei punti su quali mi piacerebbe trovare fondi per vedere di realizzare qualcosa di simile a Mare Rouge. Dovrò bussare alle porte di organizzazioni come la nostra “Filomondo” e mettermi in lista di attesa per ottenere il sostegno necessario. Forse nell’ambito dei progetti Caritas si possono reperire fondi per fare dei pozzi e cercare l’acqua nei punti più vicini alle abitazioni. C’è già stato qualche tentativo in passato, ma poi i soldi non sono stati sufficienti per continuare le ricerche e le perforazioni.

IMG_6435Vorrei anche cominciare ad offrire ai giovani uno spazio dove ritrovarsi e per studiare insieme alla sera.
Per questo sto sistemando una sala e provvederò a mettere un sistema a pannelli solari per dare luce e corrente. Così potrò proiettare qualche film e prossimamente vedere come reperire un sistema per la tv satellitare come ulteriore strumento di informazione e di animazione culturale.

IMG_6360In questi giorni di vacanze scolastiche i giovani della zona hanno organizzato un torneo di calcio serale che si è svolto nel piccolo cortile della scuola nazionale vicina alla IMG_6366parrocchia. Tanti giovani erano coinvolti e c’è stato anche il torneo con le squadre femminili. Ho cercato di dare una mano soprattutto per i palloni e per la sistemazione delle barriere di paglia per limitare il campo. Per l’illuminazione ci si è affidati ad un generatore a benzina e a delle semplici lampadine sospese in aria da una corda. C’era anche un impianto musicale e tanto di cronista sportivo.

Ho celebrato il mio primo Natale a Ka Filip con una certa emozione, soprattutto con la celebrazione della vigilia molto ben partecipata e che abbiamo fissato alle 19.00. Non è stato possibile celebrare a Mezzanotte perchè la gente arriva dai posti più lontani, percorrendo i sentieri al buio e bisogna tenere conto di questo.
IMG_6490La comunità è stata molto contenta perché da anni non celebravano il Natale con la Messa e la gioia è esplosa nel canto finale, danzato al ritmo del tamburo mentre ci scambiavamo abbracci e strette di mano.

Proprio ieri, tutti noi italiani presenti sul territorio, don Mauro, don Claudio, don Giuseppe, Madda, le suore di Mol Sen Nicola ci siamo concessi una giornata per stare IMG_6527insieme e scambiarci gli auguri. E’ stato bello IMG_6530trascorrere qualche ora per una bella chiacchierata e pranzare insieme in riva al mare. C’era anche Agostino, un amico di don Claudio che è venuto a trovarci e che proveniva da Boston dove ha svolto un periodo di lavoro di ricerca e di studio in vista di ottenere il dottorato in fisica.

Vi metto qui di seguito il messaggio natalizio che ho cercato di già di inviare quando la connessione internet me lo ha permesso e rinnovo un augurio per tutti voi e per le vostre famiglie.

 Dove sarà veramente Natale
IMG_6341Colgo l’occasione per dire grazie e per benedire tutti coloro che in occasione del Natale hanno voluto farmi avere un aiuto in denaro per la missione. Sono ben contento di fare da canale tra la vostra solidarietà e la vita dei più poveri, la cui riconoscenza e preghiera vale più di ogni benedizione.

Buon Anno
Un abbraccio e una benedizione
Pè Levi

PEZZI DI CARBONE

PEZZI DI CARBONE

IMG_8907Pezzi di carbone, neri come la gente di qui, ma capaci di diventare luce e calore, se disposti ad entrare nel fuoco della volontà di Dio, o meglio, del suo amore trasfigurante.
Ho trovato questo spunto nell’utilizzare un raccontino di Bruno Ferrero che parla proprio di un pezzo di carbone. Ho scelto questa storiellina, durante la predica di domenica, ben sapendo che è un riferimento molto famigliare per la gente di qui che utilizza ogni giorno il carbone per cuocere il cibo.

vaglishta-1Un pezzo di carbone si sentiva sporco, brutto e inutile. Decise di diventare bianco e levigato. Provò diversi prodotti chimici e varie operazioni chirurgiche. Niente da fare. “C’è soltanto il fuoco”, gli imagesdissero.
Il pezzo di carbone si buttò nel fuoco. Divenne una creatura luminosa, splendente, calda, irradiante, magnifica. “Ti stai consumando”, gli dissero.
“Ma dono luce e calore”, rispose il pezzo di carbone, finalmente felice.
Lasciati prendere dal sole e dal fuoco dello Spirito. Splenderai come un astro del cielo sulle rotte dell’infinito.

IMG_5907E’ stato facile dire agli haitiani che essere neri come il carbone è qualcosa di cui essere fieri e che non devono cercare di scimmiottare i bianchi e cercare di essere come loro. Il Signore vi ha voluti “neri non per caso”, cercate di capire meglio il perché, cercate la risposta in fondo al vostro cuore, tra le righe della vostra storia e alla luce del fuoco dello Spirito.
Prepararsi al Natale è diventare disponibili ad accogliere Colui che è venuto a renderci incandescenti con il suo amore, a prendere la nostra vita e a fonderla alla sua, per il bene di ogni uomo.

PEZZI DI CARBONE disposti ad entrare nel fuoco della volontà di Dio, come lo è stato il nostro caro don Peppino Poratelli, che il Signore ha chiamato a sé nella notte tra sabato 5 e domenica 6 Dicembre.
Don Peppo è stato un mito per noi ragazzi di Arcisate, era il nostro don dell’oratorio che amava stare con noi a giocare e a stupirci con le sue fortissime doti atletiche. Chi non si ricorda come fischiavano sulle nostre teste le palle di neve che lanciava o come era capace di scagliarle in alto fino far suonare le campane de12307942_147145935647937_4773329542153352537_ol nostro campanile? Ero in prima media quando è passato di classe in classe a salutarci perché partiva come prete Fidei Donum per lo Zambia. Ricordo anche quando è ritornato dopo qualche anno di missione e ha insegnato il canto “Gobola tungile…” che ancora oggi ricordo. Nel fine febbraio del 2013, prima di partire anch’io per la missione come Fidei Donum ad Haiti sono stato a trovarlo n12314381_147145892314608_4351563496508800222_oella casa di riposo di Varese. Gli ho chiesto di confessarmi e di darmi la sua benedizione, quasi un passaggio di testimone. Era stato molto contento della mia disponibilità. Mi ha consigliato di pregare sempre per la mia gente e di stare in mezzo a loro con amore e rispetto. Grazie don Peppo, eccomi qua, mi hai passato il testimone e adesso tocca a me correre per il Vangelo anche se faticherò a tenere il tuo passo.

IMG_5861PEZZO DI CARBONE SONO IO in questo momento qui ad Haiti. Mi lascio prendere e gettare nel fuoco di una nuova missione. Dopo circa 20 mesi di permanenza a Mare Rouge insieme a don Giuseppe Noli prima e poi con don Mauro Brescianini e don Claudio Mainini, ho avuto modo di apprendere la lingua quanto IMG_5847basta per cominciare a capire e farmi capire. Ho potuto cominciare a conoscere la vita delle persone, le loro esigenze, le loro ricchezze e potenzialità e naturalmente alcuni inevitabili difetti. Il vescovo, mons. Pier Antoine Paulo, alla presenza di don Antonio Novazzi, venuto a visitarci a metà novembre, ha chiesto la disponibilità per IMG_5857fondare una nuova parrocchia in una zona molto vasta e povera, dove non si riesce più a garantire una significativa presenza pastorale con le forze esistenti. Si tratta della comunità di Ka Filip, nel territorio di Jean Rabel. Nella zona ci sono 5 cappelle (di cui tre hanno anche una scuola ) e altri cinque Pos ( luoghi di incontro e di preghiera più semplici, spesso sotto una tettoia di paglia). Da lunedì 7 Dicembre sono ospite a Jean Rabel, dai padri Monfortani, per  tutto il tempo necessario sia  per preparare al meglio il minimo di struttura IMG_5878per poter restare ad abitare a Ka Filip, sia per farmi introdurre alla situazione da  padre Zaccaria, attuale parroco di tutto il territorio di cui fa parte anche la zona di Ka Filip. Una volta “istallato” sarò da solo, ma attorno a me ci sarà una bella comunità desiderosa di diventare finalmente una parrocchia vera e propria. Giovedì 3 Dicembre abbiamo avuto un incontro con tutti i responsabili laici del territorio insieme al Vescovo. La gente si è mostrata davvero contenta e desiderosa di collaborare.

Per ora non possiedo una macchina (né i fondi per acquistarla) e mi sono procurato una moto per potermi spostare con più autonomia. IMG_5976Devo cominciare a provvedere alle cose più concrete per vivere. Sul posto non c’è né corrente elettrica, né acqua potabile, anche se il tetto della chiesa IMG_5866alimenta una grossa cisterna d’acqua piovana sistemata sotto l’altare. La struttura esistente è molto essenziale. Da più di 15 anni non c’è stato più un padre residente. L’ultimo è IMG_5854stato un padre morfortano, padre Ferdinando, di origini tedesche che ha messo in piedi tutto quello che ho trovato. Dopo un po’ di anni alcune strutture sono crollate o sono diventate precarie.  C’è però un bel dispensario parrocchiale con una infermiera che viene ogni giorno per le visite mediche e per la distribuzione dei medicinali.

Ho notato lo sforzo della gente a rendere più presentabile possibile IMG_5961IMG_5867lo spazio adibito a casa parrocchiale provvisoria con la pulizia degli ambienti e un recentissimo colpo di tinteggiatura. Ho deciso comunque di andare ad abitare li per qualche giorno durante la settimana e soprattutto nei week end per la celebrazione della Messa, sia a Ka Filip che in qualche altra cappella. Così ho l’occasione di seguire i lavori iniziati sistemare il sistemabile coinvolgendo la gente e IMG_6088coinvolgendo muratori e falegnami tra quelli che abitano in zona, secondo le indicazione del comitato responsabile.
Da venerdì 11 comincerò a celebrare la Messa sul posto e domenica 13 avrò IMG_6083la prima celebrazione con tutta la gente. Poi però terrò ancora come riferimento la parrocchia di Jean Rabel per valutare insieme a Padre Zaccaria le osservazioni e avere, man mano, i chiarimenti necessari. Fra l’altro è davvero interessante condividere con il clero locale il loro modo di vivere la pastorale. Ho tanto da capire e assimilare. Desidero al più presto girare molto IMG_5891per conoscere le comunità, le famiglie e incontrare i vari responsabili.  Il decreto ufficiale per la formazione della nuova parrocchia dovrebbe essere emanato il 18 di questo mese, mentre il mio ingresso (enstalasyon) ufficiale sarà a Gennaio.
Sono molto contento e mi auguro che il fuoco della missione sappia trasformarmi in luce e calore per il bene della mia nuova comunità.
Vi lascio qualche foto scattate in questi primi giorni di visita e anche un bel video con i bambini della scuola che ci hanno accolto con un bel canto.

PEZZI DI CARBONE siete voi amici della neonata Associazione Levhaiti di Arcisate. Eccovi coinvolti nella nuova avventura, anche voi nello stes-so fuoco. Credo proprio che il vostro impegno di solidarietà saprà accendere molti cuori e diffondere la luce del vangelo in tutta Arcisate e i dintorni.     Il braciere Santa Croce di Ka Filip ad Haiti è quasi pronto!

PEZZI DI CARBONE sono “le formiche” di Melzo. Adesso più che mai la vostra amicizia la sento vicina e preziosa. Ho appena visto su facebook che il gruppo è tornato dalla Bolivia  e solo a vedere le foto mi riempio di emozione e di gratitudine per la vostra testimonianza.

12345622_1028620487159643_3203370576137446976_nVoi siete carboni già accesi da tanto tempo, ma la cosa più bella è vedere l’ingresso di tanti giovani e giovanissimi nel nostro gruppo. Come va con il campo da coltivare?

Allenatevi perché quando verrete a trovarmi vi chiederò come minimo di aiutarmi a piantare un bel orto (con tanta IMG_5966rucola che a me piace) visto che di terreno ne ho davvero tanto e con tante piante di noci di cocco per dissetarvi.IMG_5972

 

Non ho tempo per parlare di tutti gli altri pezzi di carbone di Arcisate, Desio, Melzo, Zibido San Giacomo e Abbiate Guazzone, … ma prometto di coinvolgervi nel prossimo numero con gli auguri di Natale.

Un “caldo ” abbraccio carbonizzante a tutti!

Pè Levi

Ak RENMEN, con amore

IMG_5419CON AMORE
Ak Renmen

Inizio così, con questa semplice espressione il contributo di questa puntata del blog, perché provocato dalle ennesime dimostrazioni di affetto e di stima, da parte di tanti amici e amiche e di persone conosciute lungo il mio cammino. IMG_4859A volte penso davvero che il mio arrivo ad Haiti, e in questa parte più povera dell’isola, sia stato “preparato” dal Signore in questi trent’anni di vita sacerdotale, ma IMG_5394anche prima, con la mia esperienza in oratorio e l’esperienza degli anni di seminario. Sembra che tutta la gente incontrata, che ho cercato di servire e amare e che mi ha servito e amato, è ora qui con me, a vivere con me questa missione. Davvero non mi sento un “eroe” solitario” o un avventuriero della missione, ma un “mandato” dalla mia Chiesa, dalle comunità che ho conosciuto. Mi sento come una sorta di terminale in carne, ossa e spirito, in questo angolino di mondo, che può rendere operante  tutta una sollecitudine evangelica che parte dalle nostre comunità ed è condivisa da centinaia di cuori.
IMG_5067Con amore, perché vedo che in tanti si stanno interessando alla nostra missione haitiana e questo grazie all’amicizia reciproca, alle belle cose vissute insieme, al ricordo grato di ciò che abbiamo condiviso negli anni in cui i nostri cammini si sono incrociati. Amicizia chiama amicizia, amore chiama amore, dono IMG_5463chiama dono. Mi piace pensare che se noi missionari possiamo aiutare un povero a mangiare, un ammalato a ricevere le cure, una famiglia a sistemare la casa, un giovane ad andare a scuola, un altro ad imparare un mestiere… è perché abbiamo alle spalle chi sa e vuole partecipare a questa sollecitudine e che ha scelto, con amore, di mettere nelle nostre mani ciò che serve per donare e fare tutto questo.
Di un’altra cosa sono molto convinto: questo nostro metterci in gioco con amore per i più poveri è il modo più diretto e concreto per accogliere e vivere il Vangelo, e per ritrovare anche tra di noi, amici e conoscenti, una vera comunione in Gesù. Ed è  così che anche la storia delle nostre relazioni, i nostri sentimenti reciproci,  i nostri legami, cominciano a brillare di una nuova luce e  ricevono un nuovo alito di vita, anche dopo 30 o 45 anni. Sembra che il Signore abbia chiamato me, anche per richiamare tutti voi ad un nuovo slancio di solidarietà e di missione.
NEWS_164406Purtroppo in questi giorni sono alla ribalta gli scandali del lusso di certi porporati o di certa parte del clero.

Se sono veri, come sembra, sono il segno che c’è una parte di Chiesa che è stata alla larga dalla vita degli ultimi e ha perso la bussola del Vangelo. Abbiamo però un Papa magnifico e provvidenziale, che soffre di questo, ma che spinge tutti noi dalla parte giusta, quella dei poveri, con amore!
Sono perciò contento che voi siate, con noi missionari, dalla parte giusta ed è bello poter vivere insieme questa condivisione.
Stare con i poveri ci impoverisce materialmente, perché ci chiama a condividere, a fare parte di ciò che abbiamo, a non tenerlo tutto per noi, ma nello stesso tempo ci rende ricchi dentro. Attraverso la loro povertà, siamo purificati dalle nostre pretese, dalla tentazione di metterci al centro o in cima e siamo resi più  giusti davanti al tribunale dell’amore.

Quanto detto sopra mi è sgorgato spontaneo pensando in particolare alle ultime due prove d’amore evangelico che ho ricevuto personalmente in questi giorni.

LA PRIMA è tutto il movimento che si è creato a Desio, grazie agli amici (ex-giovani dei miei primi anni di prete da oratorio), in particolare grazie al Moving for Africa di Peppo e Daniele, ad Andrea Pizzi con la compagnia teatrale IDEEinSCENA, e alle tante famiglie desiane che hanno aderito.

locandina_A3_DESIO.aiVi riporto qui la locandina della rappresentazione teatrale in programma per questo sabato 14 Novembre e il cui ricavato sarà destinato proprio per aiutare la nostra missione ad Haiti.

Dal tam-tam di facebook e dal vai e vieni di e_email ho potuto constatare come tanti si stanno prodigando per la buona riuscita dell’evento. Invito tutti a partecipare e a riempire di amici il salone del Teatro il Centro. Forse, riusciremo a stabilire un collegamento in diretta per un momento di saluto da Haiti durante l’intervallo dello spettacolo. Speriamo bene.

Presentazione serata

Ho trovato queste foto di quei primi anni a Desio.
Qualcuno si riconosce?

LA SECONDA prova di amore evangelico è stata la scelta, da parte un bel gruppo di famiglie di amici e conoscenti di Arcisate di fondare una associazione “Levhaiti” per sostenere l’attività missionaria. testatina 1Dallo statuto emerge che si tratterà di una associazione  laica, di ispirazione cristiana, per la promozione sociale. Sono molto contento che sia aperta anche al bisogno di altri popoli nel mondo, anche se avrà un occhio particolare per la missione che svolgiamo ad Haiti. Mi piace anche l’intento di favorire il dialogo e lo scambio tra le diverse Immagine 022culture. La cosa che mi piace di più è vedere che a farne parte sono le persone legate da un profondo senso di amicizia nata dentro l’esperienza dell’oratorio e della Bondenoparrocchia di Arcisate, la mia comunità di origine. Domenica 22 ci sarà l’atto di fondazione ufficiale con la firma dello statuto e l’inizio dell’attività associativa. Per il momento posso dire solo grazie e promettervi la mia preghiera.
Poi, anche attraverso questo blog, non mancheremo di far conoscere le attività, le iniziative e i progetti che verranno sostenuti.

Anche qui qualche foto di molti anni fa (molti capelli fa per me). Qualcuno si riconosce?

Ecco ora qualche altra bella notizia dalla missione.

IMG_5331UN’AMBULANZA PER MARE ROUGE

Un’altra prova di amore per la missione, che si aggiunge alle moltissime date a Mare Rouge in questi anni di presenza di don Noli con don Mauro, viene da Abbiate Guazzone e da altri benefattori coinvolti, ed è il dono di una ambulanza per il soccorso e il trasporto dei malati. Vi mostro qui le prime foto del mezzo e di una parte del comitato che poi gestirà a nome della comunità il servizio. L’ambulanza era arrivata ad Haiti a luglio dell’anno scorso, ma è stata sdoganata solo qualche giorno fa. Mistero della burocrazia haitiana! In questi giorni sono in corso diverse riunioni per far conoscere il IMG_5342servizio alle varie realtà che operano nel campo sanitario e per decidere insieme la strategia del servizio. Il gruppo di benefattori che fa capo ad Abbiate Guazzone ha dotato IMG_5352la macchina anche del sistema ad ossigeno e di tutti gli accessori e i medicinali utili.
Davvero un grande dono che chiederà ai nostri haitiani un grande senso di responsabilità e una più grande disponibilità a collaborare per il bene di tutti.

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ELEZIONI
PRESIDENZIALI
Domenica 25 ottobre si sono svolte le elezioni per eleggere il futuro presidente. C’è stata una grande partecipazione nonostante le paure di disordini e di boicottaggi. Sembra che il 65% si sia recato a votare contro il 15% delle scorse votazioni del mese di agosto. Ho visto come la gente ha dovuto mettersi in coda per tre o quattro ore prima accedere al seggio. Da noi non ci sono stati problemi almeno per questa volta forse per una forte presenza di militari e poliziotti, ma anche per un clima più positivo e per una maggiore motivazione delle persone. Sembra che si siano stati problemi di ordine pubblico in altre zone del paese e soprattutto in capitale, ma non così forti come in altre occasioni.

IMG_20151112_161600Due sono i candidati chiamati al ballottaggio in vista di sostituire l’attuale presidente Michel Martelly, si tratta di Jovenel Moise (32%) e Jude Celestin (24%),ma a tutt’oggi ci sono manifestazioni e contestazioni sul risultato delle IMG_20151112_162151elezioni. C’è l’accusa di brogli elettorali e di manipolazioni dei risultati.proprio difficile decifrare la situazione e mi dispiacerebbe se il tutto portasse al blocco del processo elettivo. Questa volta il popolo aveva risposto con sacrificio all’appello del dovere di votare, ma se poi tutto finisce nel solito guazzabuglio di contese e rivendicazioni, temo che le prossime elezioni saranno disertate da tanti. Il secondo turno è previsto per la seconda metà di dicembre. Speriamo bene!

RIPRESA DELLE ATTIVITA’
La vita di parrocchia procede con sempre maggior intensità anche perché ormai tutte le attività hanno ripreso il loro ritmo abituale.

LA SCUOIMG_4765LA
Le nostre scuole hanno visto di crescere della frequenza degli alunni e sembra che ora siamo quasi a pieno regime. Ci sono alunni che arrivano dopo settimane che la scuola è iniziata e spesso perché mancano dei soldi per l’iscrizione, o per l’uniforme o a volte semplicemente perché non hanno le scarpe.
Tutte le volte che passo a visitare i bambini e i ragazzi sono affascinato dal potenziale di vita e di futuro che scaturisce dalla loro vivacità e dai loro sguardi intelligenti. Il sistema scolastico haitiano però è ancora lontano dal IMG_5269saper valorizzare questo potenziale con metodi, mezzi, strutture e persone che siano veramente all’altezza. La presenza sussidiaria della Chiesa e delle scuole parrocchiali è ancora più che mai indispensabile e provvidenziale, ma non basta!

 

IMG_5327CATECHESI
La catechesi stenticchia ancora a prendere il suo regime di partecipazione abituale, ma ormai i gruppi funzionano, sia per la IMG_4889IMG_5298IMG_5448preparazione ai Sacramenti sia per la formazione dei giovani e degli adulti.
I catechisti impegnati sono un bel numero e questo chiede continuamente una attenzione alla loro maturazione come educatori e responsabili della fede dei più piccoli. Si lavora per questo cercando di offrire itinerari formativi e diverse occasioni di confronto e di riflessione lungo l’anno.
C’è poi da considerare l’azione dei quattro gruppi giovanili di Kiwo, Mej, Endej e Timoun misyone che sanno coinvolgere molti IMG_5283ragazzi e ragazze nelle loro proposte e attività in sintonia con la vita della parrocchia e delle varie cappelle.

Rimando alla prossima volta la presentazione degli altri aspetti della pastorale che più volte abbiamo già presentato, ma meritano sempre di essere messi in luce per la forza della loro testimonianza

IMG_4674Per quanto riguarda la vita quotidiana c’è da essere contenti per il buon risultato che sembrano promettere le varie coltivazioni, soprattutto quella del mais. Le piogge di IMG_4679ottobre hanno restituito tanto bel verde e tanto rigoglio nella vegetazione. Speriamo ancora in un po’ di buona pioggia perché ciò che sta per maturare dia buon frutto. La IMG_4850siccità dei mesi scorsi, durata da febbraio ad agosto, aveva causato la perdita dei raccolti e il crescere delle situazioni di miseria e di bisogno.

Un saluto a tutti e Buon Avvento

Pè Levi

MISSIONANDO, MISSIONANDO….

DSCF4594MISSIONANDO, MISSIONANDO….

No, non avete sbagliato blog, sono ancora io, don Levi, che scrivo da Haiti. Ma in occasione della 12045693_994631343891891_5687222518286716627_oGiornata Missionaria Mondiale sento di dover condividere con tutti gli amici la testimonianza arrivata dalla Bolivia, grazie al gruppo dei  7 volontari delle “Formiche” di Melzo (Diego, Daniela, Marcos, Marisol, Roberto, Stefania e Serena) DSCF4220che sta vivendo una esperienza di servizio e condivisione sull’altipiano di Bolivar, il deserto montagnoso a quota 4000 metri (vedi blog precedente).

Ecco la lettera arrivata e uno 12028915_994631447225214_7602757164758760073_ostralcio della loro testimonianza:

Ciao a tutti! Come state?

Noi stiamo tutti bene. Ci siamo DSCF4213ambientati e le giornate passano veloci. Marcos e Marisol stanno bene, si divertono e stanno imparando lo spagnolo. Marcos ha iniziato ieri ad andare alla scuola dell’infanzia che c’e’ qui a Bolivar; speriamo12002370_994632827225076_8089246495435579558_o che si trovi bene cosi’ puo’ integrarsi con gli altri bambini del paese. In casa ci sono i bambini dei professori/assistenti peruviani e con loro si trova bene. Marisol sta con tutti, parla anche con i vecchietti che parlano solo quechua. Serena, Stefania e Sofia si sono integrate bene e si stanno impegnando. Stanno IMG_2459facendo anche lavori pesanti come fare il cemento. Abbiamo iniziato a fare le attivita’ con i bambini dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia che ci DSCF4343sono qui a Bolivar e presto andremo anche nelle scuole di alcuni villaggi. Oggi e’ arrivata Aurora, la volontaria che sta a Bolivar da 4 anni e che aiuta il Padre Paolo e spero che con lei ci sia la possibilita’ di girare di piu’ le comunita’ qui intorno e di stare di piu’ con la gente. 
Qui sotto trovate i pensieri che abbiamo scritto per la Giornata Missionaria Mondiale; scegliete voi quelli che vi sembrano piu´adeguati. 
 Salutateci tutti. 
Un fuerte abrazo
Dany & c. 

Povertà è abitare in una casa di fango con il tetto di paglia, indossare gli stessi vestiti tutta la settimana, essere sporchi, mangiare poco e sempre la stessa cosa, dover camminare chilometri per raggiungere la comunità accanto con ai piedi soltanto dei sandali rotti.
Povertà è mettersi al servizio, è caricarsi i viveri in spalla e portarli nelle comunità, è andare a costruire un tetto, è visitare un’ammalata, è offrire qualcosa di caldo a chiunque passi per la nostra casa.
Povertà sono i bambini dell’oratorio, che fanno a gara ad arrivare per ricevere la colazione, che giocano con una trottola di bottiglie di plastica fuse, che hanno delle bolle su mani e piedi per la sporcizia, che mangiano una caramella come se fosse la cosa più buona che abbiano mai mangiato.
Vivere qua significa arricchirsi ogni giorno, non di oggetti ma di sorrisi, di semplicità, di calore. Significa tentare di dare il proprio affetto a chi non lo ha mai ricevuto, dare gioia ad un bambino semplicemente donandogli la tua attenzione. Significa finalmente alzarsi con una carica di energia inesauribile ogni mattina, conscia di essere utile o almeno di fare il tuo meglio per queste persone che non hanno niente eppure ti donano ogni giorno di più. Significa ascoltare tante storie difficili di persone che hanno la tua età e dovrebbero IMG_2921possedere la tua stessa spensieratezza, affrontare realtà che non capisci e che non approvi ed essere consapevole di non avere il diritto o la possibilità di cambiare. Significa vedere bambini che si servono unicamente della fantasia per giocare, che non hanno bisogno di altro per divertirsi.
In questi giorni trascorsi a Bolivar durante la distribuzione dei viveri ho notato che cIMG_3323hi non ha molto dà, per esempio una signora ci ha regalato delle patate senza voler nulla in cambio; mi colpiscono ogni volta sempre più i sorrisi delle persone, che scaldano il mio cuore e mi danno la forza di andare avanti anche quando sono demoralizzDSCF4269ata e penso di non farcela, come ad esempio quando la strada è difficoltosa e vorrei stare ferma senza compiere un passo.
Sono partita per la Bolivia con il desiderio di stare più vicina ai poveri, ma quando vedo le loro case fatte di fango, provo a mangiare la DSCF4261loro minestra fatta con il chuño e mi si stringe lo stomaco, quando vedo i loro talloni tagliati e screpolati e penso al mio piccolo taglietto che mi dà tanto fastidio, quando vedo gli anziani venire a chiedere i viveri alla parrocchia e poi caricarseli sulle spalle per tornare a piedi alla loro comunità, mi viene da piangere e penso che non sarei mai capace di vivere una vita dura come la loro. Penso a tutte le nostre comodità e a quanto non ce ne rendiamo conto,  e provo un senso di ingiustizia e di impotenza. Trovo conforto e speranza nelle parole del IMG_3411Vangelo di S. Marco di oggi 10,31: “Gli ultimi saranno i primi”.
Stare in missione con i figli piccoli è di certo una preoccupazione in più, ma vedere con che spontaneità si avvicinano alla gente povera per dar loro i viveri o chiedere qualcosa, ripaga di tutto; è proprio vero che bisogna imparare dai bambini, per loro non c’è bianco o nero, italiano o boliviano, ricco o povero, per loro sono tutti uguali.
Ho capito che le cose che ci rendono felici, si ottengono solo facendo fatica.
Così, invitiamo tutti a “stare dalla parte dei poveri”, in qualsiasi luogo possiamo essere e vivere.

Approfitto di questa occasione per regalarvi qualche altra notizia della nostra missione nel nord ovest di Haiti, un’altra tra le zone più povere del mondo.
IMG_4707Vi presento anzitutto un cenno alla visita pastorale del nostro vescovo di Port de Paix, Monsignor Pierre Antoine Paulo. Ha voluto incontrare tutti responsabili dei vari ambiti della pastorale per proporre il metodo delle cosiddette “Cellule pastorali di Evangelizzazione”. Questo metodo di Evangelizzazione è stato sperimentato anche da noi, grazie all’iniziativa ormai decennale del parroco di Sant’Eustorgio di Milano don Pigi Perini. Così detta il testo ufficiale:

Per “cellule” intendiamo dei piccoli gruppi di condivisione della vita cristiana e di evangelizzazione che, IMG_4708secondo la dinamica propria delle cellule degli organismi viventi, tendono a crescere e a dare vita ad altre cellule, attraverso un processo di moltiplicazione, una volta sufficientemente cresciute. Per “parrocchiali” intendiamo che il IMG_4239metodo qui proposto prevede la sua applicazione integrale esclusivamente nell’ambito parrocchiale, sotto l’autorità del parroco e con la continua relazione al Vescovo diocesano.
E’ una proposta interessante, tanto IMG_1851più che ormai si tratta di un metodo diffuso in tanti paesi, soprattutto là dove i sistemi tradizionali non intercettano più le persone e il loro bisogno di fede.
E’ interessante vedere come ci sia una “globalizzazione” anche dei IMG_4118metodi missionari.
Certo che qui da noi, l’esigenza primaria è quella di andare incontro alle persone così disperse in un territorio vastissimo, in una situazione sociale che è ancora quella di gente che vive di ciò che coltiva e di ciò che alleva, ognuno, se ce l’ha, nel suo piccolo fazzoletto di terra dove ha una piccola casa. Le abitazioni sono sparpagliate, collegate tra loro da piccoli sentieri tra le ex-piantagioni. Il bisogno c’è di cercare di raggruppare in nuclei di riferimento più piccoli queste famiglie sparse, per invitarle alla preghiera, alla formazione della fede, a sentirsi poi più facilmente parte di una comunità parrocchiale.
Con don Mauro, don Claudio e i responsabili laici si pensa di riflettere su questo metodo e vedere di iniziare una nuova fase della missione.

IMG_4712Domenica scorsa è stata celebrata la giornata di festa per tutti i Sous Renmen (sorgenti di amore) nella cappella di Damè. E’ un’iniziativa che si ripete anche nelle altre cappelle IMG_4729della parrocchia per tenere vivo nella comunità lo spirito di attenzione evangelica ai bambini con handicap o con gravi difficoltà. L’Aksyon Gasmi sorta in parrocchia a Mare Rouge è ormai un servizio diffuso in tante altre parrocchie della nostra diocesi. E’ diventata, con la nostra cara Maddalena Boschetti una missione dentro la missione e che sta portando ottimi frutti in tutto il territorio. Si è creata un equipe di operatori ben formati che si spostano e si rendono presenti anche in situazioni lontane ore di moto o di macchina da noi.

Vi offro qualche foto e poi due video in cui i nostri bambini cantano nel momento di festa che è seguito dopo la celebrazione della Messa.

IMG_4430Da ultimo, vi offro un po’ di immagini della nostra Festa della Comunità, una festa che celebriamo ogni IMG_4426anno verso fine settembre (quest’anno l’11 ottobre) come inizio ufficiale dell’attività pastorale dopo le vacanze e che coinvolge tutte e quattro le cappelle della parrocchia: Mare Rouge, Kot de Fè, Damè e Lavaltyè.

Lo schema della festa è stato ancora quello già super collaudato. Il triduo spirituale di preparazione, (quest’anno con padre Leoville, neo parroco di Mol Sen Nicolà), con il celebrare insieme ( Santa Messa alle 8.00), il marciare insieme (Processione Eucaristica dopo la Messa), il mangiare insieme (dati circa 2400 pasti gratis) e in infine il giocare insieme.

Per finire due video

Tante immagini piene di intensità e di vita. Una comunità che mostra tutte le sue belle potenzialità e che ci fa sognare con speranza cristiana, nonostante tante povertà e limiti.

Buona missione a tutti

 

DALLA PARTE DEI POVERI

IMG_4231“Dalla parte dei poveri”
Questo è il tema chiave di questo mese dell’ottobre missionario 2015. Rilancio il commento di don Antonio Novazzi, il nostro IMG_4100mitico responsabile diocesano: “Come dice il Papa, non è una scelta sociologica o di una parte di società, ma è teologica, evangelica. Basti pensare a Matteo 25, quando Gesù dice: “Tutto quello che avete fatto a uno di questi fratelli l’avete fatto a me”. È lo sguardo dei poveri, per vedere in loro anche lo sguardo di Gesù. La vicinanza al povero, quindi a Gesù stesso, ci aiuta a crescere nella fede. Siamo convinti che non possiamo solo dare, ma possiamo anche IMG_4102ricevere. Non siamo solo noi a evangelizzare, ma anche i poveri ci evangelizzano».
Se è vero che i poveri ci arricchiscono e sono evangelizzatori, continua don Novazzi, «dobbiamo metterci alla scuola di chi è in difficoltà. Quando diciamo poveri intendiamo tutti, non solo dal punto di vista economico, di chi non ha niente, ma anche chi ha perso la speranza o è perseguitato a causa della fede e deve abbandonare ogni cosa…

2015 poster veglia ridIspirato da queste parole assolutamente condivisibili riprendo il racconto della nostra Missione ad Haiti stimolato dunque da questi primi giorni di ottobre che sotto il patrocinio di Santa Teresa del Bambino Gesù ci fanno entrare in comunione con tutti i missionari sparsi per il mondo. Il paradosso è che proprio qui da noi, in un paese cosiddetto di missione, non c’è traccia di animazione IMG_4119missionaria. Ciò che per noi è scontato, qui non lo è. Pensavamo che il 7 ottobre, durante la riunione diocesana dei sacerdoti, ci avrebbero dato finalmente delle indicazioni con tanto di manifestino della Giornata Missionaria Mondiale, ma non si è detto una parola sull’argomento. Nelle nostre parrocchie non IMG_3993esiste quasi mai  il gruppo missionario. Qui a Mare Rouge, perlomeno, c’è un simpatico e numeroso gruppo di bambini chiamati “Timoun misyone” che dovrebbe tenere vivo e far maturare IMG_3868uno spirito missionario. C’è comunque tutta un azione missionaria che è quasi una routine e non ha bisogno di grandi proclami. C’è tutta l’attività che svolgiamo presso le varie cappelle e i pos catechis, c’è la nostra presenza nella visita ai malati e alle famiglie nel bisogno. Questo ci fa stare 24 ore su 24 “dalla parte dei poveri”. Ciò che manca ai nostri parrocchiani è il contatto con i problemi del mondo e una visione universale della realtà. Il grosso problema è la quasi assoluta mancanza di comunicazione e di mezzi di informazione: niente tv e niente giornali. In certe zone è possibile la connessione internet che però è ancora un lusso per pochi.

12028626_994636110558081_6695393756736136245_oA proposito di testimonianza missionaria un pensiero pieno di affetto è per i magnifici 7 del gruppo missionario “Le Formiche” di Melzo partiti per vivere un periodo di tre mesi in Bolivia, presso la missione del Mato Grosso che il gruppo sostiene da anni: Diego, Daniela, Markos e Marisol (tutta la famigliola) insieme a Roberto (ormai un veterano), Serena e Stefania (la loro prima volta). Adesso vi immagino a 4000 metri d’altezza sull’altipiano di DSC01428Bolivar, tra quei posti e quella gente che anch’io ho potuto incontrare in occasione della mia visita e permanenza nell’estate del 2009 e poi nell’ottobre del 2012. E’ proprio in questa parte del mondo, tra i più poveri, che il Signore ha acceso dentro di me la fiamma della missione e che ora mi ha portato ad Haiti. Sinceramente la tentazione di fare un “giretto” dalle vostre parti mi è già frullata per la testa. In fondo non ho tutto l’oceano da attraversare questa volta. Mai dire mai, anche se sarà difficilissimo che avvenga. Intanto sono là da voi con il cuore, la stima e la preghiera.
12033160_998560826832276_1635347883515660707_nUn altro bel avvenimento tutto missionario è stata la testimonianza dei giovani dell’oratorio di Cernusco sul Naviglio nella serata di martedì 29 Settembre dove hanno raccontato l’esperienza vissuta proprio qui da noi, a Mare Rouge di Haiti, nel mese di agosto. Don David ha così potuto gettare le basi per la formazione di un gruppo missionario giovanile che certamente saprà dare i suoi frutti. Coraggio ragazzi, siete stati meravigliosi qui ad Haiti e continuate ad amare i poveri che avete incontrato e che incontrerete. Come avete ben sintetizzato nello 11903798_10206644084014373_5859657260301827819_nslogan: “alla fine della sera, ciò che conta è avere amato”.
A proposito: complimenti per il logo scelto, semplice e davvero significativo.

 

Infine un grazie al “moving for Africa” che Peppo e Daniele hanno organizzato a Desio e dintorni per sostenere vari Senza titolo-1progetti missionari in Africa e che ora stanno orientando per dare una mano anche alla nostra missione ad Haiti.

 

Adesso un po’ di diario della nostra missione ad Haiti.
Qui a Mare Rouge continuiamo ad essere presenti in tre, don Mauro Brescianini, parroco, don Claudio Mainini, vicario parrocchiale e il sottoscritto che freme per avere un incarico definitivo con una responsabilità più piena. Vicino a noi, a una mezz’ora di macchina c’è la parrocchia di Ti Rivye con don Giuseppe Grassini, parroco. Con noi opera Maddalena Boschetti IMG_3844(Madda), che come sapete si occupa dell’Aksyon Gasmi a favore dei bambini con handicapp e dei sous renmen. In questi giorni, don Claudio è in Italia per i controlli medici per il problema della vista e anche Madda per un breve periodo di riposo.
Dall’altra parte, sul mare, a Mol Sen Nicola, abbiamo la presenza di una piccola comunità d suore italiane: Suor Gabriella, suor Rosalia e suor Mariarosa di tre congregazioni diverse unite in un’unica missione. Sono arrivate in questi giorni altre suore che si preparano al passaggio del testimone. Un‘altra presenza italiana molto IMG_9957significativa è rappresentata da Enrico e Chiara, operatori della Caritas di Milano presenti nella nostra diocesi di Port de Paix per sostenere l’azione locale della Caritas e vigilare sui progetti in corso.
Aspettiamo la vista di don Antonio Novazzi, responsabile diocesano dell’ufficio missionario di Milano per metà novembre. Sarà l’occasione per rivedere il senso della nostra presenza ad Haiti e fare delle scelte per il futuro.

Intanto la nostra vita a Mare Rouge ha ripreso il suo bel ritmo quotidiano dopo la pausa estiva.

IMG_3987Sono riprese le attività dei gruppi.
La scuola è ricominciata con regolarità. Siamo stati impegnati a preparare gli ambienti con numerosi interventi di manutenzione sempre necessari. Ci sono stati gli incontri con i professori per dei momenti formativi e organizzativi. Presto avremo le assemblee con i genitori dei vari cicli di studio.

Ecco alcune immagini della Santa Messa di inizio Anno scolastico celebrata da don Mauro


Abbiamo ripreso l’attività formativa della catechesi e per questo abbiamo dedicato alcuni giorni di formazione con gli stessi catechisti. Don Mauro ha guidato questi incontri ispirato dall’Enciclica Lumen Fidei di Papa Francesco

Sono stai tra noi alcuni amici.

Una equipe italiana legata all’attività di Aksyon Gasmi per la fisioterapia dei bambini con menomazioni e con limiti di movimento del corpo. La dottoressa Caterina con la figlia Agnese e due giovani studenti universitari (Pietro ed Elena) che hanno colto IMG_3780l’occasione per la stesura della loro tesi.

Una sera ci siamo concessi una  “pizzata” fatta in casa….  per la gioia nostra e dei nostri amici haitiani

In questo stesso periodo abbiamo avuto la gioia di celebrare il Matrimonio di Berta (la nostra cuoca e responsabile della gestione della casa). Qualche foto per lustrare gli occhi e fare i nostri auguri alla mitica Betà

Sono stati tra noi i nostri due cari Ingegneri, Giuseppe Bertani per lo sviluppo del progetto di distribuzione dell’acqua potabile e Pierangelo Brugnera, architetto, che si è occupato di vedere con noi il progetto del nuovo centro pastorale e della sistemazione della vecchia casa parrocchiale. Saremo lieti di presentare al più presto questi progetti e anche per vedere di recuperare i finanziamenti necessari. Giuseppe si è buttato a tutto corpo nel cercare il percorso più adatto a connettere tra loro le sorgenti per garantire più acqua all’acquedotto esistente. Come nel suo stile ha coinvolto tutti nel prendere a cuore il progetto e ha dato una bella spinta al comitato dell’acqua che dovrà poi gestire il tutto. L’idea è di fornire l’acqua in altri tre nuovi punti della zona. Inoltre c’è tutto un nuovo progetto che riguarda Kot de Fer e altre possibilità di valorizzare l’acqua che c’è senza farla disperdere e offrire più punti d’acqua là dove la gente vive. Tutto questo grazie al sostegno di Filomondo che fra l’altro prende una buona parte di entrate dal recupero e vendita dei tappi di plastica.

IMG_4391In queste ore fervono i preparativi per la festa della comunità che celebreremo domani. Sul prossimo contributo troverete tante belle foto in merito. Vi anticipo l’immagine dei capretti sminuzzati con il machete.

IMG_4388Ah!… C’è anche Mimì, la nostra gatta di casa che è cresciuta e ormai è diventata bravissima nel prendere i topi che ancora osano aggirarsi in casa.
Brava Mimì e ci dispiace un pochino per il topino.

Bene, chiudo qui, spero che le tante immagini che trovate qui siano capaci di rendervi tutti più missionari e sempre di più dalla parte dei poveri

 

Quando piovono gli amici

Lè lapli zanmi yo tonbe, quando piovono gli amici.

LA PIOGGIA HA RICOMINCIATO A CADERE

IMG_2238In questi ultimi sei mesi la pioggia è stata quasi assente. Dicono che da tanti anni non si ricorda una siccità del genere dalle nostre parti, soprattutto qui a Mare Rouge. Qui, a IMG_1376700 mt di altitudine, tra le nostre colline, una nuvoletta ogni tanto è normale aspettarsela con tanto di pioggerella utile a tutti, ma nemmeno noi, di solito più fortunati rispetto alle altre zone più basse, abbiamo avuto la pioggia utile per salvare i raccolti di mais, di fagioli e di patate. Anche diversi animali sono morti per mancanza di cibo. La scarsità d’acqua ha avuto conseguenze anche sulla salute delle persone. Meno acqua, meno igiene, più malattie. Ci stiamo preoccupando di chi è rimasto senza una base alimentare per vivere e prevediamo che l’onda negativa di questa ennesima calamità si faccia presto sentire tra IMG_1401IMG_2033la nostra gente, soprattutto per coloro che vivono con il minimo indispensabile, sempre al limite della sopravvivenza.

In questi ultimi giorni abbiamo avuto finalmente qualche buona pioggia che fa ben sperare. Ora le nuvole non solo ci passano sopra la testa senza far cadere una goccia, ma si fermano sopra di noi scaricando tutto il loro prezioso carico d’acqua. La nostra cisterna di casa, rimasta vuota, ora si è riempita oltre la metà.

IMG_3024Il segno più bello della ripresa l’ho notato ieri, passando sulla strada che porta alla nostra scuola parrocchiale di Soupran. Ho visto un papà che con suo figlio aveva ripreso a IMG_0820zappare il terreno e a seminare.
Gli hoIMG_2965 urlato un bel augurio “Se pou Bondye beni ou!” e una benedizione per il suo lavoro e perIMG_3005 la speranza di ricavarne un frutto abbondante dopo tutto quanto è  stato irrimediabilmente perso. Sembra che ora tutti coloro che hanno il terreno, abbiamo messo mano alle zappe per ricominciare a sperare in una stagione più buona.

UNA PIOGGIA DI AMICI

In questo mesetto, sebbene la pioggia sia stata scarsa, abbiamo invece ricevuto su di noi una salutare pioggia di tanti amici, passati per visitarci o per stare con noi qualche giorno o per donare un bel servizio e collaborare nelle attività. Loro, come la pioggia, sono sempre i benvenuti e sono sempre fonte di speranza e di vita.
Ci hanno visitato gli amici di Madda, di cui abbiamo parlato la volta scorsa. Sono stati tra noi per qualche giorno e in diverse occasioni Enrico e Chiara, gli operatori della Caritas Ambrosiana che collaborano con la nostra Caritas haitiana di Port de Paix. Con loro abbiamo potuto verificare alcuni progetti in corso, soprattutto quello per la formazione al lavoro dei giovani. Adesso rientreranno in Italia per un periodo di vacanza per poi tornare a proseguire la loro opera di accompagnamento delle Caritas locali.

Don Mauro è tornato tra noi giovedì 22 luglio e ha portato con se il dono della presenza di Anna Bianchi, una sua ex giovane educatrice di quando era coadiutore alla Cagnola di Milano. Anna è stata con noi per una decina di gIMG_2011iorni e ha condiviso la nostra vita tra la gente con molta partecipazione ed interesse. Ha potuto aiutarci nelle attività con i più piccoli. Ha dato lezioni di italiano ad Padre Paul, un giovane prete haitiano in partenza per l’Italia per un progetto di studio nella nostra Facoltà teologica di Milano. Ha utilizzato la sua conoscenza di IMG_2055francese, ma soprattutto tutta la sua validissima esperienza di insegnante. Non ha perso occasione di immergersi nella nostra realtà, anche partecipando ai nostri giri di visita agli ammalati con ore e ore di cammino o partecipando alle celebrazioni nelle diverse cappelle. Grazie Anna ti abbiamo sentito davvero come una persona amica, una di famiglia, una che ha un cuore missionario e aperto a tutti i poveri.

Don Mauro ha potuto essere presente in tempo per celebrare la Festa Patronale di S. Anna di domenica 26 Luglio. Tutta la comunità è stata come sempre molto partecipe, sia nel cammino di preparazione e di Triduo Spirituale predicato da Pè Ronel, sia con l’affluenza di molti pellegrini venuti dalle altre parrocchie. Alcuni perfino da Port de Paix. Domenica 26 sono state celebrate due Messe con la chiesa sempre strapiena di fedeli. Anche per questa volta lascio alle immagini il compito di raccontarvi un pò della nostra festa

 

Sono passati tra noi vari gruppi in viaggio per una esperienza di servizio  nella nostra stessa zona, per andare nella Parrocchia di Mol Sen Nicola dove opera la comunità di suore italiane, tra cui suor Gabriella di Agrate Brianza. E’ passato da noi un primo gruppo guidato da Marta, anche lei in servizio a nome della nostra Caritas Ambrosiana, e che è in azione a Port au Prince. Marta ha portato con se alcuni dei giovani haitiani che collaborano con lei più alcuni giovani italiani venuti a conoscere e condividere il tipo di servizio svolto a favore dei bambini di strada o più emarginati. C’è stata la bella opportunità di uno scambio di testimonianze tra loro e il gruppo dei nostri operatori di Aksyon Gasmi (pastorale per i bambini diversamente abili) in gita di fine anno a Mol Sen Nicola.

IMG_2411Poi è arrivato il gruppo dei nostri amici di Cernusco sul Naviglio con il carissimo don David Maria Riboldi. Non essendoci posto in casa parrocchiale, abbiamo trovato per loro una sistemazione in una pensione vicina alla parrocchia. Di loro vi parlerò più avanti, nelle prossime righe. Poi è passato anche il gruppo di una quindicina di giovani di Agrate, la parrocchia di suor IMG_2740Gabriella, con don Stefano, compagno di Messa di don David. Sia il gruppo di don David da noi, come il gruppo di Agrate andato a Mol Sen Nicola, hanno voluto offrire un servizio per l’animazione estiva dei bambini e dei ragazzi. Potete immaginarvi tutta la vivacità e la ricchezza di questi giorni. Una vera pioggia di amici, una pioggia proveniente dall’Italia e che ha portato la prova della nostra solidarietà e del nostro spirito oratoriano ed evangelico.

IMG_2744ALLA  SERA DELLA VITA CIO’ CHE CONTA E’ AVER  AMATO
San Giovanni della Croce
Ma ora parliamo del gruppo di Cernusco sul Naviglio che, per IMG_3278la nostra gioia, è stato con noi a Mare Rouge, da sabato 8  fino a Venerdì 20 agosto. Mentre scrivo sono già in volo per tornare i Italia
Don David ha desiderato far vivere ai suoi giovani un esperienza di IMG_3578vacanza diversa, un’esperienza in grado di permettere ai giovani di allargare gli orizzonti del loro cuore, di ricomprendere il Vangelo stando in compagnia di chi vive alla periferia del mondo. Un’occasione anche per fare dono ad altri giovani haitiani, ai primi passi nel compito di animatori, di qualche briciola del ricco patrimonio oratoriano milanese.
IMG_2566Don David cercava da tempo un’opportunità come questa, sapeva del mio inizio di missione ad Haiti, e ha deciso di contattarci per organizzare il tutto. Don Claudio ha potuto così organizzare l’attività estiva di quest’anno facendo conto sulla loro presenza dal 8 al 21 agosto.
Grazie all’intraprendenza di don Claudio, abbiamo così proposto a tutti i nostri bambini e ai ragazzi, insieme ad un promettente gruppo di aspiranti animatori haitiani , un vero e proprio IMG_2489oratorio estivo. L’esperienza positiva dell’anno scorso vissuta con gli amici del CSI ha trovato così una conferma ancora più grande in questa estate 2015. Sono arrivati a partecipare ben più di trecento ragazzi.
IMG_0370L’attività principale si svolgeva nella nostra scuola parrocchiale a Soupran che dista a un buon venti minuti di cammino dalla parrocchia. Ritrovo alle 8.00 davanti alla parrocchia, con IMG_2430animazione e preghiera. Poi cammino fino alla scuola dove ci si radunava anche con gli altri bambini provenienti dalle altre zone più lontane. Animazione, giochi organizzati, pause per dare un sorso d’acqua a tutti e IMG_2447infine un bel panino imbottito di crema di arachidi ( il “mamba”). Si terminava alle 13 circa con la preghiera e la proclamazione dei punteggi. Nel pomeriggio, spesso abbiamo tenuto animazioni presso le IMG_2511cappelle più lontane di Damè, Kotdefè e Lavaltye oppure ci sono state le indispensabili riunioni di preparazione con gli animatori haitiani. Abbiamo proposto i giochi classici della nostra tradizione IMG_2521oratoriana, quest’anno sembra davvero aver fatto presa il gioco di palla prigioniera.
Il problema della lingua si è superato un po’ grazie alla traduzione di don Claudio e qualche volta anche del sottoscritto, a volte con un po’ di inglese o francese, ma soprattutto per la bella intesa che si è creata tra i nostri giovani italiani e gli haitiani.
La pioggia Cernuschese di Simone, Peppo, Davide, Antonio, Alice, IMG_2536Silvia, Martina, Alice, Beatrice, Erica, Elisa, Giorgia, Amalia e don Davide ha irrorato di simpatia ed entusiasmo il cuore di tanti nostri bimbi haitiani e dato stima e coraggio ai giovani IMG_3584animatori della comunità. Don David e i suoi giovani hanno davvero vissuto e testimoniato il motto chiave scelto per la loro esperienza missionaria, preso dagli scritti di San Giovanni della Croce: ” Alla sera della vita ciò conta è aver amato”.
Un grazie anche a tutta la comunità di Cernusco sul Naviglio per la raccolta di fondi fatta in più riprese in questo anno per finanziare l’acquisto di un Pickup da fuori strada utilissimo per l’attività missionaria qui a Mare Rouge. Un grazie a tutti i bambini cernuschesi che hanno fatto la parte da leoni in questa gara di solidarietà.

Eccovi quindi una minimissima parte delle centinaia di foto a disposizione. Buon divertimento. Cliccate per ingrandire!

Ci sarebbero anche tanti bei video, ma per ora la connessione fa i capricci.

Verranno postati su Youtube. Andate su Youtube e cercate il mio canale: Levhaiti e li troverete, tra oggi e domani, insieme ad altri già postati.

IMG_2017Tra gli amici che “sono piovuti” c’è anche “Mimi” il nostro gatto di casa che ormai fa parte della famiglia. A suo modo ha voluto contribuire a stendere l’articolo, anzi a stendersi sopra. Contiamo su di lui per fare stare alla larga i topi e lo conviceremo che l’informatica non fa per lui. Miaooooooooo!