Archivio mensile:Febbraio 2017

BOUYON, la zuppa più buona del mondo

Soup la ki pi gou
LA ZUPPA PIU’ GUSTOSA: il bouyon
Il tempo è passato così in fretta che non mi sono quasi accorto di aver saltato l’appuntamento con il blog da quasi due mesi. Vi devo delle scuse, ma davvero l’intensità della vita di questo periodo mi ha preso la mano, la testa e il cuore. E’ stato un minestrone, una zuppa piena di ingredienti e di gusto. Qui ad Haiti la zuppa più buona, con carne, patate, cipolle, pane, banane, legumi e spezie varie, si chiama “bouyon” e ve la consiglio quando verrete ad Haiti a farci visita (ma non chiamatela zuppa – soup- se no si offendono).
Così proprio nello scrivervi assaporo il buon gusto di questo periodo, e ne apprezzo ora la ricchezza di ingredienti e di sapori.
A proposito ho trovato una storiella che non so bene di chi sia, forse ancora del mitico Ferrero, e che ho adattato al mondo haitiano. Si narra di un uomo misterioso, uno straniero che entrato in un villaggio ha chiesto alla prima signora che ha incontrato se aveva qualcosa da mangiare. Lei rispose quasi seccata: “No io non ho niente da darti, qui siamo tutti poveri”. L’uomo per niente scoraggiato le risponde:” Ok. Ma possiamo fare così. Io ho qui nella mia borsa una roccia speciale che se messa a bollire in una grande pentola è capace di trasformare l’acqua bollita nel bouyon più buono del mondo”. La donna stupita e incuriosita accetta di procurare la pentola e chiede aiuto alla vicina per la legna e ad un’altra per l’acqua. In men che non si dica tutto il villaggio si è radunato attorno alla grande pentola sul fuoco. L’uomo misterioso mette il sasso speciale nella pentola e dopo un pochino, dopo aver ben mestolato, assaggia un po’ della zuppa. “Uhm, veramente buona… Ma mancherebbe qualche patata. Qualcuno può offrirla?”. Una donna corse subito a casa a prendere delle patate che dopo averle pelate vengono gettate nella pentola. Ancora un assaggio e lo straniero dice.” Uhmmm… adesso sì che è ancora più buono. Ma se ci fosse della cipolla…”. Un’altra donna corse a prenderle a casa. Ancora una bella girata di mestolo e ancora un assaggio. “Mezanmi, veramente ottimo, ma… se ci fosse un pezzettino di carne…”. Anche qui, spinte dalla curiosità e ormai conquistate dal buon profumo che usciva dalla pentola alcune donne andarono a prendere un po’ di carne. “Poi, assaggio dopo assaggio, il misterioso cuoco venuto da chissà dove, chiedeva l’apporto di qualche altro ingrediente trovando da parte di tutti una inaspettata disponibilità ad accontentarlo.
Alla fine lo straniero disse: “Un pizzico di sale e… uhmmmmmm … Adesso sì che abbiamo il bouyon più buono del mondo! Andate a prendere piatti e scodelle e venite a mangiare questa delizia. Tutti corsero a prendere piatti e scodelle e tutti mangiarono con grande gusto questo bouyon davvero buono. Tutti erano piena di gioia e di allegria e tutti potevano dire:” E’ anche merito mio se è così buono!”. Mentre tutti mangiavano soddisfatti, l’uomo venuto da chissà dove scomparve senza che nessuno se ne accorgesse, ma lasciando a quella comunità il misterioso sasso che non aveva niente di magico, ma aveva fatto il miracolo di suscitare la collaborazione di tutti. Così da quel giorno il villaggio non mancò ogni tanto di ripetere l’esperienza di condividere ciò che avevano per fare il bouyon più buono del mondo, soprattutto quando avevano bisogno di sentirsi una comunità più unita e solidale.
E’ una bella storia e quando l’ho raccontata nella predica è partito anche un sincero applauso della gente. Mi sono scusato perché probabilmente più di qualcuno aveva davvero fame, ma forse ci sarebbe stato qualche invito a pranzo inaspettato da parte di chi aveva capito la storia.

Il vangelo citava le parole di Gesù all’inizio del discorso della montagna: “ Voi siete il sale della terra…. Voi siete la luce del mondo… Così ho voluto aiutarli a capire cosa vuol dire

Ummh il più buon risotto del mondo… parola di Felice

IL gusto pazzo dell’amore per i poveri del mondo

essere luce e sale, qual è il gusto buono che dobbiamo mettere nella vita di tutti ….
A volte penso che avrei bisogno di più risorse per aiutare, ma devo anche fare attenzione di non riempire la pentola del villaggio dei miei sassi. L’emergenza del post uragano ha richiesto un grande sforzo economico per dare un minimo di risposta a tante urgenze. Ho trovato tanto aiuto da parte degli amici in Italia e devo dire grazie a tutti voi. Non solo ad amici e famiglie di Arcisate, di Brenno, di Melzo, Desio, Zibido S.Giacomo, Monza, Besnate Jerago, Ponte Sesto… Ma anche alla nostra Caritas Ambrosiana e all’Ufficio missionario con la Fondazione Lambriana.
Qui in parrocchia ho detto a tutti e continuo a dire che questo è stato un aiuto speciale, ma che non potrà ripetersi in questa misura. Dobbiamo invece far tesoro di questo tempo difficile per mantenere forte lo spirito di un amore reciproco, per non mancare di dare sempre il proprio contributo per il bene di tutti. Gli stranieri vengono e vanno, ma il popolo haitiano resta.
Noi sacerdoti Fidei Donum dovremmo agire proprio come il misterioso personaggio della storia e cercare quindi di essere presenti come uno stimolo ed un incoraggiamento per far venire alla luce ciò che è buono in loro, ciò che la gente stessa può far fare a partire dalle proprie risorse. Assaporare insieme a loro il gusto buono della solidarietà, della condivisione. Valorizzare il contributo di ciascuno anche se piccolo…

NUOVI INGREDIENTI DI GUSTO…

CAMBIA LA GUIDA POLITICA

In questo momento storico Haiti ha un nuovo presidente, Jovenel Moise, cattolico e uno che è della nostra zona, del nord ovest dell’isola. Per quel che si può intuire sembra davvero un buon uomo, una persona onesta e interessata al bene del paese. La gente nutre molta speranza in lui, soprattutto la popolazione di questo angolo di terra haitiana più trascurato dai governi precedenti. Alla fine di Gennaio c’è stato il secondo turno di elezioni la scelta delle autorità locali, tra i quali i cosiddetti Kasek, che sono come i nostri sindaci. Anche Ka-Philippe ha finalmente fatto eleggere una persona della comunità stimata da tutti, miss Franswa, una bravissima signora, formata come infermiera professionale e che fa parte anche del comitato parrocchiale. Altri due sindaci eletti in altre località del territorio parrocchiale sono persone che provengono dalle nostre comunità cristiane. Un trio di tutto rispetto e che davvero fa ben sperare. Anche questi sono ingredienti indispensabili per dare un gusto nuovo alla vita di tutti.

PROGETTO ACQUA POTABILE
L’ingegnere Giuseppe Bertani è stato tra noi per pochi giorni, ma come sempre, ha portato una ventata di energia e di intraprendenza che ha saputo contagiare tutti. C’erano con lui anche Antonio e Roberto , storici volontari e benefattori di Abbiate Guazzone che però ho potuto appena salutare e abbracciare un momento quando sono passati di qui. Hanno avuto molto da fare con don Claudio e i lavori in corso a Mare Rouge. Con Giuseppe invece ho potuto verificare la possibilità di un progetto per dare l’acqua potabile alla mia zona, soprattutto a Ka-Philippe. Abbiamo visto le due sorgenti più idonee dove la gente scende a prendere l’acqua ogni giorno camminando per un’ora buona in discesa per poi risalire con il peso delle taniche piene. Il progetto richiederà l’istallazione di due stazioni di pompaggio con l’alimentazione a pannelli solari. Si dovrà sistemare la zona delle sorgenti con muri di rocce e cemento e con cisterne di raccolta. Poi ci sarà da stendere e interrare almeno 3,5 km di tubo. L’acqua sarà distribuita in quattro o cinque punti costruiti lungo la grande strada che attraversa Ka-Philippe con i rubinetti e il bacino di arrivo.
Un grande progetto che Filomondo sponsorizzerà con l’acquisto e l’invio del materiale (circa 30.000 dollari). Si sta ora cercando uno sponsor per la realizzazione dei lavori che richiederanno almeno altri 20.000 dollari.
Un comitato di responsabili ci hanno accompagnato e guidato in tutto il percorso. Erano presenti rappresentanti di coloro che lavorano e risiedono all’estero, a Miami e che da sempre si adoperano per sostenere lo sviluppo e le opere sociali del posto dove sono nati. In particolare Guibert Saint Fort è il punto di riferimento principale, molto amato e stimato sia a Ka-Philippe come nelle comunità haitiana che risiede a Miami. Con loro abbiamo concordato il da farsi e come impostare la gestione futura della distribuzione quotidiana e della manutenzione.

La sorgente di acqua dolce dei pirati della Tortuga

Se il progetto di Ka-Philippe appare una cosa davvero grande, bisogna moltiplicarlo 10 volte quasi per avere l’idea del progetto che invece verrà realizzato sull’isola della Tortuga, la famosa isola dei pirati. Giuseppe è stato interpellato come esperto e a nome di una fondazione di Roma ha verificato la fattibilità del progetto e
l’impostazione dei lavori. Così ho potuto accompagnarlo nei due giorni di visita all’isola per fargli da interprete con il creolo. La Tortuga è davvero un isola con zone molto belle e ricche di vegetazione. Il tratto di mare da attraversare richiede quasi un‘ora di tempo e le correnti generano un bel movimento di onde non consigliabile per chi soffre il mal di mare. Il bello è stato salire sulla barca portati sulle spalle dagli addetti al servizio perché non c’era il molo per l’attracco.

La sorgente la si raggiunge dalla costa lungo un canalone nascosto dalla vegetazione (magari come facevano i pirati), oppure dall’alto scendendo per i sentieri che la gente percorre ogni giorno per prendere l’acqua. La fonte è ricchissima e la quantità di acqua come la qualità sono spettacolari. Tutto il progetto è valutato con un costo di circa 500.000 dollari (dieci volte quello di Ka-Philippe appunto). Il tutto potrà dare acqua a gran parte dell’isola con circa 12 punti di distribuzione.

OPERAZIONE CAPRETTE E PECORE

La nuova Jeep di seconda mano: Nissan Frontiere

Le caprettte pronte per il viaggio

Proprio in questi giorni abbiamo finalmente iniziato l’acquisto del primo gruppo di caprette da dare alla gente che ha perso tutto. Abbiamo atteso che i prezzi calassero e
che il mercato avesse un maggior numero di animali da vendere dopo la strage causata dall’uragano. Adesso il prezzo è di circa 2500 a capretta, quasi 34 euro, ma può ancora abbassarsi. Per questo facciamo gli acquisti senza dare nell’occhio, un piccolo numero alla volta,  e senza accendere appetiti speculativi (io non mi faccio vedere, perché se vedono un bianco ad acquistare i prezzi salgono di botto…). Inoltre, il problema delicato è la gestione degli animali da donare  attraverso un comitato che possa verificare l’attività in modo che chi ha ricevuto in dono gli animali possa restituire alla comunità il primo capretto che nasce. Così si crea un circolo virtuoso che permette di accontentare sempre più famiglie con i nuovi nati e ripopolare di animali la nostra zona. Colgo l’occasione di dire grazie a tutti coloro che hanno aderito all’operazione “pecorella” e simili, perché ora cominciamo a vederne i frutti…

SEMENTI, SEMINA, PRIMI RACCOLTI

Il territorio della parrocchia è così vasto che mentre ad un estremo si comincia a seminare nella zona opposta si sta già raccogliendo. Inoltre c’è una buona varietà di prodotti a seconda del tipo di microclima che si crea nelle varie zone, quindi da un parte il miglio (pitimì) è già maturo, da un altra ci sono già i primi fagioli, in un altra il mais è a buon punto, in un’altra ancora i pistacchi sono pronti…. Così chi è stato da noi aiutato per la semina dei fagioli subito dopo l’uragano ora può già restituire una percentuale del raccolto da donare ad altri che semineranno per i primi di marzo… Così sarà per altri prodotti dove il nostro aiuto è stato davvero provvidenziale nei mesi di ottobre e novembre. Anche qui ci crea un circolo virtuoso di solidarietà e scambio che continuerà anche per altri raccolti e per altre semine. Così abbiamo i primi segni concreti che si sta davvero uscendo dall’emergenza.

OPERAZIONE CASE

Una parte di fondi è servita per dare una mano alla ricostruzione delle case danneggiate. Non ho intrapreso direttamente le costruzioni, ma ho dato del materiale (cemento, paglia, assi, travi, lamiere per il tetto,…) o un contributo per pagare muratori e falegnami a seconda delle disponibilità e dei casi. E’ stato un incoraggiare l’attività delle famiglia e sostenere i loro sforzi per ripristinare le abitazioni dopo la devastazione dell’uragano. Ci vorrebbero molti più fondi per accontentare più famiglie, ma non si può fare tutto e la gente lo capisce. Abbiamo aperto i dossier di chi mette in lista di attesa e di chi, come noi, spera nella provvidenza.

RICOSTRUZIONE E RIPARAZIONE DELLE CHIESE DANNEGGIATE

Grazie al contributo della Fondazione Lambriana secondo una scelta fatta in accordo con il nostro ufficio missionario abbiamo intrapreso la ricostruzione di tre chiese crollate a terra con l’uragano. Sono zone molto povere, dove l’esistenza di un edificio per la preghiera crea aggregazione e forza tra i fedeli cattolici, soprattutto in un contesto di forte presenza della chiesa protestante. La somma destinata è stata di 27.000 euro che ho diviso in tre parti uguali per ogni costruzione. Ho chiesto alla gente tutta la collaborazione possibile per far rendere al massimo i soldi a disposizione per arrivare almeno al tetto. Così ho cominciato con Loubye che è il progetto della chiesa più grande (18.50 x 9) perchè aspira a diventare una cappella e ne ha la chance. Purtroppo nel gettare le fondamenta abbiamo dovuto restare più alti con un utilizzo di materiale maggiore a causa di probabili allagamenti in caso di forti piogge. Siamo arrivati al tetto spendendo circa 11.000 dollari e per ora ci siamo fermati qui. Al posto delle pareti che mancano mettereno un intreccio di foglie di palma in attesa di avere un giorno altri fondi. La gente ha contribuito con l’acqua, recuperando le rocce, trasportando il materiale, facendo da mangiare a costi limitati per chi lavorava. I muratori e  i manovali, quasi tutti appartenenti alla stessa comunità, hanno  volutamente lavorare per una cifra minima e sottocosto. Immaginatevi una cosa così quanto sarebbe costata in Italia, per me è già un miracolo

arrivare dove siamo arrivati! Il giorno della grande gettata di cemento per il pavimento tutti hanno scelto di lavorare gratis e tutti hanno contribuito per il cibo da dare a tutti senza chiedermi un gourde (non ci vedete la realizzazione della storiella del sasso e del bouyon?). Adesso sto cominciando con la seconda chiesa crollata di Fouby per poi passare a quella di Vye Hatte. Per queste conto di far bastare i rimanenti 16.000 dollari, anche perchè saranno più piccole e destinate a comunità meno numerose.

AZIONE SANITARIA E ATTENZIONE AI BAMBINI PORTATORI DI HANDICAP (AKSYON GASMI)

Dopo l’uragano anche il tema della sanità è entrato a pieno titolo nella grande emergenza e ha chiesto un grande sforzo per dare risposta ai problemi di salute connessi alla mancanza di cibo e di risorse per vivere. Abbiamo dato forza alle attività dei nostri dispensari, abbiamo arricchito di quantità e qualità la scorta di medicinali e dato più disponibilità nei vari servizi. In particolare ritengo davvero provvidenziale il servizio di visita a domicilio e un coordinamento più preciso e studiato delle attività dei dispensari. Devo dire grazie alla nostra Miss Shinaidine che è entrata in piena sintonia con il servizio con capacità e passione. Per lei ho intenzione di acquistare un altra moto per agevolare gli spostamenti là dove la macchina non può arrivare e dove a piedi ci si metterebbe troppo tempo per arrivare a dare soccorso. Con Shinaidine stiamo portando avanti gli incontri con i bambini portatori di handicap insieme alle loro famiglie, sia nelle cappelle come nelle varie frazioni. Tutto questo nello spirito di Aksyon Gasmi  di cui Madda è responsabile, come già sapete. Una attenzione privilegiata ai più poveri tra i poveri perchè piccoli e con gravi
difficoltà fisiche, psichiche e sociali. Madda continua a seguirci e a darci il suo supporto per ogni necessità. Grazie al suo interessamento abbiamo potuto dare al piccolo Loveson una gamba nuova e a Selfina un apparecchio correttivo per la sua gambina storta. Ma incontro dopo incontro scopriamo che si sono tanti Loveson e tante Selfina un pò dappertutto… Noi ci mettiamo tutto il nostro cuore e le nostre risorse, le risposte non potranno che aumentare a vantaggio di tanti altri.

TANTE BELLE COSE DALL’ITALIA

Dopo due mesi di viaggio, intorno alla metà di Gennaio, abbiamo ricevuto il materiale raccolto in Italia nei mesi prima del Natale.

Così abbiamo potuto distribuire la nostra buonissima pasta italiana e il gustosissimo tonno. Abbiamo dato i vestiti, i cappellini, le magliette, le borse, i foulard e quant’altro c’era nei 120 scatoloni arrivati. Stiamo distribuendo alle nostre scuole il materiale scolastico inviato con la gioia di tutti i nostri alunni e dei professori. Giochi e palloni adesso animano i pomeriggi in parrocchia, non solo a KA-Philippe, ma anche nelle nostre scuole e nelle varie frazioni.  Grande successo per il lego e i giochi di incastro. Per i più piccoli sono stati apprezzati i vari pupazzi e i peluche.  Va alla grande l’attività per il disegno, la pittura e la composizione di collane braccialetti.  Un problema sono gli scoubidu perchè io non mi ricordo più come si facevano e qui nessuno li sa fare (mi mandate un video per ricordarmi la tecnica?). Amatissime e ricercatissime  le biciclette che mettiamo a disposizione anche per chi deve andare lontano e ne chiede l’uso. Provvidenziale è stata la scorta di medicinali per rifornire i nostri dispensari. Certe qualità e tipologie di medicine qui da noi ce le sogniamo.

Non tutto era comunque arrivato e proprio ieri ci hanno avvisato che anche le ultime scatole sono sbarcate pronte per essere portate nei prossimi giorni a Ka-Philippe. Grazie davvero a tutti e avrò modo di mandarvi il resoconto con delle indicazioni su che cosa è meglio inviare in seguito, secondo le disponibilità.

I GRUPPI GIOVANILI, KIWO ALLA GRANDE

Un ingrediente di gusto nell’azione pastorale sono i nostri giovani, in particolare la loro partecipazione alle varie attività. In particolare va notato il crescere esponenziale delle adesioni di bambini, ragazzi e ragazze e giovani al gruppo Kiwo (vi ricordate, tanto per intenderci, qualcosa di simile ai nostri gruppi scout). E’ così vero che ormai tutte le cappelle e le frazioni hanno un gruppo così. Piano piano li stiamo aiutando ad avere le uniformi e il materiale necessario per la vita del gruppo. Sosteniamo con forza e convinzione la formazione degli aderenti e in particolare dei responsabili che non mancano agli appuntamenti formativi sia regionali che diocesani e nazionali.

Era cosi tanto che non scrivevo che rischio di mettere troppo in una volta sola. Il mio cuore è già pronto a promettervi di fare subito un’altra puntata per finire di raccontare e illustrare, spero che la realtà della vita di ogni giorno me lo possa permettere. Quindi a presto con altre informazioni e immagini, ve lo dice il mio cuore.

Pè Levi